Tutti i contenuti di Daniele Franco
-
Tipo: BlogGio, 03/03/2016 - 12:30
L’Argentina dell’era recente è un puzzle di eventi intrecciati tra loro, accavallatisi come onde sulla riva che si generano impetuose, che acquistano velocità in un attimo e poi si spengono sulla sabbia, lasciando conchiglie spezzate e cadaveri di pesci travolti. È l’Argentina della ricchezza sfumata del primo Novecento, del Perón mitizzato e della sua carismatica Evita, della dittatura dei “desaparecidos” e dei collassi economici da record. Esperienze collettive accumulatesi senza mai evolversi, fini a se stesse, blocchi non articolati di momenti universali giustapposti l’un l’altro. E quel che è rimasto ora all’orizzonte, in un panorama nazionale piano come le sue pianure, è lo spettro della disillusione. I ricordi sono carne viva che alimenta il tempo presente, la terra fertile in cui ripiegare se mancano i frutti,...
-
Tipo: BlogGio, 28/01/2016 - 12:30
Baudelaire è un noto saggio critico di Jean-Paul Sartre, scritto nel 1947. L’autore applica una lettura esistenzialista dell’opera del famoso poeta maledetto di Parigi, padre del modernismo, fino a mettere in luce l’uomo in tutte le sue paradossali sfaccettature. Il testo rimanda un ritratto alquanto severo del poeta al di là dei suoi versi, puntando l’occhio su quella vita tanto disarticolata e infelice da sembrare a tutti gli effetti ingiusta. «Certo non meritava quella madre, quelle eterne angustie finanziarie, quel consiglio di famiglia, quell’amante tirchia, né quella sifilide; e che di più ingiusto della sua fine prematura?» (Baudelaire, Jean-Paul Sartre, Oscar Mondadori, 2006, trad. Jacopo Darca). Ma ricordiamo, chi scrive è assertore di una concezione secondo la quale «la libera scelta che l’uomo fa di se stesso s’identifica assolutamente con ciò che si chiama il suo destino». Dunque: «e se l’avesse meritata, la sua vita», il poète maudit?
Egli è l’emblema dell’uomo...
-
Tipo: BlogVen, 04/12/2015 - 10:30
EPICA (Encuesta de Presencia Italiana Contemporanea en Argentina) è un sondaggio, parte di uno studio di ricerca accademica indipendente, che riguarda la recente mobilità di cittadini italiani in Argentina. Il progetto mira a conoscere le ragioni, le situazioni, i progetti, le ambizioni dei tanti italiani che recentemente hanno deciso di vivere in Argentina. L’idea è quella di raccogliere dati concreti per misurare, a livello sociologico, un fenomeno che pare essere via via più consistente nonché evidente. Sempre più infatti sono giovani e no che, sulle orme dei loro nonni, scelgono questa terra lontana come destinazione. È un fenomeno interessante sotto vari punti di vista, e ben più complesso di quello che apparentemente sembra. Cosa porta un italiano a trasferirsi in Argentina? Cosa gli può offrire in più della bella Italia un Paese dall’economia tanto instabile, dalla moneta pressoché senza valore, dai grandi paradossi e contrasti, caratterizzato da una malcelata povertà nelle periferie delle poche città distribuite in un territorio vasto come un...
-
Tipo: BlogGio, 12/11/2015 - 09:30
Il 12 novembre di cent’anni fa (era il lontano 1915), nel piccolo paesino di Cherbourg, in Normandia, nasceva Roland Barthes, uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca. Definire il pensiero di Barthes è affare complicato, dal momento in cui il suo lavoro critico è stato tanto eterogeneo e dinamico, spaziando tra svariati campi del sapere umanistico, da depistare qualsiasi tentativo di essere ricondotto a una specifica corrente di pensiero o ipotetica scuola “barthiana”. È proprio l’originalità uno dei suoi meriti maggiori, e forse il più evidente filo comune che lega le sue opere, sempre spiazzanti. Emblema di un pensiero libero, non soggetto a restrizioni accademiche né ideologiche, l’intellettuale francese ha lasciato un’eredità critica ancora in grado di dire molto sulla nostra realtà, scuotendo con vigore le strutture profonde che regolano la vita societaria. Critico letterario, linguista, semiologo, teorico del teatro, saggista, Barthes è stato un autore a tutto tondo, capace di muoversi con innata intelligenza oltre le barriere semantiche delle etichette dei...
-
Tipo: BlogVen, 06/11/2015 - 11:30
Nel libro As ilhas desconhecidas (Le isole sconosciute) lo scrittore portoghese Raul Brandão raccoglie le impressioni del suo viaggio alle isole Azzorre, compiuto all’incirca un secolo fa (era il lontano 1926) in parte in compagnia dell’amico e collega scrittore Vitorino Nemésio, originario dell’arcipelago. Quella che possiamo catalogare, non senza dubbi vista l’incertezza della definizione, come opera appartenente alla categoria “letteratura di viaggio”, è considerata tuttora e all’unanimità come un caposaldo della letteratura isolana, un punto cruciale per chi vuole entrare in contatto con la cultura del luogo. Come lo stesso Brandão premette, il libro «è fatto con note di viaggio, quasi senza ritocchi. Ho ampliato soltanto un quadro o l’altro, cercando sempre di non togliere la freschezza delle prime impressioni. Non potendo dipingere a parole alcuni dei luoghi più pittoreschi delle isole, suscito nei lettori il desiderio di vederli con i propri occhi!...». E in effetti le “pennellate” di Brandão sono veri e propri colpi da maestro, pagine ispirate che attivano tutti i sensi del lettore,...
-
Tipo: BlogLun, 21/09/2015 - 11:30
“En todo estás vos” (In tutto ci sei tu) è lo slogan simbolo del governo della città di Buenos Aires, che si trova effettivamente in ogni cosa. Nei mezzi di trasporto (dagli autobus alla metro), nei mezzi di comunicazione (dai cartelloni ai social network), nei documenti, negli edifici pubblici, nelle agende culturali, nelle mappe, nelle strade, perfino nei bidoni della spazzatura… in ogni cosa che coinvolge direttamente l’intervento della municipalità appare la frase e l’inconfondibile striscia gialla sulla quale è scritta. La prima impressione che si ha camminando per la città è estremamente positiva: sembra che ogni aspetto della vita pubblica includa direttamente il cittadino, rappresentato per uno slogan che lo riconosce come parte attiva della comunità. “En todo” – cioè in quel che si vede qui, che si fa, quindi l’azione collettiva alla base del vivere comunitario –, “estás vos” – cioè il cittadino, chi sta leggendo, chi sta guardando, quell’individuo in specifico. Lo slogan si rivolge direttamente a un “tu”, non a un “noi” o a un “voi”,...
- 1 di 3
- ››
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi