Tutti i contenuti di Vincenzo Marino
-
Tipo: BlogMer, 11/04/2012 - 09:34
Occuparsi di etica e moralità, alle soglie del 2012, potrebbe apparire, per certi versi, anacronistico perché sembrerebbero altri i moventi che muovono i nostri orientamenti: la crisi economica, lo spread, i no tav, la difesa di interessi di gruppo. Forse addirittura non interessa nemmeno tanto operare una distinzione tra le due perché la nostra volontà desidera altro o meglio ancora è costretta, ad adeguarsi al desiderio standard di soddisfare bisogni primari, in una visione materialistica e particolaristica della vita. La noncuranza e il qualunquismo potrebbero sembrare le uniche due strategie di fuga: da un lato il « S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo» di Cecco Angiolieri rivive nelle arringhe di piazza di Beppe Grillo, dall’altro, una svalutazione del motto oraziano «Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero», ridotto ormai a rappresentare un invito a godere il presente, disperando delle possibilità del domani, in una forma di epicureismo forzato, alimentato dalla paura costante di un recesso continuo sul piano economico e sociale. In entrambi gli atteggiamenti, perdura un senso di volontà di distruzione dello status quo che si unisce ad una sfiducia nel...
-
Tipo: BlogMer, 14/12/2011 - 10:07
Panagulis, sì. Se oggi pronunci il nome del poeta e rivoluzionario greco Alekos Panagulis, probabilmente in tanti si chiederanno “Ma chi è costui?”, sbeffeggiando la memoria della storia.
Mi sono imbattuto, qualche anno fa per la prima volta, in questo eroe ormai leggendario, quando mi fu recapitata una mail, il cui mittente usava come pseudonimo proprio Alekos Panagulis. Lì per lì non mi sono certo preoccupato di cosa potesse rappresentare o perché il mio amico avesse scelto proprio quell’alias, ma dopo qualche tempo, come spesso mi accade, mi sono sentito incuriosito e attratto dalla sua scelta. Ho provato a chiedergli spiegazioni, ma mi sono sentito rispondere con tono ironico: “Perché la sua storia e la sua vita sono piuttosto incorreggibili!”.Incorreggibile? Ma cosa voleva dire con quell’aggettivo buttato lì, forse senza nemmeno averci riflettuto tanto? È a questo punto che mi è venuto in mente di riprendere a leggere Un uomo di Oriana...
-
Tipo: BlogMer, 26/10/2011 - 11:33
Era l’altra estate, quella che ricordo soprattutto per la perdita del mio caro nonno, quando ho scoperto quanto una lettura possa essere sorprendente. Non che avessi qualche dubbio, ma certe volte meglio sgombrare la mente da ogni equivoco. Mio nonno non era stato particolarmente bene e io mi ero offerto di dormire con lui per controllarlo durante tutta la nottata. Come spesso accade in queste circostanze. il sonno è l’ultimo tuo alleato, eppure Dio solo sa quanto si vorrebbe dormire per poi magari risvegliarsi con la persona cara senza più alcun problema. Ma un ennesimo grazie lo devo dire a mio nonno grazie al quale anche in quella circostanza sarei rimasto stupito. La notte doveva pur trascorrere e non potendo accendere la televisione mi sono abbandonato ad una lettura. Fin qui niente di straordinario, se non fosse che ho letto Sciascia. Chissà quante volte anche durante le mie esperienze scolastiche mi è capitato di sentirmi dire che leggere Sciascia è un poco immergersi in ambienti che, da meridionale quale io sono, avrei riconosciuto ad occhi chiusi. Eppure non ero mai riuscito a leggerlo: probabilmente questo rifiuto era connesso con il pregiudizio che mi accompagnava fin da...
-
Tipo: BlogGio, 22/09/2011 - 08:16
Come già argomentato nella prima parte, in cui ho analizzato, seppur per sommi capi, i diversi approcci all’aspetto ludico dall’evoluzionismo al funzionalismo, è solo a partire dall’Ottocento che il gioco acquista una certa rilevanza sul piano etnografico.
I vari studiosi, infatti, non rimasero più completamente indifferenti verso i passatempi dei popoli presso i quali operavano le loro ricerche, ma cominciarono a elaborare varie catalogazioni e descrizioni, pur limitandosi ancora a considerare il gioco come passatempo per bambini o, al massimo, funzionale all’addestramento dell’adulto.Nel 1938, però, Johan Huizinga propone un fondamentale tentativo di definizione del gioco come centro propulsore di tutte le attività umane, da cui si sviluppa tutta la cultura nelle sue diverse forme:
[…] la cultura sorge in forma ludica, la cultura è dapprima giocata. Nei giochi e con i giochi la vita sociale si riveste di forme sopra-biologiche che le conferiscono maggior valore. Con...
-
Tipo: BlogMar, 23/08/2011 - 10:09
L’antropologia culturale nasce dall’esigenza dell’uomo di indagare il proprio contesto evolutivo attraverso dei tratti caratteristici, in particolare quelli culturali. All’interno di questo approccio, il gioco è sicuramente uno degli elementi al centro di diverse prospettive di analisi e riflessione. L’interesse per il ludico è fuor di dubbio successivo rispetto all’affermarsi dell’antropologia culturale propriamente detta. Non che per il gioco non ci fosse una certa attenzione, ma era tuttavia episodica. Gli antropologi ufficiali, per molto tempo, si sono occupati di ludico solo superficialmente, non riconoscendogli lo spazio che avrebbe meritato. Solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, però, l’antropologia inizia a concepire il gioco come una sorta di deposito misterioso nel quale sopravvivevano antichi ed obsoleti costumi, credenze, istituzioni (De Sanctis Ricciardone, 1994). I giochi, in tal senso, venivano intesi come i residui di attività più “serie” (evoluzionismo vittoriano), perciò non sarebbero stati altro che la riproduzione delle fasi primitive della storia, di quella che si può chiamare l’infanzia dell’umanità (De Sanctis Ricciardone,...
-
Tipo: BlogMar, 14/06/2011 - 11:43
I versi nelle cose devono per forza essere due: c’è il diritto e c’è il rovescio. Solo che da noi qualcuno li ha scambiati e ora bisogna rimetterli a posto.
Arrovescio di Francesca Chirico è questo: il rovescio delle cose che per una volta ha la parte principale. Rovescio è la storia e la fantasia che si intrecciano nella vita dei contadini e dei pastori che sono al centro della narrazione e che rappresentano l’esatto contrario dei notabili, dei ricchi, che tra la fatica nei campi e la sezione locale del Pci vogliono ritagliarsi il loro spazio. Un’epoca quella raccontata in cui si era appena usciti dalla seconda guerra mondiale e la vita non faceva sconti se non a Don Antonio che possedeva più di quanto gli era necessario. Tutti gli altri appaiono come lo sfondo di una storia che come le altre ad un certo punto sembra non avere il lieto fine sperato. Ma come si sa, la realtà spesso supera la fantasia e allora Francesca Chirico racconta della volontà di questi dominati di costruire una vera strada che potesse arrampicarsi meglio della mulattiera esistente su Gianbartolo, la collina che era di proprietà di Don Antonio. Il 13 ottobre 1950 duecento lavoratori cominciano a rovesciare le...
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi