Tutti i contenuti di Elisabetta Rizzo
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Tipo: BlogGio, 13/07/2017 - 11:30
Dopo Neve, cane, piede (Exòrma), il romanzo vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo Elsa Morante 2016 e che i lettori hanno votato di più per Modus Legendi 2017, Claudio Morandini torna con un altro libro pubblicato da Exòrma, Le Pietre.
A Sostigno e a Testagno, «villaggio a valle» e «villaggio a monte», le punte rocciose accorciano le giornate con la loro altezza, perché qui il cielo ingoia il sole prima di quanto non lo faccia in pianura. Ma di contro in questo spazio...
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Tipo: BlogMer, 14/06/2017 - 11:30
Il Giappone da una parte, dall’altra gli occhi, le mani e la testa dello scrittore olandese Cees Nooteboom. Cerchi Infiniti, viaggi in Giapponeè una guida al paese di Yasunari Kawabata e di Yukio Mishima, pubblicata da Iperborea, tradotta da Laura Pignatti e con la postfazione Esercizi di dislocazione di Giorgio Amitrano.
Il primo viaggio è quello dell’incontro. La mente è un foglio bianco, uno spazio libero per le incisioni.
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Come quelle che in Hokusai prendono la forma del karashishi, un “leone” fiabesco che si muove...
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Tipo: BlogGio, 18/05/2017 - 11:30
Quello che è successo a Joana racconta una maternità che è desiderio e ossessione, appagamento del ventre e svuotamento della dignità femminile. Il romanzo di Valério Romão esce in Italia per Caravan Edizioni con la traduzione di Vincenzo Barca.
Joana è al settimo mese di gravidanza. Il bambino le chiede di nascere prima del previsto e così si ritrova immersa in un liquido che ha lo stesso odore agrodolce di quello che l’ha fecondata. Sveglia il marito Jorge e lo informa su quanto sta accadendo. Mentre vanno all’ospedale, il lutto di Joana, che ha perso i genitori in un incidente d’auto durante le feste natalizie, ritorna come parte complementare della vita, come vuoto necessario per la generazione di un nuovo essere.
«Joana non riesce a evitare la comparsa di qualche lacrimuccia con la quale esprime il lutto di un tempo che esiste solo nella memoria e nel desiderio e, in fondo,...
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Tipo: BlogVen, 14/04/2017 - 10:47
Dante, Verne, Kafka. Potrebbero essere molti gli autori a cui pensare quando si legge Abe Kōbō. Atmosphere libri pubblica, per la prima volta in Italia, Il quaderno canguro nella collana Asiasphere con la traduzione e la postfazione di Gianluca Coci.
«Sarebbe dovuta essere una mattina come le altre. Stavo mangiucchiando una fetta di pane a cassetta ben tostata, spalmata con uno spesso strato di paté di fegato e sedano. Tenevo il gomito appoggiato su un angolo del giornale aperto e il busto un po’ inclinato verso destra. Gli occhi saltavano rapidi da un titolo all’altro, mentre sorseggiavo un caffè nero molto forte. […]. D’un tratto avverto uno strano formicolio all’altezza degli stinchi».
Un impiegato propone l’idea di un quaderno con una tasca, ovvero un quaderno canguro. La proposta viene accolta con entusiasmo, mentre il suo stesso ideatore non capisce il motivo del successo....
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Tipo: BlogVen, 17/03/2017 - 12:30
Il Nord del mondo raccontato sette volte da Matteo Meschiari. Artico nero, la lunga notte dei popoli dei ghiacci esce con Exorma edizioni per la collana Scritti Traversi. Nessuno zaino in spalla. Nessuna macchina fotografica per portare a casa i bei ricordi. Qui il ghiaccio è sporco e consumato. Chi lo abita si muove lentamente verso la deriva.
«Il Sud del mondo soffre, lo sappiamo, ma è al Nord più estremo che la fine di un mondo sta anticipando la fine del mondo».
Artico nero non è il viaggio tra distese bianche e ghiacciate. È uno spazio sconosciuto e chiuso, un luogo dove il buio non uccide e la luce non salva. Un’area dissacrata dalle necessità della natura e dai capricci dei dominatori stranieri.
Ambiente e politica sono i protagonisti dell’antropofiction di Matteo Meschiari che al saggio accademico preferisce la forma del racconto. La sua voce si spezza in sette...
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Tipo: BlogLun, 13/02/2017 - 12:30
Rosso Parigi, romanzo di Maureen Gibbon che Einaudi porta in Italia con la traduzione di Giulia Boringhieri, è la storia di Victorine Meurent, pittrice e musa ispiratrice di Édouard Manet. Più di duecento pagine raccontate in prima persona dalla protagonista. Una voce che rompe il flusso della realtà per trasformarla e mescolarla coi colori che la mente le suggerisce. L’occhio che guarda si sovrappone ai paesaggi, alle facce e ai corpi. Non esistono luoghi o persone, ma solo le percezioni veloci di Victorine.
«Ho diciassette anni, quel giorno, e ai piedi gli stivaletti di una puttana. Ho gli stivaletti di una puttana e sono davanti alla vetrina di un negozio insieme a Denise».
Parigi 1862. Édouard Manet corteggia tutte e due: la rossa Victorine e la bruna Denise. Definisce anche i ruoli. La prima è l’amante che lo avrebbe sfiancato, la seconda è quella che lo avrebbe...
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