Tutti i contenuti di Daniela Nardi
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Tipo: BlogMer, 02/02/2011 - 10:51
Tra agenzie letterarie e scuole di scrittura il moderno pellegrinaggio di un autore sconosciuto
Prendiamo un talentuoso scrittore sconosciuto: merce rara, si può pensare, ma non così tanto.
Il nostro aspirante alla gloria letteraria ha scritto un romanzo, qualcosa di ben fatto, magari originale. Lo rilegge, sistema i refusi, corregge alcune parti, rilegge ancora per la milionesima volta e infine, dopo mille tormentosi dubbi e tentennamenti, decide di intraprendere l’impervia e tortuosa strada della pubblicazione.
Prova quindi a cercare in Internet e digita sul motore di ricerca le fatidiche paroline magiche che gli dovrebbero spalancare le porte del dorato mondo: Casa Editrice. Da qui si ritrova sommerso da una valanga di siti, blog, forum, post che dibattono furiosamente su editori a pagamento, contratti truffaldini, speranze deluse, impossibilità di farsi notare dalle grandi major, strade alternative più o meno inverosimili, esorcismi e formule miracolose.
Lo scrittore esordiente, stravolto da migliaia di input contrastanti, viene attirato da un’opportunità di pubblicazione che di primo acchito appare meno folle e fantasiosa: l’...
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Tipo: BlogVen, 14/01/2011 - 10:19
Pochi lettori e tanta noia, ma il mercato regge.
Ventimilionitrecentomila. Sono gli italiani che non leggono neanche un libro all’anno, secondo i dati Censis/Ucsi; non c’è da stare allegri considerando che una buona fetta di mancati lettori adduce, come motivazione al suo disinteresse per i libri, la noia. Evidentemente sono molto più interessanti le video-risse tra politici e più morbosamente stimolante la quotidiana cannibalizzazione di tragedie familiari, anche se simili conclusioni rischiano di scivolare nella demagogia, liquidando così troppo con facilità la questione.
Le motivazioni della disaffezione verso le pagine scritte sono – invece – svariate e vanno dall’esigua presenza di produzioni innovative, alla dubbia qualità di alcune proposte dei “soliti noti”, dalla scarsa propensione delle case editrici di rischiare – preferendo seguire micidiali ma infallibili logiche di mercato – al costo di copertina che troppo spesso non giustifica il rapporto qualità/prezzo.
Restano comunque tre milioni di lettori “incalliti”, che leggono almeno un libro al mese e quelli “compulsivi”, che di libri ne leggono non meno di tre e che costituiscono lo zoccolo duro delle medie e piccole case editrici...
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Tipo: BlogSab, 27/11/2010 - 14:23
Il trash e il "guardonismo"
In genere quando vediamo in TV un programma che urta il nostro gusto personale, magari perché utilizza un linguaggio sboccato o perché i contenuti sono inconsistenti e volgari, oppure quando leggiamo un libro traboccante violenza gratuita o melensa retorica o peggio ancora, quando risulta essere una sbiadita fotocopia di un best seller, invariabilmente bolliamo il prodotto come trash, spazzatura che va eliminata, distrutta o quantomeno ignorata.
Ma cos’è davvero il trash? Un canone estetico? Un elemento autoreferenziale? Un riflesso della massificazione?Secondo Tommaso Labranca (Andy Warhol era un coatto) il trash è “Chi imita e manca il modello, rivelando la distanza rispetto all’originale”; dello stesso parere anche Giacomo Manzoli docente presso il Dams di Bologna e collaboratore de La Repubblica: “Il trash è una riproposizione inconsapevolmente... -
Tipo: BlogGio, 25/11/2010 - 11:45
Donne, scrittura e letteratura
Ho volutamente citato nel titolo il film di Herbert Ross, Fiori d’Acciaio, perché ritengo che sottolinei senza enfatizzarla la capacità delle donne, considerate nell’immaginario popolare creature fragili, anche un tantino superficiali quando non noiosette, di emergere nel mondo letterario dominato dalla figura maschile, soprattutto nel XIX secolo. Donne diventate famose come Mary Shelley (Frankenstein) o le sorelle Brontё (Jane Eyre, Cime tempestose) o anche Jane Austin (Orgoglio e Pregiudizio), Aurore Dupin alias George Sand, che hanno affrontato di petto i pregiudizi, scandalizzando per la loro determinazione e le loro idee fuori dai canoni borghesi dell’epoca che le volevano all’ombra dei propri mariti, ai margini di quel club per soli uomini che era la cultura “scritta”, al massimo ispiratrici di lavori letterari.
Sarebbe però lungo e laborioso parlare di tutte le scrittrici del panorama mondiale. Mi... -
Tipo: BlogLun, 04/10/2010 - 09:26
Di Daniela Nardi
La sceneggiata fenomeno culturaleSpesso considerata genere minore, con una valenza locale o quanto meno regionale, la sceneggiata vanta origini antiche, coincidenti sia con la canzone napoletana di per sé risalibile al XII secolo, che con il Vaudeville, la Villanella napoletana presente già nel Rinascimento e infine con l’operetta, la rivista e tutte quelle espressioni teatrali in cui è presente l’alternanza tra recitazione e musica.Anche la struttura richiama le maschere del teatro greco con la presenza della figura protagonista e antagonista (isso, essa e ‘o malamente) e l’aggiunta della maschera comica della comedìa, per allentare la tensione narrativa.Se si vuole però datare la nascita della sceneggiata così com’è attualmente conosciuta, allora bisogna... -
Tipo: BlogVen, 17/09/2010 - 10:40Di Daniela Nardi
I lati nascosti del genere rosa“Non esisteva nient'altro a parte Dora, lì, finalmente tra le sue braccia. Tutto quello di cui era stato certo fino a quel momento, tutto quello a cui aveva dato importanza nella sua vita, adesso gli sembrava banale, sciocco. Cosa c'era di più importante di lei?” (Il profumo dell’anima, S.Z. Summers)“Gli occhi di Luke erano del puro colore del mare, senza alcun accenno di verde o grigio. «Come possono i vostri occhi essere così azzurri?» Gli toccò il volto con cautela. «È un azzurro... talmente bello.»Lui abbassò le folte ciglia...
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