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Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Interviste scrittori

Le ultime dal blog...

  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 08/07/2009 - 08:59
    Ho trascorso l’intera nottata in ospedale, per fare compagnia a una persona cara che ieri ha avuto un incidente in auto. Nulla di grave, sembra, per fortuna, ma sono in corso altri accertamenti. Speriamo bene.
    Così stanotte non ho chiuso occhio, un po’ per i pensieri, un po’ perché di continuo travolto da medici e infermieri che correvano per un’urgenza, dalle lamentele di un signore anziano, dal rumore dei macchinari medici. Non v’erano letti disponibili nei reparti, tutta la notte in una stanza del pronto soccorso e io seduto in una di quelle sedie pieghevoli nelle quali essere sdraiati non aiuta, si rimane in ogni caso scomodi.
    La lezione l’ho pensata stanotte (di solito sono appunti di anni addietro) per trascorrere il tempo negli interminabili momenti di attesa.

    L’ospedale si presenta spesso nelle narrazioni, un luogo in cui si incontrano la vita e la morte, la nascita di un figlio e il dolore di una scomparsa, le sofferenze dei famigliari e la vicinanza degli amici. Per motivi personali ho trascorso in passato un lungo periodo in...



  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 07/07/2009 - 12:41

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    Diciamo che della scrittura ne ho fatto una professione visto che da oltre 10 anni lavoro come copywriter (per intenderci, è quello che “scrive” le pubblicità). Ma è certamente una scrittura diversa da quella che si ha in un blog, in un romanzo o facendo la lista della spesa. Io sono quindi partito da una molto asciutta e sintetica che è quella dell’advertising, per poi passare a quella più elaborata di un blog approdando finalmente al romanzo, che ha un altro modo ancora di concepire la pagina scritta.

    Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

    Una buona scrittura dovrebbe essere fatta di entrambe le cose. Il mio intento è quello di mantenere un approccio sempre piuttosto istintivo, o meglio, naturale, semplice. Ma per ottenere questo è necessario un lavoro molto razionale per far sì che spontaneo non diventi mai sciatto.

    Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.

    Sono d’accordissimo. La scrittura è metodo, disciplina e perseveranza. È esattamente quello che farebbe un atleta. Gli obiettivi si raggiungono con allenamento costante e...









  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 07/07/2009 - 12:26
    Le descrizioni rappresentano un altro degli aspetti che marcano il territorio d’un romanzo fra qualità e mediocrità. Nella lezione di oggi vi parlerò della consonanza fra descrizione d’ambiente e personaggi.
    Immaginate di volere narrare la condizione di un anziano solo e malato che vive di espedienti per campare: piccoli furti, volgari furbizie, ecc. Ora, intuite con facilità che sistemarlo in un villa d’altri tempi curata e con la donna di servizio non lega molto, ho esagerato, appare chiaro. Allora vive in una casa vecchia e trascurata. Ecco, qui è il punto. Come descrivere la casa vecchia e trascurata? In quale modo rendere la consonanza fra un personaggio simile e la sua casa?.
    Le descrizioni degli ambienti non sono soltanto gli oggetti, gli aggettivi in questo caso hanno un ruolo nevralgico. Esempio:

    “Il caminetto era spento, cenere e materiali poco distinguibili vicino gli alari. Una scopa accanto. La porta chiusa e la maniglia rotta”.

    Pessima resa, pessima.

    “Il vecchio caminetto sembrava spento da tempo,...







  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 06/07/2009 - 11:56
  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 06/07/2009 - 10:49

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinata alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    Non ricordo un periodo in cui non abbia scritto o pensato di farlo. È stata sempre una grande forma di divertimento e consolazione, che si è approfondita durante l’adolescenza, il mio tempo oscuro. Ricordo bene invece un compito in classe in quarto ginnasio, Cosa vuoi fare da grande?, un tema che da subito giudicammo tutti banalissimo, così senza alcuna introduzione scrissi in tre ore un breve racconto. Staccato di una frase, in conclusione: Ecco cosa voglio fare, scrivere.
    Presi 4, ero andata “fuori tema”.
    Negli anni, non c’è stato nient’altro che mi abbia veramente appassionato. Volevo solo leggere e scrivere, ma mi rendevo conto che non era bello da dire, o facile da sostenere, non ho avuto mai il coraggio di puntarci tutto. Mi sembrava un lusso imperdonabile.

    Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

    Penso alle gabbie di Francis Bacon e al fatto che per lui non c’è tensione in un quadro, se non c’è lotta con l’oggetto. Per me anche la scrittura dovrebbe costruirsi una gabbia formale, entro cui liberare la bestia della lingua.

    Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della...









  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 06/07/2009 - 09:30
    Se l’obiettivo di quantità quotidiano lo avete rispettato, dovreste avere con la lezione di oggi circa 50 cartelle. Posso immaginare che fra voi siano in maggior numero coloro che ne hanno meno, anzi non lo immagino, ne sono certo. Per quale ragione nonostante l’impegno, le lezioni, i consigli, ecc?
    Una parola: demotivazione.

    Tornerò ancora su questo punto e da adesso in poi ve ne parlerò una volta ogni dieci lezioni fino alla fine dei cento giorni. A taluni sembrerà un fatto stupido all’interno del processo della creazione d’un romanzo, invece lasciatemi sostenere che è il più importante.
    Accade spesso che il freno sia motivazionale, non solo nella scrittura. Chiedetevi con serietà: perché non ho raggiunto le 50 cartelle? Siate sinceri.

    Avevo pensato di non parlare più di tali argomenti (lo avevo anche scritto in un post), invece, leggendo le vostre mail che mi arrivano numerose, mi sono accorto di come vi sia la necessità di qualche consiglio a riguardo. Forse la crisi mondiale, forse i soldi che mancano o forse il clima di...





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Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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