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  • Autore: Morgan Palmas
    Gio, 23/07/2009 - 10:33
    di Paola Mattiazzo

    Quante volte - senza neppure rendercene conto - incrociamo altre persone, altre vite, altre storie? Non ce ne accorgiamo neppure. Vediamo la ragazza in piedi alla fermata dell'autobus con noi, oppure l'uomo con un megafono che grida ad una manifestazione, senza soffermarci sulla loro vita. Giudichiamo esclusivamente quello che vediamo. Ci si sfiora, per un attimo, senza avere il tempo o la possibilità di capire nulla dell'altro.

    Quanti incontri di questo genere viviamo in una giornata? Quante persone incrociamo per un attimo, ci si guarda, ci si studia e poi via, verso le nostre occupazioni e la nostra routine?

    Spesso si tratta di vere tragedie. Vite vissute al limite, che cercano la possibilità di un riscatto o di una redenzione, ma non la trovano.

    A volte basterebbe allungare una mano. Allungarla ed afferrare quella del nostro vicino, impedendogli di precipitare senza speranza.

    Ho letto un libro, che parla di queste situazioni in modo magistrale.

    Si tratta di "Asthmes", di Sophie Maurer. In Italia è edito dalla...











  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 22/07/2009 - 11:32
    Ogni romanzo che si rispetti gode di un suo nodo nevralgico nella storia, il più delle volte esso è reso attraverso l’uso della tecnica del climax.
    Non mi interessa oggi parlare dell’apice del climax quanto invece fornire una serie di consigli per portare il lettore fino a tale punto.
    Non scordate le coincidenze premeditate e soprattutto siate consapevoli che non debbano essere troppo evidenti: piccoli segni allusivi, mai una dichiarazione d’intenti.
    Una ragazza che immagina il matrimonio con il suo ragazzo e gli dice la data e il luogo anni prima e poi si verifica, per quanto romantico e affascinante, appare triste nel tema delle coincidenze. Molto meglio invece portarli in quel medesimo luogo per fare un’altra cosa (magari una messa in ricordo del nonno nella chiesa oppure una passeggiata a cavallo nel prato dove si celebrerà il matrimonio con rito laico).

    Una norma da stampare su una parete della vostra stanza: dire ma non dire tutto, dire con calma in modo che il lettore fantastichi su possibili scenari.

    Un piccolo...






  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 21/07/2009 - 09:48
    Non è mai tardi per una lezione di metodo. Vi voglio spingere a inseguire la bellezza della precisione.
    È bello parlare dell’armellino o del mirabolano; è bello raccontare gli accadimenti in un campo di segale o l’infiorescenza a corimbo di un sorbo; è bello narrare un’abbattuta in barca o una concitata partita a spatola.
    La precisione rende ricca la scrittura, la grossolanità la impoverisce.

    Informatevi su quanto intendete raccontare, non ci sono soltanto le biblioteche o le riviste, oggi internet ha rivoluzionato la quotidianità di chi scrive, donando un’immensa quantità di informazioni che possono essere utilizzate in maniera peculiare.
    So che è più semplice scrivere “un grande albero” o “un prato fiorito” o “una barca che virava” o “si giocava a carte”, e comprendo che sia più complesso l’approccio che vi propongo, ciononostante vi incoraggio a trovare la bellezza dei particolari. In essa avrete modo di imparare, conoscere parole nuove, sviluppare idee diverse e più profonde.

    È un po’ impopolare avere cura della...






  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 20/07/2009 - 08:43
    I personaggi sono pensieri, azioni e dialoghi. Oggi dovreste riflettere su un aspetto che il più delle volte è trascurato: la gestualità, così naturale e presente nella vita, altrettanto invece complessa da rendere nella prosa. Provate a pensare ai tantissimi elementi gestuali che incontrate ogni giorno nelle persone. Perché traslarli nel vostro romanzo? Per alcuni motivi che cercherò di riassumere brevemente:

    1- Un gesto può dire molto più di tante parole (esempi: sguardo basso e fisso mentre l’altro parla, darsi ripetuti buffetti per significare un ridestarsi dal sonno, ecc).
    2- Esso può raccontare un’evoluzione di un personaggio senza esprimere i suoi pensieri (esempio: Lucia inizia, quando incontra Paolo, a balbettare nell’esprimersi e risponde a monosillabi, per tali ragioni batte nervosamente il piede a terra e Paolo se ne accorge).
    3- Un gesto del tutto diverso dai soliti d’un personaggio può fare presagire un cambiamento.
    4- La gestualità è la caratteristica principale di un introverso, di un timido, di una persona con...




  • Autore: Morgan Palmas
    Sab, 18/07/2009 - 11:19
    Nella lezione 41 vi parlavo di “sforzo consapevole”. Chiaro che esso emerge da un atto volitivo e ahimè la volontà è un argomento complesso. Mi sembra di sentirli alcuni di voi: «Vedi, alla fine non ce la farò mai», «tanto lo sapevo, sono un fallito», «continuo a rimandare, maledetto vizio», «possibile che a un certo punto mollo sempre?» e simili.
    Non è che non ce la fate, non è che siete falliti, non avete un maledetto vizio e neppure mollate sempre. O meglio, ciò che vi accade è frutto di una prospettiva sbagliata, e voi, più o meno con consapevolezza, la replicate nella vita quotidiana. La prospettiva, anche se vi sembra contenuta nei fatti, è in realtà una causa volitiva. La vostra volontà, come un bimbo che impara a scrivere in prima elementare, va educata. Non importa che siate adolescenti o ottantenni, la volontà, e di conseguenza la prospettiva, la potete trasformare in pochi giorni. Si tratta...
  • Autore: Morgan Palmas
    Sab, 18/07/2009 - 09:04
    di Paola Mattiazzo

    La storia si svolge tra la California e il Messico negli anni compresi tra il 1938 ed il 1948.
    Stanley Kovacs, investigatore privato di indubbie origini ungheresi, viene assunto per uno strano compito: dovrà contattare e intercettare un sicario assoldato per “sistemare” l’ex amante di un torero messicano a riposo e distoglierlo dal suo insano compito, riducendolo ad un mero monito per la donna.
    Il torero ha subito infatti un grave ricatto da parte dell'ex-amante che minaccia di rendere pubblica una torbida relazione sessuale clandestina dell’uomo, qualora non ricevesse una considerevole somma di denaro in cambio del silenzio.
    Il torero, in effetti, non vuole che il sicario adempia al compito – impartito da un tirapiedi del torero stesso – di sopprimere la donna e si affida all’esperienza e alla capacità di Kovacs per impedire l’efferato delitto.
    Ma gli eventi non si sviluppano come dovrebbero, assumendo improvvisamente una piega drammatica, e il nostro investigatore è costretto ad un...





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Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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