Tutti i contenuti di Alberto Carollo
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Tipo: BlogGio, 14/04/2016 - 09:30
Non è possibile riflettere sull’opera di Simone de Beauvoir senza collocare il suo «tutto dire», in forme diverse, nella prospettiva di un prodigioso modello di autobiografia, perseguito – si potrebbe affermare – nell’arco di una vita come motivazione diretta, come ricerca e progetto del sé ma anche, in senso proprio, di sviluppo dei procedimenti di creazione e gestazione della scrittura. Rispetto all’Italia, dove la tradizione dell’autobiografia assume storicamente una linea più trasposta, l’affermata tradizione dell’autobiografia francese ci consente di non etichettare come “eccezionale” l’intensa e protratta pratica dell’autrice di registrare gli avvenimenti della propria vita; semmai quel che sorprende è la peculiarità dell’approccio alla materia autobiografica, la volontà e l’impegno profusi: il primo testo, Memorie di una ragazza perbene, è del 1958, e recupera il vissuto dalla nascita all’incontro con Sartre (1929). In La forza dell’età (1960) si rappresenta il periodo 1929-1945, fino al termine della guerra. La forza delle cose (...
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Tipo: BlogVen, 04/03/2016 - 10:30
Un approccio alla figura e all’opera di Giorgio Bassani che non sia specialistico o approfondito – quand’anche si tratti di una lettura critica –, inteso all’analisi delle varianti di riscrittura dei suoi libri, corre il rischio di delineare il ritratto equivoco di un autore puntiglioso e perfezionista, che travalica in qualche momento la soglia di un considerevole narcisismo. L’attenzione estenuata alla revisione dei suoi scritti, il suo “eterno lavoro” di sistemazione e limatura hanno impegnato e impegnano gli studiosi sul refrain della ricerca del testo ultimo, di una filologia definitiva, apprezzata dal pubblico e insieme convincente agli occhi dei critici. Quel che scrive, in proposito, Emilio Cecchi nel suo «Prosatori e narratori», in Storia della letteratura italiana. Il Novecento, ha un valore quasi lapidario su uno scrittore che trova una salda collocazione nella scrittura creativa della seconda metà del XX secolo, non solo italiana ma di più ampio respiro europeo: «Al centro dell’opera di Giorgio Bassani stanno le Cinque storie ferraresi,...
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Tipo: BlogVen, 12/02/2016 - 10:30
Ci sono letture che hanno lasciato il segno nel giovane Elio Vittorini. Spesso ha ricordato, come una rivelazione, la sua scoperta del Robinson Crusoe, o di Le mille e una notte. Erano libri, questi, che alimentavano il suo spirito avventuroso, quel suo senso del fantastico comunque attento agli aspetti più brutali e concreti della realtà, ma che costituivano una boccata d’aria fresca nell’ambiente asfittico e isolato in cui era cresciuto, imprimendo un marchio indelebile anche nell’età matura. Era nato a Siracusa il 23 luglio del 1908 e aveva trascorso una buona fetta della sua infanzia nei paesetti della campagna sicula, immerso in una natura avversa, in una società per certi aspetti ancora feudale, dove regnavano la disperazione e la miseria. I genitori lo avevano costretto a iscriversi a una scuola tecnica, ma era forte in lui il desiderio di evadere. Non una fuga dell’immaginazione, ma una fuga concreta: si allontana da casa in più di un’occasione. Alla quarta fuga, ormai diciottenne, non fa più ritorno e si...
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Tipo: BlogMer, 13/01/2016 - 11:30
È uscito da poco in libreria, edito da Bompiani, Alberto Moravia. Se è questa la giovinezza vorrei che passasse presto. Lettere 1926-1946, un testo di riferimento per gli addetti ai lavori e gli estimatori dell’opera di Moravia. Le lettere contenute in questa raccolta sono lettere vere, prive di una progettualità retorica, pensata dal suo autore per lasciare un’immagine di sé filtrata dalla letteratura; si tratta di verità intime e personali, condivise in origine col solo destinatario a cui la corrispondenza è rivolta. Sul Romanzo ha incontrato Alessandra Grandelis, che svolge la propria attività di ricerca presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, curatrice del volume.
Vorrebbe raccontarci brevemente del suo incontro con l’opera di Alberto Moravia e di come le è stato affidato questo “singolare” epistolario?
La mia formazione avviene all’Università di Padova, dove mi sono...
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Tipo: BlogMar, 12/01/2016 - 10:30
A 25 anni dalla sua scomparsa, Vasco Pratolini rimane uno dei pochi scrittori italiani di grande prestigio e insieme di umilissime origini. Nacque a Firenze, nel 1913, in via de’ Magazzini, uno di quei vecchi quartieri simili a formicai, all’epoca ancora isolati dal contesto del centro storico, brulicanti di operai e artigiani. Il padre era un cameriere e la madre una sartina. Vasco rimase orfano a neanche cinque anni di vita, quando la madre morì poco dopo aver dato alla luce il secondo figlio. Questo evento segnò a lungo, negli anni, l’animo dell’autore e si sviluppò nelle pagine di Cronaca familiare. Quando il padre si risposa, Vasco va a vivere con la nonna materna; si allontana precocemente, suo malgrado, dalle figure genitoriali, per frequentare i coetanei, dediti a scorribande e bravate. L’atmosfera e lo spirito di questo periodo è ben espressa in uno dei suoi racconti più compiuti, Una giornata memorabile, contenuto in Diario sentimentale, del 1947 (Mondadori, 1962 e seguenti).
Imparò a leggere quasi da solo,...
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Tipo: BlogMer, 25/11/2015 - 10:30
Elsa Morante è una tra le figure più importanti della narrativa contemporanea, non solo confinata al Novecento letterario italiano se ci rifacciamo al giudizio entusiastico del celebre filosofo e critico letterario György Lukács che la annoverò, in un articolo apparso su «Rinascita» il 27/10/1967, assieme a O’Neill, a Wolfe e a Styron, tra gli scrittori che hanno rivelato l’alienazione del mondo borghese, compiendo rivolte potenti ma solitarie. Lukács stava dando un’interpretazione sociologica e marxista di Menzogna e sortilegio, una delle opere capitali della Morante, e questo potrebbe fuorviare, in parte, quel lettore che cerca di accostarsi alla singolare personalità di questa scrittrice. Noi ci sentiamo di tratteggiarla, invece, come uno dei pochi veri narratori della letteratura italiana del Novecento, in linea con Carlo Sgorlon, un altro dei suoi estimatori e critici,
Elsa Morante fu narratrice di favole e...
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