Tutti i contenuti di Emmanuele Antonio Serio
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Tipo: BlogGio, 17/03/2022 - 11:30
Il giornalista e scrittore Marcello Veneziani ha ideato e curato questo interessante «florilegio» – Manzoni, i fiori del bene (Vallecchi) – nel quale ha raccolto vari saggi scritti da Alessandro Manzoni. È uno studio preciso e acuto che, andando al di là del capolavoro I promessi sposi e di altre opere più conosciute, ci presenta un particolare ritratto dello scrittore milanese.
Nell’introduzione Veneziani, oltre a presentare il contenuto del suo lavoro, pone l’accento su una domanda ben precisa, alla quale tenta poi di trovare una risposta: perché Alessandro Manzoni, soprattutto presso noi contemporanei, non gode più di una forte popolarità? Certo il suo capolavoro è tuttora letto nelle scuole e studiato nelle università, eppure la sua fama oggigiorno non è simile a quella di cui godono autori quali ...
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Tipo: BlogMer, 16/02/2022 - 11:30
«Avevo già scritto 22 capitoli dei 30 previsti dall’impianto del romanzo e sarei stato in grado di consegnarle il manoscritto “tra non molti giorni”, come Lei scrive. Si trattava di una storia sul tipo Primavera di bellezza, concedente cioè larga parte di sé alla pura rievocazione storica, sia pure ad alto livello. D’improvviso ho mutato idea e linea. Mi saltò in mente una nuova storia, individuale, un intreccio romantico, non già sullo sfondo della guerra civile in Italia, ma nel fitto di detta guerra. Mi appassionò immediatamente e ancora mi appassiona. Mi appassiona infinitamente di più della storia primitiva ed è per questo che non ho fatto troppo sacrificio a cestinare i 22 capitoli già scritti.»
Queste parole indirizzò Beppe Fenoglio, in una lettera del marzo 1960, all’impaziente editore Livio Garzanti. Il romanzo che lo «appassionò immediatamente» ha per titolo ...
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Tipo: BlogVen, 21/01/2022 - 11:30
I Malavoglia di Giovanni Verga e L’isola di Arturo di Elsa Morante, nonostante siano stati scritti in secoli differenti, presentano dei punti in comune che sarebbe interessante, in poche battute, delineare.
Il romanzo di Verga, capolavoro del Verismo pubblicato nel 1881, narra della dolorosa odissea vissuta da una famiglia di umili pescatori di Aci Trezza, i Malavoglia. In questa sede, però, è opportuno che l’interesse si focalizzi su un membro solo della famiglia: il giovane ’Ntoni, nipote di padron ’Ntoni, il severo e saggio patriarca della famiglia, e figlio di Bastianazzo e di Maruzza.
Anche il racconto di Elsa Morante, pubblicato nel 1957,...
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Tipo: BlogLun, 03/01/2022 - 11:30
Totò è considerato, senza alcuna ombra di dubbio, uno dei più importanti attori comici del secolo scorso. I suoi lazzi, i suoi giochi di parole, lo spassoso modo di storpiare la lingua italiana ancora oggi, a distanza di anni dalla sua morte, continuano a intrattenere spettatori di ogni età. C’è da dire, d’altro canto, che l’attore partenopeo in pellicole quali Guardie e ladri, Una di quelle – solo per citarne alcune – dimostrò di possedere una particolare sensibilità nel calarsi in parti drammatiche e malinconiche rivelando così l’altro lato della maschera.
Questo suo sorprendente lato tragico e pessimista Totò lo espresse pienamente soprattutto nella sua raccolta di poesie, scritte rigorosamente in dialetto napoletano nel corso della sua intensissima vita di attore di teatro e di cinema, ’A livella e Poesie d’amore.
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Tipo: BlogLun, 06/12/2021 - 11:30
La Mandragola, conosciuta anche con il titolo di Comedia di Callimaco et di Lucrezia, è una delle opere più rappresentative del teatro italiano del Rinascimento. L’autore è Niccolò Machiavelli che, da serio e acuto scrittore di trattati politici, veste in quest’ occasione i panni di lascivo e irriverente commediografo. Come per altre opere, anche questa è di incerta datazione: secondo Ridolfi la Mandragola fu scritta nel 1518, in occasione delle nozze tra Lorenzo de’ Medici e Madelaine de la Tour d’Auvergne; mentre secondo Stoppelli la stesura interessò gli anni 1513-1514, stando ad alcune lettere che Machiavelli inviò al compagno Francesco Vettori.
La Mandragola è una commedia di forte sapore...
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Tipo: BlogMar, 02/11/2021 - 11:07
Parlando di relativismo in letteratura la nostra memoria corre al genio grottesco di Luigi Pirandello; nei suoi capolavori, dal Fu Mattia Pascal al Vitangelo Moscarda di Uno, nessuno e centomila, lo scrittore siciliano svelò il drammatico conflitto che stava lacerando l’umanità del XX secolo, perduta nell’affannosa ricerca di un’identità che fosse unica e assoluta. Purtroppo, però, questa fatica, agli occhi di Pirandello, non avrebbe mai potuto conseguire un risultato che fosse sufficiente: esistono tante realtà, quanti sono gli occhi di chi guarda. «Io sono colei che mi si crede», afferma la moglie del signor Ponza nel dramma Così è (se vi pare).
Se facessimo un salto indietro, arrivando alla prima metà del...
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