5 errori da evitare quando pianifichi il tuo romanzo
Si può scrivere un romanzo senza un’adeguata fase di pianificazione?
Molti risponderebbero di sì, immaginando la scrittura come un’attività portata a compimento solo sulla base del talento e dell’ispirazione.
In realtà sono pochi gli scrittori che riescono a fare a meno della pianificazione, la maggior parte di loro sceglie sempre di pianificare perché aiuta a non perdere la bussola durante la prima stesura del romanzo.
1. Scegliere di non pianificare
Uno degli errori più grandi che uno scrittore può commettere è quello di lanciarsi in un nuovo progetto senza conoscere bene le premesse.
Persino chi odia qualsiasi forma di pianificazione deve avere ben chiaro il nucleo centrale del suo romanzo prima di abbandonarsi all’abisso della creatività.
Per la narrativa, la premessa da cui partire di solito può essere la presentazione in una frase del protagonista o dei protagonisti, il loro scopo e la situazione o l’ostacolo che devono affrontare per raggiungerlo. Senza questa struttura di base, il romanzo corre il rischio di avere:
- uno sviluppo debole o confuso;
- una trama che non si sviluppa lungo tutta la lunghezza della narrazione; o
- una successione di buchi nella trama.
Senza nessun tipo di pianificazione o almeno qualche appunto sui principali passaggi della storia, è facile che la trama diventi tortuosa, contorta o persino senza senso.
Allo stesso modo, se la pianificazione preliminare non è abbastanza articolata da coprire l'intero romanzo, puoi incorrere in un pasticcio narrativo prima di giungere alla conclusione.
Le sottotrame o gli sviluppi secondari hanno forza quando supportano la storia principale o aiutano lo sviluppo dei personaggi, ma se sono scritti solo per riempire pagine allora stai facendo perdere al lettore del tempo prezioso e lui ti ripagherà abbandonando la lettura.
Pianificare i punti salienti della storia prima di iniziare a scrivere ti aiuterà a non finire in un buco nero dal quale non sai come uscire e a ridurre il numero di riscritture necessarie.
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2. Ignorare l’importanza dei personaggi
Bene, hai dedicato del tempo per sviluppare una trama adeguata, con tutti i climax e i colpi di scena al punto giusto. Pensi di aver finito il lavoro di pianificazione, vero? Invece, no.
Per tutti i romanzi è necessario passare preliminarmente in rassegna i personaggi che guideranno il lettore attraverso la storia.
Anche nei romanzi in cui la trama sembra prevalere sui personaggi, i bravi autori investono molto tempo e tanti sforzi nel disegnare un gruppo di personaggi, ognuno con un proprio arco di sviluppo che lo faccia crescere ed evolvere (o involvere) nel corso della narrazione.
Nei romanzi meglio costruiti l’arco di sviluppo della storia procede di pari passo con quello dei personaggi. Farli viaggiare a velocità diverse può essere un grosso errore.
Quando pianifichi la trama, ricorda di valorizzare i personaggi e il loro ruolo. Chi sono quelli principali? Chi quelli secondari che fungono da supporto? Quali sono le loro motivazioni? E le loro mancanze?
Creare personaggi autentici e analizzare come cambiano interagendo con la trama è una componente cruciale della pianificazione di un romanzo, e non dovrebbe essere sottostimata.
Prestare attenzione solo alla storia può spingerti a creare degli automi piatti e noiosi e non dei personaggi credibili e a tutto tondo, e spesso spinge il lettore ad abbandonare il romanzo, nonostante una trama all’apparenza avvincente.
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3. Dimenticare di fare ricerche
Un vecchio adagio recita “Scrivi di ciò che conosci”, ma qualsiasi scrittore alle prime armi sa che tale insegnamento non va preso alla lettera.
Infatti non mira a impedirti di scrivere di ciò che non conosci, ma è un invito caloroso a fare ricerche.
Non commettere l’errore di pensare che questa componente del tuo lavoro sia inutile. Anzi è importante anche se non stai scrivendo un romanzo storico, perché ti aiuta a radicare profondamente la storia all’interno di situazioni concrete.
La fase di ricerca è profondamente integrata nel processo di pianificazione e sarebbe sciocco non dedicarsi a quest’attività almeno per il minimo indispensabile.
Accrescere l’ambito e la portata delle tue conoscenze rafforzerà la percezione di credibilità della storia da parte dei lettori. Procedere senza questo supporto può essere molto pericoloso.
Infatti il rischio è di creare stereotipi o cliché, in particolare quando lavori con elementi che riguardano gruppi emarginati o appartenenti a una cultura diversa dalla tua.
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4. Scegliere il punto di vista sbagliato
I possibili punti di vista sono quattro:
- Prima persona.
- Seconda persona.
- Terza persona limitata.
- Terza persona onnisciente.
Alcuni tipi di storie richiedono specificamente determinate modalità di narrazione.
Il fantasy per esempio può trarre beneficio da un narratore onnisciente o da una narrazione da molteplici punti di vista, con il lettore che riesce ad avere una buona visuale di tutta l’azione che si svolge nel mondo o del punto di vista di molteplici personaggi.
I gialli invece funzionano meglio quando ci si concentra sul punto di vista del detective.
Questo però non significa che devi scegliere il punto di vista solo ed esclusivamente sulla base del genere in cui rientra il tuo romanzo.
Pensa a quali benefici può portare al libro il fatto di vedere la storia con gli occhi del tuo protagonista. Metà del loro fascino deriva dall’unicità della loro voce o dal loro spirito sardonico?
Se le cose stanno così, allora usare una narrazione in terza persona esterna può essere un errore madornale. Allo stesso modo, sviluppare un insieme di personaggi coinvolgenti è relativamente inutile se la storia viene raccontata attraverso gli occhi di uno soltanto.
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5. Non conoscere il tuo mercato
Tutti noi vorremmo scrivere un romanzo che piaccia a tutti, ma questo è semplicemente impossibile. Iniziare il tuo romanzo avendo in mente un pubblico così vasto è non solo un errore, ma anche poco realistico.
Comprendere quale sia il tuo mercato ti aiuta a modellare il tuo romanzo, a partire dai temi da affrontare fino ai personaggi passando attraverso lo stile di scrittura.
Per dirla in parole semplici, i lettori di Guerra e pace difficilmente ameranno Twilight. Ovviamente ci saranno le dovute eccezioni.
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