Tutti i contenuti di Francesco Pio Bernardi
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Tipo: BlogMer, 21/08/2019 - 12:30
Che il Diario del seduttore di Kierkegaard (1813-1855) rappresenti un breviario di regole per avvinghiare i cuori di fanciulle innocenti? Se nel 2019 esistono ancora uomini incuriositi dall’estetismo e affascinati dalla poeticità del reale più che dalla realtà stessa, la risposta è sì; ma per lettori più ortodossi, intenti al semplice godimento di un buon libro, l’opera potrebbe sortire effetti diversi: dalla noia al compiacimento per alcune situazioni ironiche, fino al coinvolgimento totale nella vicenda amorosa tra i fittizi Johannes e Cordelia.
Il romanzo, a metà tra l’epistolare e il monologo interiore, fa parte di un più ampio volume, Enten-Eller, che Kierkegaard compose tra il 1841 e il 1842 subito dopo la brusca interruzione della sua storia d’amore con Regine. L’opera, infatti, si presenta come rielaborazione dell’abbandono dell’amata, come viatico necessario alla sua investitura religiosa che seguì di...
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Tipo: BlogSab, 13/07/2019 - 12:22
La noia di Alberto Moravia pone l’attenzione su quegli stati d’insofferenza e d’accidia e quella mancanza di risoluzione che chiunque avrà sperimentato almeno una volta nella vita.
Nei tempi correnti, anzi, questa sembra essere quasi una condizione inevitabile dell’uomo, perché va da sé l’associazione tra tedio e uso/abuso del cellulare, considerando che le stime del 2017 hanno registrato 7,5 miliardi di schede SIM attive nel mondo: un numero superiore persino all’ammontare della popolazione terrestre. Insomma, uno dei fondamenti del nostro mondo industrializzato è la noia, e non è affatto una constatazione fine a se stessa; anzi, essa dimostra come l’indagine condotta da Alberto Moravia su questo stato d’animo nel 1960 sia ancora oggi da considerare un valido metro di paragone per studiare in maniera più approfondita un fenomeno sociale che dal dopoguerra a oggi ha avuto di sicuro numerosi sviluppi, anche peggiorativi, negli svariati ambiti della vita quotidiana. Pertanto, la lettura...
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Tipo: BlogSab, 25/05/2019 - 12:30
«In un romanzo è importante che il lettore ritrovi qualcosa che sapeva già ma a cui non aveva mai pensato o a cui non si era dedicato abbastanza» dichiara André Aciman, l’autore di Chiamami col tuo nome in un’intervista rilasciata a «Il Messaggero» lo scorso giugno: mai sono state adoperate parole migliori per definire una poetica e i caratteri di un romanzo a dir poco mozzafiato.
Edito da Guanda per la collana “Narratori della Fenice” nella traduzione di V. Bastia, Chiamami col tuo nome (dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto da Luca Guadagnino, con la sceneggiatura di James Ivory) riflette, appunto, sul tema più ovvio della letteratura: l’amore. La narrazione è incentrata sulla reminiscenza che...
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Tipo: BlogGio, 11/04/2019 - 12:30
Conclusa la stesura di Al faro nel 1927, Virginia Woolf s’impegna subito a partorire con dolore ed eccitazione l’idea del successivo romanzo che avrebbe pubblicato nel 1931. Le notizie relative alla gestazione di Le onde – edito da Einaudi nel 2014 a cura di Nadia Fusini – sono contenute all’interno dell’epistolario dell’autrice, in cui lei dichiara spesso di soffrire il montare delle onde, del peso dell’esistenza, su di lei, pronte ad abbattersi e a inabissarla nella loro forza incontrollabile; e sono molto interessanti le sensazioni di angoscia e fallimento che la scrittrice avverte, avendo in mente quest’immagine apocalittica. Ma subito giunge il senso concreto dell’esistenza animale a redimere l’ineluttabilità e l’incomprensibilità di una natura noverca: alla poderosa forza delle onde si va gradualmente associando, e poi sostituendo, nella mente dell’artista la figura della falena, che inizialmente...
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Tipo: BlogSab, 06/04/2019 - 12:30
Italo Svevo, si sa, è un professionista nell’indagine della coscienza umana: forse è stata la sua origine triestina, la nascita nell’avamposto italiano della psicoanalisi, ad avergli permesso di esaminare i comportamenti umani con occhio critico e amorale, ma è indiscussa la portata rivoluzionaria del suo lavoro all’interno della produzione narrativa del primo Novecento in Italia. La coscienza di Zeno, pubblicato nel 1923, è il punto d’arrivo di una ricerca avviata più di trent’anni prima con la pubblicazione di Una vita (1891), cui seguì poco dopo Senilità (1898): questi sono romanzi di impronta naturalistica per la disposizione ordinata delle scene narrative, per le descrizioni d’ambiente e per la caratterizzazione dei personaggi, ma a una lettura più attenta si può certo notare qualche discrepanza rispetto ai romanzi naturalistici propriamente detti, perché ...
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Tipo: BlogVen, 08/03/2019 - 11:30
Sarà una forma breve del celebre Ritratto di Dorian Gray? O una sua riscrittura? Perché dare a una nuova opera letteraria un titolo molto simile a quello di un lavoro già esistente? Questi e forse molti altri sono gli interrogativi di molti lettori quando in libreria si trovano davanti allo scaffale dedicato alle opere di Oscar Wilde: accanto ai noti capolavori dell’autore, infatti, sarà capitato spesso di imbattersi nel Ritratto di Mr W.H. senza conoscerne la straordinaria rilevanza nella produzione wildiana e soprattutto il patrocinio che esso detiene sul successivo Dorian Gray.
Il ritratto di Mr W.H., edito da Marsilio a cura di Benedetta Bini, fu pubblicato per la prima volta, in forma ridotta, nel 1889 sul «Blackwood’s Monthly Magazine», un’autorevole rivista...
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