Tutti i contenuti di Daniele Villata
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Tipo: BlogGio, 05/05/2022 - 12:30
Il 26 ottobre 1871, a Roma nasceva Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, che però il mondo letterario, e non solo, conoscerà con lo pseudonimo anagrammatico di “Trilussa”.
La sua fama si deve, principalmente, alla produzione in versi dialettali romaneschi, ma egli è stato, oltre che poeta, anche scrittore e giornalista, donandoci col suo sguardo uno spaccato fondamentale della nostra storia, che va dalla monarchia sabauda alla neonata Repubblica.
La famiglia d’origine vive in condizioni economiche difficili, alle quali si aggiungono ulteriori tragedie: nel 1872 Trilussa perde la sorella di appena tre anni, due anni più tardi muore il padre. La situazione migliora quando il padrino di Trilussa, il marchese Ermenegildo de’ Cinque Quintilli, accoglie lui e la madre nel proprio palazzo. Fu grazie al marchese che il piccolo Trilussa conobbe Filippo Chiappini, seguace del grande poeta dialettale Gioacchino Belli, che divenne suo mentore e insistette affinché Carlo proseguisse gli studi, nonostante lo scarso...
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Tipo: BlogMar, 29/03/2022 - 11:00
Nel 1851, a Londra e New York, viene pubblicato il capolavoro di Melville, Moby Dick, non riscuotendo però un immediato successo tra i lettori. Solo in seguito sarà considerato il grande classico che tutti conosciamo, fonte di ispirazione per altri scrittori e registi. La mitica Balena Bianca, che è in realtà un capodoglio, diventerà uno dei protagonisti letterari più celebri, entrata nella memoria collettiva come il mostro implacabile, e impossibile da catturare, che affonda tutte le navi sul suo cammino. Ma è possibile scorgere un altro significato dietro quello del mostro? Va detto che il racconto di Melville offre suggestioni interessanti e forti simbologie.
La trama della vicenda non è particolarmente complessa: Ismaele narra in prima persona le sue avventure a bordo del Pequod, la baleniera agli ordini del capitano Achab, che solo quando il viaggio è ormai cominciato avvisa che il suo intento è cacciare e uccidere Moby...
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Tipo: BlogMar, 22/03/2022 - 11:30
Nel 1509, grazie a un raffinato studioso divenuto emblema dell’umanesimo cristiano, nasce il testo in cui è la Follia stessa a prendere la parola e tessere la propria lode; è in quell’anno, infatti, che Erasmo da Rotterdam scrive il Moriae encomium, meglio conosciuto come Elogio della follia.
Il testo è redatto in latino e suddiviso in sessantotto brevi capitoli; pubblicato nel 1511, viene dedicato a Tommaso Moro, come si evince dalla lettera a lui indirizzata che fa da introduzione all’opera. Il titolo gioca proprio sul doppio significato, infatti Moriae encomium può anche essere tradotto come “Elogio di Moro”; Erasmo scrive l’opera nella residenza di Moro a Bucklersbury, durante un periodo di riposo obbligato dopo una malattia ai reni dovuta a lunghi viaggi, e lui stesso si pone come intento quello di divertire i suoi amici realizzando un saggio satirico, non certo destinato alla stampa. Perfino Erasmo si stupisce quando il suo scritto riscuote successo e viene puntualmente...
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Tipo: BlogGio, 27/01/2022 - 11:30
Pilastro della letteratura inglese, e non solo, Paradise Lost di John Milton è un’opera potente, audace, sorprendente. Il testo è un poema epico in versi sciolti, che vede una prima pubblicazione in dieci libri nel 1667, a cui ne segue una seconda nel 1674 in dodici, su imitazione dell’Eneide virgiliana.
Inizialmente, Milton aveva pensato a un’opera epica nel senso classico del termine, immaginando un racconto dedicato a Re Artù e al Santo Graal, ma prevalsero poi i suoi interessi verso i due fondamentali temi della salvezza e della dannazione, focalizzandosi sui racconti biblici della caduta umana e della ribellione del demonio.
Il poema non presenta una lettura agevole, è assai complesso, proprio perché Milton intendeva seguire le orme di Omero e Virgilio e dei loro capolavori, e così come gli antichi si volgevano alla Musa invocando il suo sostegno, il poeta...
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Tipo: BlogMar, 04/01/2022 - 11:30
Inevitabilmente, dire “Grimm” è dire “fiaba”; è una connessione radicata nella cultura comune, e fin da quando siamo bambini, fin da quando impariamo a leggere, questo breve cognome tedesco automaticamente riaccende il ricordo di principesse, foreste magiche, principi, regni incantati.
E ce li immaginiamo i leggendari fratelli Grimm intenti a scrivere storie, a raccogliere racconti, oppure ce li figuriamo come sono presentati nel divertente film diretto da Terry Gilliam nel 2005, I fratelli Grimm e l’incantevole strega. Ma chi erano in realtà i più celebri cantastorie del mondo?
Jacob e Wilhelm Grimm nacquero rispettivamente nel 1785 e nel 1786 ad Hanau, vicino a Francoforte; nel 1802, Jacob si iscrive all’Università di Marburgo, l’anno successivo anche il fratello seguirà le sue orme. Nel 1807, Jacob diviene direttore della biblioteca di re Girolamo di Vestfalia.
Dal 1812, i due fratelli cominciano a occuparsi di fiabe popolari, ricerca da cui deriverà la loro opera più celebre,...
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Tipo: BlogLun, 20/12/2021 - 11:30
Nel capolavoro di Petrarca, tra i tanti temi umani e letterari trattati, particolare importanza hanno gli occhi e la “visione”, che si fanno potente simbolo degli stati d’animo del poeta, e divengono riferimenti alla donna da egli amata. Gli occhi e lo sguardo sono presenti in numerosi sonetti della raccolta, e attraverso essi Petrarca rinnova la memoria del primo incontro con Laura, che, a sua volta, spesso è caratterizzata proprio dall’intensa luce proveniente dal suo sguardo.
Naturalmente, per Petrarca si intendono anche gli “occhi mentali”, quelli grazie ai quali è possibile vedere anche ciò che non è presente, dunque avere una visione di Laura attraverso uno sguardo intellettivo che si serve della memoria. Il tema delle visioni e del vedere è tra i più presenti nei trattati medievali, ricordando gli studi sulla scienza de optica e sulla prospettiva, e...
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