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Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Tutti i contenuti di Antonella Squicciarini

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    Mer, 26/10/2016 - 11:51

    “L’ultimo parallelo dell’anima”, l’esordio di Pajtim StatovciStatovci è una giovanissima voce emergente: L’ultimo parallelo dell’anima (Frassinelli, traduzione di Nicola Rainò) è il suo primo libro. Forti di questa consapevolezza, la delicatezza matura della sua scrittura colpisce forse con maggiore intensità, come pure la pienezza dei sentimenti e delle sfumature che vengono narrate.

    Il racconto scandaglia un momento drammatico della storia recente, la guerra in Kosovo scoppiata nel 1996; ma non ce lo descrive con dettagli realistici e con la presenza in fieri dei personaggi sul campo. Quello che viene descritto è l’effetto che il conflitto crea, su chi pure ha deciso di scappare, ma che resta attaccato con la testa e con il cuore ai luoghi in cui è cresciuto. Ed è un effetto che dura una vita, e rimbomba a distanza di anni anche sulle generazioni più giovani.

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    Gio, 08/09/2016 - 11:30

    “Le cose che restano”, quando la trama è sentimentoLe cose che restano di Jenny Offill (NNeditore, traduzione di Gioia Guerzoni) ha un merito eccezionale, che viene prima di tutta la poesia profonda disciolta nelle sue pagine: sceglie di parlare attraverso gli occhi di una bambina di otto anni. E questa è una soluzione narrativa coraggiosa, che premia quel coraggio aprendo mille mondi.

    Innanzitutto, apre il mondo della fantasia. Grace guarda alla realtà con il filtro di una mente prelogica, che si sofferma su tutti i movimenti più bizzarri, sui gesti più naturali con curiosità pura. E questo non vuol dire che non vi cerchi spiegazioni, in quelle cose. È anzi una bambina che pone tante domande, che vuole darsi le risposte più sensate; ma non ha nessuno schema logico preconfezionato. Si approccia alla vita con disponibilità, completamente aperta a tutte le possibilità. Mi ricorda la piccola voce narrante di Quel che sapeva Maisie di James, gli stessi occhi curiosi di una ragazzina che deve imparare a crescere attraverso e nonostante quello che gli...

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    Sab, 27/08/2016 - 11:30

    “Morte ai vecchi”: conflitti del futuroFranco “Bifo” Berardi e Massimiliano Geraci hanno scritto un romanzo sull’incomunicabilità: Morte ai vecchi (Baldini&Castoldi). Il linguaggio è venuto meno al proprio obiettivo: «L’enunciazione linguistica tende a diventare esercizio virtuosistico senza finalità di comunicazione né tende a preludere al contatto». La comunicazione intergenerazionale, poi, diventa una vera e propria impossibilità di comprendersi, e si trasforma infine in una caccia al vecchio da parte dei giovani.

    C’è al fondo un’incompatibilità di esigenze: in un immaginario mondo del futuro gli anziani non vanno mai in pensione, non finiscono mai di lavorare mantenendosi in piedi a furia di pillole. I giovani, invece, crescono in una realtà totalmente virtuale, tutti i rapporti sono mediati dalla tecnologia, le loro emozioni filtrate dagli schermi dei dispositivi elettronici, mai espresse all’esterno. I vecchi sembrano voler continuare a mangiarsi tutte le risorse del mondo, togliendo la scena e lo spazio ai loro figli, nipoti....

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    Ven, 24/06/2016 - 11:30

    Quando Salinger s’innamorò di Oona O’Neill“Romanzo non-romanzo”: così Frédéric Beigbeder definisce il suo ultimo libro, Un amore di Salinger (Mondadori, traduzione di Giovanni Pacchiano). Ma per introdurlo, si possono aggiungere parecchi aggettivi: sincretico, multimediale, metaletterario, autobiografico. Il multiforme scrittore francese ha realizzato in alcuni punti un vero collage tra storie realmente accadute, lettere del tutto inventate, romanzi già scritti e altri ancora in potenza, e tra la propria storia di scrittore e quella di uomo innamorato.

    Un materiale così cangiante rifluisce nella narrazione di Un amore di Salinger: quest’amore, nella fattispecie, è la prima cotta dello scrittore Jerome D. Salinger, che appena ventenne, dinoccolato e imbarazzato, viene folgorato dalla bellezza educata di Oona O’Neill. Beigbeder, nel raccontare questo incontro, descrive la donna, ma ci tiene soprattutto a farla vedere. Di qui il primo pezzetto di multimedialità del romanzo: una foto della ragazza in una delle serate “ruggenti” allo...

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    Mer, 25/05/2016 - 11:30

    “Il tempo dell’attesa”, la saga dei Cazalet continua«Il presente era grigio; il futuro era nero. Viveva in una nebbia fatta di paura»: Il tempo dell’attesa di Elizabeth Jane Howard è la descrizione di un tempo incerto, un momento fumoso nelle vite della famiglia Cazalet. Abbandonati i protagonisti della saga quando la guerra era una minaccia imminente ma ancora impalpabile, il lettore apre il secondo volume (pubblicato sempre e con successo da Fazinella traduzione di Manuela Francescon) ritrovando le loro storie adesso sospese negli anni del secondo conflitto mondiale e invischiate nei problemi quotidiani che ne sono inevitabilmente legati.

    I Cazalet vivono un momento sospeso, ma non di certo morto. Non è nella penna della Howard scrivere con lentezza, o di una lentezza. La Howard è veloce, è una scrittrice che spennella ambienti, persone, con i tratti veloci della narratrice abile. Gli adulti sono invecchiati, gli...

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    Mar, 03/05/2016 - 11:30

    Quando la mafia distrugge un paese. Il romanzo d’inchiesta di Barbara GiangravèInerti di Barbara Giangravè (Autodafé) è una storia che si apre e si richiude sul suo titolo. Inerti sono i materiali nocivi che vengono nascosti dalle mafie nel terreno di un paese siciliano, inerti sono i cittadini che respirano e mangiano quel veleno, che si lasciano morire senza alternative.

    Giangravè è una giornalista che arriva al romanzo dopo un fitto percorso di inchiesta e impegno antimafia, e questo vissuto si intreccia alla storia, alla sua atmosfera, a tutti i personaggi. Lo si avverte nella struttura narrativa, nelle situazioni, nelle soluzioni drammatiche.

    La protagonista, che raccoglie le fila della vicenda, che smuove la sonnacchiosa esistenza di Acremonte, si chiama Gioia: orfana, improvvisamente disoccupata, torna in questo paesino...

Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.