Interviste scrittori

Come scrivere un romanzo in 100 giorni

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  • Autore: Morgan Palmas
    Sab, 04/07/2009 - 15:02

    “Tu improvvisamente fai annunziare con un manifesto che la settimana prossima, giovedì o venerdì (insomma, immaginati il giorno in cui scrivi le tue appendici), al teatro Berg o in un locale appositamente preparato, ti esibirai nudo, e anzi in tutti i suoi particolari. Credo che si troveranno delle persone che ci staranno; spettacoli come quelli attirano in particolar modo la società moderna. Credo che verrà gente, e anche in gran numero; ma sarà forse per dimostrarti del rispetto? E se è così, in che cosa consiste il tuo trionfo?”.
    [“Diario di uno scrittore” di F.Dostoevskij, Giulio Einaudi Editore, 1943]

    Le ultime due domande sarebbe interessante rivolgerle a chi compie operazioni letterarie sfruttando il nudo, il sesso, l’eros. Inutile che faccia nomi. E vendono, cavolo se vendono.
    È attraente per molti ciò che è sensuale, pruriginosamente malizioso. Anche in letteratura. L’eros è ovunque, dalle pubblicità all’arte, dai gossip politici alla chirurgia estetica. Per non parlare di trasmissioni televisive alle sette di sera, una in questo...



  • Autore: Morgan Palmas
    Sab, 04/07/2009 - 14:14
  • Autore: Morgan Palmas
    Sab, 04/07/2009 - 13:56
    Che cosa ne pensate dei punti di domanda??? Mica sono esclamativi!!!
    Sono potenti e delicate forme di enfasi, dosarle è sostanziale, renderle abbondanti in un testo è da scribacchini, non da scrittori; è da lettera adolescenziale, non modalità di chi desidera plasmare un romanzo.
    E poi uno, due, tre, quanti? Devo dirlo? Uno è sufficiente, più che sufficiente. A volte anche uno è troppo, perché capita che si inseriscano domande retoriche ridondanti, perché farle se sono retoriche? Il lettore conosce già la risposta.

    Non sto negando l’utilizzo della domanda retorica, non vorrei essere frainteso, ma concedetevi poca licenziosità, passare dalla bellezza della parola all’indecenza grossolana è facile, molto più facile di quanto si potrebbe pensare.
    Rileggete quanto avete scritto, osservate in particolare i punti di domanda ed esclamativi. Sono necessari tutti?






  • Autore: Morgan Palmas
    Ven, 03/07/2009 - 11:35

    Premio Strega 2009, conteggio voti e proclamazione del vincitore. Testa a testa tra Tiziano Scarpa e Antonio Scurati.

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  • Autore: Morgan Palmas
    Ven, 03/07/2009 - 11:07

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    Molto presto. Da bambino avevo sempre in testa l'idea di scrivere un
    romanzo di fantascienza: ovviamente, iniziavo a scrivere due pagine e
    mi fermavo. Leggevo soprattutto fumetti: romanzi, ne ho iniziati a
    leggere molto tardi. Poi, verso i 14 anni più o meno, iniziai a
    capire che per diventare scrittore avrei avuto bisogno di un lungo
    tirocinio: tantissima lettura, tantissimo studio tecnico e tantissimo
    esercizio.

    Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

    L'istinto creativo in senso romantico dura per pochissimo tempo e
    capita pochissime volte: è quello che ci suggerisce l'esistenza di
    qualcosa che valga la pena di raccontare. La razionalità è la fase
    più importante, se intesa come progettazione, studio e architettura.
    Il resto è un giusto mix di impegno costante e di libero fluire della
    creatività (che non è il 'daimon' o istinto creativo, è piuttosto la
    capacità di sintonizzarsi con il proprio inconscio).

    Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.

    Moravia, come Stephen King, è...





















  • Autore: Morgan Palmas
    Ven, 03/07/2009 - 10:50
    Siete stati con la testa china a scrivere in questo periodo, oggi v’è la necessità di compiere un lavoro peculiare. Non importa quante cartelle avete fatto finora, stampatele, sì, avete capito bene, formate una copia cartacea della prima parte del romanzo. Trovate il tempo per farlo, è importante.
    Per quale ragione? Dovete annusare la carta, dovete percepire che ciò che state facendo sta prendendo forma, immaginatevi con in mano l’intero romanzo, fantasticate su quanto ancora dovete scrivere, tutto questo con un ordine preciso che ora vi illustrerò.
    Fra oggi e domenica ritagliatevi il tempo necessario per recarvi in uno dei luoghi che più amate vicino a casa, poco interessa se sarete costretti a farlo alle sei del mattino domenica, prima che tutti si sveglino. È fondamentale. Volete avere il vostro romanzo alla fine delle 100 lezioni?

    Disciplinatevi.


    Portate con voi il materiale stampato. Armatevi di penna o matita. Sedetevi comodi. Leggete a voce, non a mente. Sentite la musicalità...




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Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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