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Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Le ultime dal blog...

  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 13/07/2009 - 09:28
    Scrivere un romanzo è un conflitto con se stessi: l’osservazione dei timori, la ricerca della disciplina e della concentrazione, la capacità di isolarsi dal mondo. Grazie al conflitto vi è con il tempo la comprensione. Conoscere le proprie abilità e i propri limiti.
    Quando l’occasione di confronto con se stessi si presenta, la porta delle domande e dei dubbi dovrebbe essere aperta, non chiusa. E per aprire la porta è necessario il distacco, il distacco da ciò che state creando. Non è la prima volta che ve ne parlo, ricordate per esempio la lezione in cui vi consigliavo di stampare le vostre cartelle e di leggerle con calma in un posto che amate?.

    Vi suggerisco un altro tipo di distacco, utile e rigenerante. Fatelo, non consideratelo inutile. Ora dovete pensare a uno degli scrittori che prediligete, bene, procuratevi un suo romanzo, non importa che lo abbiate già letto o meno. Oggi non si scrive, ma si legge.
    Trovate almeno trenta minuti per leggere senza che nessuno vi disturbi. Non vi devono essere bambini o schiamazzi, musica...



  • Autore: Morgan Palmas
    Sab, 11/07/2009 - 11:01
    Bella da morire, fare il fenomeno, né carne né pesce, rotto della cuffia, conoscere i miei polli, faccia di bronzo, ecc. Che cosa sono? Bravi, cliché.
    Li si utilizza di continuo nel linguaggio quotidiano, ecco, ciò non significa che vadano bene per la prosa, o meglio, la loro quantità è direttamente proporzionale alla mancanza di originalità. Leggere un testo colmo di cliché è noioso per un lettore, trova grande similarità con il proprio linguaggio e ciò lo induce a pensare che sia poco interessante (almeno dal punto di vista linguistico).

    Badate bene, questo è uno degli errori più frequenti e difficili da scovare, non ci si accorge con facilità di quanto i cliché facciano parte del mondo della comunicazione e che, irresponsabilmente, si palesano anche nella parola scritta.

    Rileggete le cartelle che avete finora plasmato, puntate l’attenzione sulle modalità con cui vi siete espressi, ne troverete molti cliché. Cambiateli, cercate un altro modo di esprimere il medesimo concetto.

    Se considererete il tentativo di pubblicare...






  • Autore: Morgan Palmas
    Ven, 10/07/2009 - 10:49
    Sciorinare in maniera petulante, quasi fosse una sedizione, un’austera sfilata di termini desueti è pernicioso per la prosa. Financo gli intellettuali li temono, avversati da un certo laconico imbarbarimento dei lemmi, attempati nei modi prima di deliri senili. La piaggeria di taluni verso la lingua arcaica è pari al dandy trionfante fra semplici defessi contadini che lo scrutano con sguardo bieco.

    Avete intuito il tema di oggi; la lingua italiana è meravigliosa, così ricca di parole, molte oramai scomparse dall’uso comune. Chi decidesse di possedere un approccio estetico alla lingua deve fare attenzione a non abusarne.
    Il romanzo è anche comunicazione, se costringete il vostro lettore a prendere il dizionario ogni due parole, lo stancherete, lascerà il libro a metà (se ci arriva a metà). Il lettore medio non è un intellettuale di vecchio stampo, ma una persona che utilizza la lingua italiana contemporanea.
    Certo il fascino, certo la magia di alcune parole in disuso, però non scordate che qualcuno vi leggerà e dovrà comprendere.
    ...




  • Autore: Morgan Palmas
    Gio, 09/07/2009 - 16:02

    Informativo e riflessivo.
    Da qui alla fine di agosto inserirò ogni giorno un post sulla sfida dei 100 giorni (eccetto la domenica), soltanto uno al dì, non farò in questo periodo altri frammenti, interviste o post con link. Sono sommerso di lavoro, mi sono preso l’impegno per altre cose. Non spiego le ragioni, vi basti sapere che sarò assai meno presente in rete (blog, Facebook, Youtube, Twitter). E se voglio trovare il tempo per procedere con il mio romanzo dei 100 giorni sono costretto a tagliare qualcosa.
    Inoltre, devo studiare, alcuni libri mi aspettano, sto facendo ricerche che riguardano ciò che sto scrivendo. Che bello sarebbe avere giornate di 96 ore.
    Io mi auguro che chi mi sta seguendo abbia trovato informazioni e stimoli interessanti finora. Dalla fine di agosto il blog includerà altre iniziative, vedrete.

    La scrittura esige tanta volontà. Chiaro che gli obiettivi sono soggettivi e le forze differenti, altrettanto chiaro che le scadenze della vita possono imporre tempi che altri magari potrebbero modificare con facilità, rimane fermo un punto, credo che lo abbiate compreso, produrre un romanzo considerandolo nei suoi più diversi aspetti abbisogna di attenzione e consapevolezza.
    Dalle mie lezioni credo che abbiate intuito quanto io sia lontano da un mero tecnicismo, anche se lo ritengo la prima base sulla quale costruire l’edificio, imprescindibile dal resto. Ciononostante il respiro della scrittura è molto altro, le sottili...





  • Autore: Morgan Palmas
    Gio, 09/07/2009 - 11:19
  • Autore: Morgan Palmas
    Gio, 09/07/2009 - 10:30
    Lucia e Michele si innamorano. Quanto sono innamorati? Da che cosa lo si intuisce? È un amore tranquillo o contraddistinto da difficoltà?.
    Narrare l’amore può essere avvincente, a patto di rispettare alcune semplici regole, affinché il quadro che volete presentare sia, da un lato, comprensibile al lettore, dall’altro, non manchevole di elementi necessari.

    Non si sta solo sostenendo che Lucia e Michele sono innamorati, si desidera raccontare l’evoluzione del sentimento.
    Non di rado la situazione che si presenta è la seguente: uno dei due perde la testa per l’altro e quest’ultimo neppure se ne accorge, e se è consapevole degli altrui sentimenti non ricambia. In sostanza: uno è innamorato, l’altro no.
    Da ciò scatta la lezione degli ostacoli e degli imprevisti, la ricordate?.
    L’ostacolo può essere un padre troppo severo con lei o una precedente relazione che porta dubbi e sofferenze. L’imprevisto può essere una malattia di lui o un possibile trasferimento per il lavoro.
    I dubbi e le sofferenze esasperano la situazione: scenate...






Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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