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"Strane Creature" di Tracy Chevalier

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Di Elena Romanello

"Strane creature" di Tracy Chevalier (Neri Pozza, traduzione di Massimo Ortelio)

Tracy Chevalier è da alcuni anni un'autrice di amatissimi romanzi storici, che però non raccontano di sublimi avventuriere e principesse, ma di destini di donne semplici all'apparenza ma capaci di modificare l'arte, la società, la percezione del mondo. Ragazze in anticipo sui loro tempi senza essere anacronistiche, spesso ispirate in maniera più o meno manifesta a persone realmente esistite, in qualche tempo e in qualche luogo, tra eventi storici minori all'apparenza ma che in realtà sono destinati a modificare l'arte, la storia, la vita.

Dopo aver portato i suoi lettori in posti che spaziano dall'Olanda del secolo d'oro degli artisti all'Inghilterra edoardiana pervasa dalle lotte delle suffragette, dalla Francia del Quattrocento degli arazzi alla Londra di fine Settecento, stavolta si visita Lyme, Sussex, nell'anno di grazia 1811, cittadina dove di colpo compaiono alcune strane creature.

Sono strane creature quelle presenti in quei ciottoli di pietra rinvenuti sulla spiaggia con cui alcuni abitanti del luogo si procurano un minimo di sostentamento e che sono diventati oggetti di collezionismo per un'aristocrazia ormai fiacca e per una rampante classe borghese che sta cominciando a scoprire il gusto della villeggiatura. Ma sono strane creature anche quelle a cui appartengono gli enormi scheletri che emergono dalla sabbia, che sembrano vanificare secoli di credenze ormai granitiche basate sui sacri testi, a cominciare dalla Bibbia. Per non parlare delle strane creature umane, le due protagoniste, Mary, giovanissima esperta nel ritrovamento di questi reperti di colpo molto richiesti, e la zitella Elizabeth, libera e istruita, che diventa subito sua amica dopo essersi trasferita nel paesino di provincia dalla più mondana Londra.

Tracy Chevalier tesse un nuovo affresco storico, con toni, va detto, meno drammatici rispetto a quelli di alcuni suoi libri precedenti, anche se non mancano contrasti e problemi per queste due strane creature che pian piano, scoprendone di altre, metteranno in dubbio un ordine per crearne uno nuovo, basato sull'osservazione scientifica.

Al centro di tutto una presa di coscienza femminile in un'epoca ancora oscurantista, sia dal punto di vista religioso che sociale, in cui non ci si rendeva conto della miseria in cui vivevano molte donne e in cui alle donne si chiedeva di essere solo decorative e poi pronte ad essere mogli e madri e in cui si stigmatizzano i comportamenti alternativi, come quello della celebre scrittrice Jane Austen, adorata da Elizabeth e dalle sue sorelle. 

Strane creature è la storia di un'amicizia al femminile e di una rivoluzione, nata in sordina ma in realtà epocale, che vide la luce proprio su quelle fredde spiagge, quando si capì che c'era e doveva esserci una spiegazione alternativa alla vita sulla terra: tra l'altro è ispirata ad una storia vera: Elizabeth e Mary sono veramente esistite, non sono figure confuse nei meandri della storia come era la Griet de La ragazza con l'orecchino di perla.

I ritrovamenti di Lyme non furono soltanto oggetti strani da esibire nei salotti per ricchi turisti o per esposizioni bizzarre e senza cronologia storica, ma furono soprattutto il fondamento della teoria evoluzionistica, formulata da Darwin alcuni decenni dopo. Strane creature racconta da un punto di vista femminile questa piccola ma grande storia destinata a cambiare la percezione della vita e del rapporto con gli altri esseri viventi sul nostro pianeta.

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