Interviste scrittori

Consigli di lettura

Conoscere l'editing

Come scrivere un romanzo in 100 giorni

5 ragioni per salvare le biblioteche

5 ragioni per salvare le bibliotecheBruciare libriBurning the books (Solferino, traduzione di Luisa Boplicher e Daniele A. Gewurz) è il titolo che Richard Ovenden, bibliotecario alla Bodleian Library dell'Università di Oxford, sceglie per il suo libro. Un'espressione che fa inorridire tutti i cultori del sapere e della conoscenza. Un'immagine che rimanda a uno scempio enorme compiuto, materialmente, in diverse occasioni e, letteralmente, ogni qual volta si sceglie di tagliare fondi alle istituzioni (enti, fondazioni, biblioteche, archivi) che questo sapere sono preposte a conservare.

È molto d'impatto rievocare i roghi di libri appiccati dai sostenitori del regime nazista a Berlino il 10 maggio 1933. Anche l'autore lo fa. Anzi è proprio con queste immagini che apre il suo resoconto. Ma è egli stesso a invitare e invogliare il lettore a scavare più a fondo perché gli attacchi incendiari a sapere e conoscenza sono ormai all'ordine del giorno. Metaforicamente parlando, si intende.

 

Vuoi conoscere potenzialità e debolezze del tuo romanzo? Ecco la nostra Valutazione d’Inedito

 

Biblioteche e archivi sono costantemente sotto attacco, apparentemente per gli enormi costi a fronte della loro ormai palese inutilità, a maggior ragione ora che siamo nell'era digitale. E, man mano che viene protratto e incrementato questo pubblico discredito, vengono diminuiti i fondi e i finanziamenti.

5 ragioni per salvare le biblioteche

Ma siamo davvero così certi che archivi e biblioteche non servano più?

Il declino continuo delle risorse per archivi e biblioteche è affiancato dall'ascesa delle grandi aziende tecnologiche che hanno di fatto privatizzato l'archiviazione e la trasmissione delle informazioni in forma digitale, trasferendo all'ambito commerciale alcune funzioni delle biblioteche e degli archivi pubblici. Queste aziende hanno obiettivi ben diversi rispetto alle istituzioni che tradizionalmente mettevano la conoscenza a disposizione della società.

Ovenden sottolinea come, proprio nel momento in cui i finanziamenti pubblici alle biblioteche sono ridotti al minimo, si scopre che anche le istituzioni democratiche, lo stato di diritto e le società aperte sono in pericolo. E non è un discorso riconducibile solo alle dittature del Novecento e a quelle ritenute lontane dalle società occidentali. Si tratta invece di un pericolo reale anche in quelle società che si sentono al sicuro, protette dalla corazza della democrazia, ignorando o dimenticando che questa non è immutabile o inviolabile, essendo al contrario molto fragile e vulnerabile.

Basti a ciò pensare che «i libri e il materiale archivistico sono ritenuti importanti non solo da coloro che desiderano proteggere il sapere, ma anche da chi vuole distruggerlo

La vita moderna predilige sempre più ciò che si svolge in tempi rapidi. Gli investitori cercano guadagni istantanei, e le transazioni finanziarie sono tanto automatizzate che in borsa ogni ora se ne concludono miliardi. Mentre, sottolinea Ovenden, la memoria dell'umanità, il sapere creato in tutte le sue innumerevoli forme, dalla tavoletta di argilla alle informazioni digitali, non si limitano mai agli obiettivi immediati.

5 ragioni per salvare le biblioteche

Distruggere il sapere è certamente più economico, facile e comodo rispetto al doverlo analizzare, catalogare, salvaguardare e rendere fruibile, ma se anteponiamo la comodità e l'economicità al sapere stesso, «ci avviamo sicuramente verso una società meno capace di distinguere il vero dal falso».

Alla questione del perché sia necessario preservare archivi e biblioteche, Ovenden risponde con cinque punti precisi:

  1. Facilitano l'istruzione dell'intera società e di sottogruppi specifici.
  2. Forniscono un insieme eterogeneo di idee e di conoscenze.
  3. Contribuiscono al benessere dei cittadini e al rispetto dei principi delle società aperte, proteggendo i diritti essenziali e favorendo l'integrità di chi prende le decisioni.
  4. Forniscono un punto di riferimento fisso e permettono di riconoscere verità e menzogne grazie alla trasparenza, alle verifiche, alle citazioni e alla riproducibilità.
  5. Contribuiscono a rafforzare le identità storiche e culturali della società, conservandone la documentazione scritta.

 

Chi non percepisce la necessità di preservare la conoscenza e i luoghi in cui essa viene custodita con ogni probabilità non comprenderà neanche l'importanza di una testimonianza come quella di Richard Ovenden. E non riterrà opportuno né doveroso riflettere, tra l'altro, sulla profondità della definizione formulata da Michel Melot: «La biblioteca è una macchina per trasformare la convinzione in conoscenza. La credulità in sapere».

 

GRATIS il nostro manuale di scrittura creativa? Clicca qui!

 

Ed è proprio perché sono in tanti a non percepire l'importanza di tutto ciò che bisogna lottare ancora più strenuamente per preservarlo.


Per la prima foto, copyright: Fitore F su Unsplash.

Per la terza foto, la fonte è qui.

Il tuo voto: Nessuno Media: 5 (1 vote)

Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

L’agenzia letteraria

L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.