Tutti i contenuti di Gaia Conventi
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Tipo: BlogSab, 22/12/2012 - 09:17
Zac, si tagli! Twitter tout court
«Siamo brevi, il mondo è sovraffollato di parole» (Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, Bompiani, 1984).
Centoquaranta caratteri per opinionisti di carattere, pareri in corsa e nodi scorsoi per prolissi. I Social Network ci aiutano a essere brevi, ma bisogna essere bravi.
Secondo Vera Gheno, collaboratrice dell’Accademia della Crusca, «La lingua italiana è vitale, si adatta al nuovo medium. La scrittura non ne risente, anzi, Twitter è proprio una buona palestra di sintesi».
Stando all’Economist, la lingua più adatta a Twitter è il cinese, l’italiano è tra quelle che richiedono più caratteri.«Il...
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Tipo: BlogMer, 19/12/2012 - 10:34
«Il vampiro è una specie animale vivente e non vivente» (Nonciclopedia).
Il vampiro vegeta volentieri su carta, seduce con denti canini, modi carini e plot barbini. Le storie d’amore all’ultimo morso hanno invaso le librerie e si valuta l’ipotesi di sbarrarne le porte con paletti di frassino. I “non morti” – ma editorialmente risorti e in ottima salute – sono spesso causa di dispute tra le signore del vampirismo cartaceo.
«Come sono noiosi i vampiri di "Twilight" rispetto ai miei» afferma Anne Rice e la rete subito si divide in “scapoli contro addentati”. «La sua polemica contro Stephenie Meyer non è certo nuova», riporta l’Atlantic, «ma sembra riesplodere con sospetto tempismo,... -
Tipo: BlogSab, 15/12/2012 - 15:26
Dei delitti e delle penne, dalla detenzione alla pubblicazione. Kurt Vonnegut – nel libro Un pezzo da galera (Feltrinelli, 2004) – racconta del rilascio del protagonista, ma la realtà fa di meglio: qui a essere rilasciato è l’attestato di frequenza. La vicenda penitenziale e penitenziaria è riassunta in Libertà creativa dietro le sbarre: e i detenuti diventano scrittori, su Il Giornale.
Grazie all’aiuto di «tutor professionisti» del calibro di Valerio Evangelisti, Giancarlo De Cataldo, Corrado Augias e Giordano Bruno Guerri, gli “scrittori galeotti” di Rebibbia «compariranno nella miscellanea curata dalle edizioni Rai/Eri», mentre «Gli autori dei primi tre racconti classificati hanno ricevuto un premio in denaro e, come tutti gli altri finalisti, un pc... -
Tipo: BlogMer, 12/12/2012 - 11:49
«Penso che i tabù più grandi in America siano la fede e il fallimento»
(Michael Malone)Noi abbiamo Fabio Volo, la fede nell’ovvio e il fallimento dell’editoria di qualità. Il rito del trito e ritrito, gli sconti sullo scontato e il frutto del frusto tengono in piedi la cooltura italiana. E finché non barcolla, attendiamo tempi migliori.
C’è, però, chi difende il modesto con assoluta immodestia: «Fabio Volo, il tabù dei letterati snob» e D’Orrico vola alto.
Alla Mazzantini, D’Orrico preferisce Fabio Volo, a Carofiglio preferisce Fabio Volo, a De Luca preferisce Fabio Volo. «Fabio Bonetti, in arte Volo, 39 anni, bergamasco di Calcinate, figlio di un panettiere, disc-jockey, attore, sceneggiatore, doppiatore, cantante, batterista, ex-Iena, primo nella classifica dei bestseller, non è, come pensano gli... -
Tipo: BlogSab, 08/12/2012 - 17:06
Solone e lo status quo, il Salone e i quaquaraqua.
Caro a molti – ma si può sempre sperare di scroccare un pass –, il Salone di Torino è l’Italia in Miniatura dell’editoria italiana: ampio spazio agli stand delle case editrici a pagamento – che ancora possono permettersi il soggiorno sabaudo al metro quadro – e aria condizionata al minimo – tanto a parlare di cultura gli animi non si scaldano. Notevole la presenza dei grandi marchi editoriali, gli stessi che s’incontrano ovunque, con gli stessi titoli proposti alla Coop.
Le cose interessanti avvengono in spazi appartati o solo su invito; il resto della bolgia è dedicato ai lettori, che sembra attendano l’occasione per fare scorpacciate di libri – che si trovano in qualunque libreria – sfoggiando trolley spesso gonfi di materiale pubblicitario: gratuito e destinato alla differenziata.
Se il Premio Strega è l’animo di Premiopoli (... -
Tipo: BlogMer, 05/12/2012 - 12:04
«Un critico è un ammasso di pregiudizi tenuti assieme alla meno peggio da un certo gusto»
(Whitney Balliett).La critica letteraria è come gli spot elettorali: una volta acquistato il libro e votato il candidato, la responsabilità è soltanto nostra.
Meglio informarsi prima su chi consiglia cosa. Gian Paolo Serino su Satisfiction sostiene che «le pagine “culturali” sono responsabili della nostra morte civile». Bruno Corino – su Litweb – s’interroga sulla validità delle recensioni: «Il recensore è uno pienamente integrato in quel sistema. A sua volta è un autore di libri. È chiaro che non può parlar male del libro pubblicato dal suo "collega"»....
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