Tutti i contenuti di Chiara Dell'Acqua
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Tipo: BlogSab, 01/09/2012 - 12:48
Romanzo. Saggio. Autobiografia. Nessuno di questi generi letterari, oppure tutti insieme, in una commistione assolutamente originale, che costituisce la peculiarità dell’ultimo libro di Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, (Ponte alle Grazie, pagg. 256) nella cinquina del Premio Strega.
Roma, primi anni Novanta, Fondo Pier Paolo Pasolini: Trevi, non ancora trentenne e alle prese con la scrittura del suo primo libro, trova lavoro in questo palazzo di piazza Cavour, con il compito di rintracciare tutte le interviste rilasciate da Pasolini per curarne un’edizione. Direttrice del Fondo è Laura Betti, o meglio “la Pazza”, come la chiama Trevi, «quella specie di mostro dantesco, circondato dal fumo delle sigarette che lasciava consumare nel posacenere», trait d’union eccezionale fra l’autore e Pasolini, che lascerà un segno indelebile in Trevi: «più una cicatrice o anche un’amputazione che un sistema di ricordi».
In quegli stessi anni, per l’esattezza nel 1992, diciassette anni dopo la morte di Pasolini, un evento «si abbatté come una folgore» sulla vita di Laura e del Fondo: la casa editrice...
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Tipo: BlogMer, 06/06/2012 - 07:49
"In modo indiretto e forse involontario, i vestiti facevano anche una terza cosa: raccontavano agli altri la storia dell’anima che foderavano mettendo in scena gli sforzi di mentire di ciascuno”ha scritto Martin Amis e il saggio di Fabiana Giacomotti, La moda è un romanzo. Stile ed eleganza nei capolavori della letteratura (Cairo Editore, pagg. 301) ha il pregio di svelare insieme le mode e i moti d’animo dei personaggi che più abbiamo amato, ripercorrendo gli ultimi tre secoli della letteratura.
Nel 1958 lo scrittore Truman Capote e tre anni dopo lo stilista Hubert de Givenchy rendono immortale il tubino nero di Holly Golightly in Colazione da Tiffany,indossato da una seducente Audrey Hepburn. Un secolo prima Manzoni sceglie di presentare al lettore Lucia attraverso l’abito che indossa, il vestito tradizionale delle contadine del Seicento lombardo: “Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre […] portava un bel busto di broccato a fiori, con le maniche separate e allacciate da bei nastri: una corta gonnella di filaticcio di seta, a pieghe fitte e minute, due calze vermiglie, due...
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Tipo: BlogVen, 09/03/2012 - 12:20
Libellule, la nuovissima collana letteraria di Mondadori, dedicata a romanzi brevi o a lunghi racconti di autori italiani o stranieri, affermati o esordienti, è da un mese in libreria con quattro autori: Andrea Camilleri, Chiara Gamberale, Raffaele La Capria e Arnaud Rykner. Fil rouge di questo nuovo progetto editoriale la leggerezza – Calvino avrebbe apprezzato molto – egregiamente rappresentata dalla libellula, che “vuol dire una controllata eleganza in una liberata energia”, spiega bene Raffaele La Capria.
L’amore quando c’era di Chiara Gamberale (pagg. 96, Mondadori) è un romanzo epistolare del secolo XXI: mail, sms e telefonate che l’autrice, ben nascosta tra le pagine, meticolosamente registra (data, ora e oggetto sono sempre riportati).
Tommaso e Amanda si sono amati tanto, forse troppo, sicuramente male. Dopo dodici anni barra dieci e mezzo di distanza si ritrovano, complice uno dei casi infelici della vita, e lentamente provano a ricucire quel filo reciso bruscamente, a raccontarsi le loro vite, come sono cambiate in tutti questi anni.
Tommaso...
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Tipo: BlogLun, 12/12/2011 - 10:20
A cosa serve studiare il latino e greco? È una domanda che, mio malgrado, mi sento rivolgere spesso e per questo ho accolto con grande entusiasmo il libro di Augustin d’Humières, I figli dell’ultimo banco, (Piemme, pagg. 160) traduzione poco felice del più efficace e poetico titolo originale “Homère et Shakespeare en banlieue”.
D’Humières insegna lettere classiche in un liceo di periferia dell’Île-de-France e da quindici anni, con straordinaria energia e abnegazione, porta avanti un progetto grandioso: iniziare le banlieue al greco antico. Una follia, se lo stesso presidente Nicolas Sarkozy, in un’intervista a “20 Minutes”, ha dichiarato: “Avete tutto il diritto di studiare le lingue antiche. Ma perché il contribuente dovrebbe pagare per questo?”.
Boicottato dai suoi stessi colleghi e dal preside e ostacolato dalla pedante burocrazia, il professore non molla: personalmente si reca nelle scuole medie per cercare alunni o si presenta alle giornate d’iscrizione per convincere genitori e alunni ad iscriversi ai corsi di greco e latino: “stretti nelle loro tute sportive,...
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Tipo: BlogMer, 16/11/2011 - 10:36
Libri da toccare, annusare, sottolineare. Libri che conservano tracce indelebili di noi. Libri pieni di ricordi: fotografie, biglietti di autobus, schedine, ritagli di giornali, magari anche soldi dimenticati. Una passione d’amore, quella tra lettore e libro, che il giornalista e scrittore Jesús Marchamalo descrive con una buona dose di ironia in Toccare i libri. Una passeggiata romantica e sensuale tra le pagine (Ponte alle Grazie, pagg. 61) tradotto in Italia da Claudia Marseguerra. È lo stesso autore che ci racconta le vicende di Tocar los libros, un libello nato da una conferenza, poi pubblicato e distribuito gratuitamente in 750 copie a scrittori, docenti e bibliotecari, prima di diventare un caso editoriale.
«La biblioteca disvela il lettore», afferma Luciano Canfora in Libro e libertà (Sellerio, 1994) e questa passeggiata ci svela le biblioteche di tanti scrittori, ma anche i più svariati modi di ordinare e disporre i libri. Prima erano conservati in bauli o cassetti come piatti o tovaglie, solo a partire dal XVI secolo i libri furono riposti in scaffali. Le biblioteche da sempre oggetto di...
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Tipo: BlogSab, 15/10/2011 - 22:30
Nell’ottobre del 1828 Virginia Woolf, invitata a tenere due conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”, rifletteva sull’enorme difficoltà per le donne di accedere alla cultura e alla scrittura: «L’indifferenza del mondo che Keats e Flaubert e altri uomini di genio trovavano così difficile da tollerare, nel caso delle donna non era indifferenza ma ostilità. A lei il mondo non diceva, come agli uomini, Scrivi pure, se vuoi; per me non fa alcuna differenza. Il mondo, sganasciandosi dalle risate le diceva: Scrivere? E a che ti serve scrivere?». Queste considerazioni, che hanno trovato posto nel celebre saggio “Una stanza tutta per sé”, bene introducono il lavoro di Erin Blakemore, “The Eroine’s Bookshelf”, pubblicato nel 2010 per HarperCollins e ora tradotto da Elisabetta Stefanini per Orme Editori (pagg. 190). L’autrice indaga sulla condizione femminile dal XVIII ai giorni nostri, ripercorrendo con grande passione per la letteratura il rapporto tra la donna e la scrittura. Protagoniste sono dodici eroine letterarie che ci hanno fanno sognare, ostacolate da mille pregiudizi, solitudine o matrimoni sbagliati, come anche le loro creatrici, da Jane Austen, fino ad Alice Walker e Harper...
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