CURIOSITÀ GRAMMATICALI
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Le ultime dal blog...
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Autore: Morgan PalmasVen, 11/09/2009 - 08:42
Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.
Ho iniziato a scrivere quando avevo 14-15 anni. Era l’età della ribellione, dei jeans strappati, dei piercing, del punk, del grunge. Ho cominciato scrivendo i pezzi della mia band di allora, i Mokullas.
Da allora non ho mai più smesso di scrivere e il mio rapporto con la scrittura è diventato sempre più importante. A volte scrivevo per bisogno di esternare i miei sentimenti più profondi, a volte trovavo nella scrittura un mezzo per esternare lo sdegno verso le ingiustizie sociali. A volte, semplicemente, scrivevo perché mi annoiavo. Passo dopo passo ho maturato l’idea di scrivere dei racconti, poi ho iniziato a scriverli. I miei primi racconti li ho pubblicati nel 2002 per un giornale umanista di Roma, 361 Gradi. Un giornale che avevo fondato insieme ad altri studenti con cui condividevo la passione per la scrittura in tutte le sue forme. I miei racconti su 361 gradi hanno avuto un buon riscontro da parte dei lettori. Il mio racconto... -
Autore: Morgan PalmasGio, 10/09/2009 - 16:59Ultimi consigli sulla motivazione, abbiamo percorso insieme non poca strada e ho cercato di presentarvi il mio punto di vista su quanto gli aspetti psicologici siano fondamentali per affrontare la scrittura.
Talvolta sono proprio quelli a bloccare la creatività, a opprimere un canale che se aperto potrebbe consegnare molte soddisfazioni personali. La visualizzazione, gli sforzi consapevoli, il potere della volontà, l’utilizzo delle fotografie e la ricontestualizzazione nel tempo, l’approccio della mente prima di mettersi a scrivere e i valori della vostra vita sono, non necessariamente nell’ordine illustrati, argomenti di nevralgica importanza quando si intende plasmare un romanzo e non solo.
Più che il tempo esteriore sarà il tempo interiore a rivelarsi con fogge che non conoscevate o che frequentavate poco, concentrarsi per mesi con un unico obiettivo di scrittura vi modella, vi fa incontrare le vostre virtù e debolezze, vi mette al muro. Immaginate di avere lanciato un sasso in uno stagno, all’inizio vi soffermate sul contatto fra l’... -
Autore: Morgan PalmasGio, 10/09/2009 - 11:45
"Emerson, Brown, Russell Banks" di Steve King
"Memory of a Paris Street" di Siegfried Kracauer
"99 Essential African Books: The Geoff Wisner Interview" di Scott Esposito
"15 ‘Towering Literary Artists’ Who Are Still Alive" di Blake Butler
Ieri a Berlino è iniziato questo importante evento. -
Autore: Morgan PalmasGio, 10/09/2009 - 09:35
Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinata alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.
Io farei una distinzione tra inclinazione, desiderio e volontà.
Avendo come tutti imparato a disegnare prima che a scrivere, mi sono legata subito al mezzo espressivo del disegno, quindi anche anni dopo aver imparato a scrivere continuavo a rispondere che da grande avrei fatto la pittrice. Ciononostante a 6 anni scrivevo poesie che leggevo a mia madre (era molto sincera: di solito non le piacevano), a 7 usavo un quaderno trovato nei biscotti Granturchese per realizzare il mio magazine, dove apparivano mie ideali interviste a personaggi famosi, come Miguel Bosé, ma anche mie favole, mie filastrocche e naturalmente miei disegni a fumetti, a 8 scrivevo pièce teatrali che facevo
recitare ai miei cugini davanti ai nostri genitori (davvero trame senza capo né coda) e in generale giocavo molto da sola inventando storie con diversi personaggi interpretati tutti da me, passavo i pomeriggi a muovermi nel cortile parlando a voce alta, lo facevo ogni sera nella vasca: costruivo dialoghi, insomma. Questo però non so se significhi avvicinarsi alla scrittura. Per me significa inclinazione, ma è una cosa che molti bambini... -
Autore: Morgan PalmasMer, 09/09/2009 - 15:52La scorsa lezione ha avuto come tema principale lo spazio, in questa invece proverete a concentrarvi sul tempo, sui diversi tempi che avete sviluppato e sulla relazione fra loro. Come nello spazio, la simbologia amalgamata rappresenta la sintesi migliore che possiate creare.
Subito un esempio: se intendete descrivere uno dei primi baci fra due innamorati, al pari della vita, dovreste fare scorrere lentamente i secondi, fermando la scena, rendendola quasi immobile. Al contrario, se il bacio è fra due amanti colleghi d’ufficio che vivono in clandestinità il loro rapporto è chiaro che la scena dovrà essere movimentata, appassionata, i secondi incombenti. Due casi agli estremi, ovvio che le sfumature possono essere numerose e le unità narrative del tutto originali, l’importante è che riflettiate sulla dimensione temporale che dovrebbe trovare nei momenti rilevanti del romanzo una natura simbolica correlata.
Non ci sono solo l’intreccio e le sue dinamiche, altresì le contingenze peculiari della singola temporalità sviluppata in un’azione,... -
Autore: Morgan PalmasMer, 09/09/2009 - 12:30La ricerca sul più importante motore di ricerca è stata la prima azione eseguita per iniziare la riflessione che propongo al vostro blog. Ho inserito “scrittura creativa” e premuto invio. Ho ottenuto 219.000 o 3.420.000 risultati, a seconda che si mettano i termini fra virgolette o meno. Una miriade di documenti nei quali vi sono anche corsi e seminari, in città e in un agriturismo in collina, in un monastero umbro e in un caffè letterario. Quanta gente gravita attorno al mondo della scrittura creativa? È utile frequentare un corso di scrittura creativa e soprattutto è efficace ai fini della pubblicazione? Si tengano tali domande ferme, giro l’angolo, ritorno in un secondo momento.
Tempo fa mi capitò in mano il “Manuale di scrittura creativa” di Roberto Cotroneo, decisi di acquistarlo e di leggerlo, alla ricerca di autorevoli suggerimenti da parte di uno scrittore di successo. Non trovai perle di saggezza molto diverse da quelle dei corsi che avevo già frequentato, ciononostante mi colpì una risposta di Cotroneo. La domanda seguente: “È meglio...
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