Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Conoscere l'editing

Consigli di lettura

Interviste scrittori

"Il libro nero del mondo" di Gabriele Dadati

Sul+Romanzo_Il+libro+nero+del+mondo.jpg

Di Alberto Carollo

Gabriele Dadati e Il libro nero del mondo (Gaffi Editore)

Non trovo parole più appropriate, per addentare la polpa narrativa di questo romanzo, che non siano quelle del suo autore: «Il libro nero del mondo presenta un luogo di tensioni sotterranee. Tutto all'apparenza fila liscio lungo la distesa di una pianura, ma in realtà stiamo arrancando su una salita micidiale.» 
Il tentativo – vano – di dipanare un possibile intreccio mi spingerebbe a dirvi che, apparentemente, vi si racconta di un cannibale che mette un annuncio sul giornale per accalappiare potenziali vittime e trova qualcuno disposto a farsi mangiare. La vicenda ha qualche legame con la cronaca, e subito la memoria corre al mostro di Rottenburg o a quello di Manhattan.

Qualche pagina di distanza e ci ritroviamo sul set del film che il protagonista, Gabriele Lazzari, sta girando con l'intento di cambiar vita e liberarsi dalle sabbie mobili della televisione. Gabriele è un giovane regista donchisciottesco, concentrato con passione sul suo lavoro. Ha l'occasione di girare un film d'autore ma deve anche tenere un piede al botteghino e soddisfare la produzione. Rientra a casa tardi, la sera, e spesso consuma pasti frugali in solitudine perché sua moglie Nicole è corsa a qualche raduno new age. Quello con Nicole è un rapporto felice e concreto; Gabriele invidia alla moglie quella capacità infantile di ricerca del piacere, di stupore e meraviglia.

Scompare l'attore che impersona il cannibale, Marco Sernesi, ex amico di Lazzari, afflitto da una crisi personale e professionale. In realtà Sernesi è solo un'esca che permette al suo rapitore di arrivare al regista; il romanzo si tinge di noir e Gabriele precipita in quello stesso gorgo di follia e violenza che cercava di rappresentare. Il mostro è preda di un delirio mistico-religioso e tiene in ostaggio Gabriele, affinché possa farsi cronista delle sue gesta efferate.

Gabriele Dadati (Piacenza, 1982) evita accuratamente di compiacere il lettore, lo depista nel momento in cui crede di essersi costruito dei riferimenti utili alla comprensione del testo. Così la realtà ci appare del tutto inattingibile: «Non c'è nessun esatto teatro in cui compiere la propria ricognizione.»

La costruzione multitasking del romanzo apre al lettore varie finestre dove il Male dei nostri tempi fa capolino: i tratti della Vergine appaiono su un mezzo panino al formaggio, un artista compra corpi di condannati a morte cinesi in internet per farli diventare delle sculture, bimbi nella culla invecchiano precocemente, il fantasma di una fanciulla compare a più riprese, collegando fatti inaccostabili. La partizione del romanzo in Purgatorio, Inferno e Paradiso evoca atmosfere di Apocalisse dell'ordinario: Gabriele stringe amicizia con una Maria dal candore adolescenziale e virginale, la figlia del suo carceriere. Espiazione, salvezza, conseguenza. Dopo l'Apocalisse assistiamo all'Apocatastasi, la rigenerazione del mondo dopo l'avvenuta distruzione. Tutto ricomincia da capo.

La singolarità di questo romanzo, però, la si coglie appieno nel suo scioglimento. Le possibilità si ampliano, il tempo si azzera e gli eventi potrebbero svolgersi in un universo tangente. La voce narrante muta dalla terza alla prima persona e chi parla è l'autore de Il libro nero del mondo. A corredo c'è anche un album fotografico del Dadati bebè ma i tasselli del puzzle non vanno comunque al loro posto. Il processo di identificazione e insieme di mistificazione è operante e la prospettiva del lettore finisce definitivamente a gambe all'aria. Lacerti di verità inducono a presumere agnizioni finali che però non arrivano. Il distacco della scrittura, scabra e disidratata, è quello di una lontananza siderale, e perciò molto efficace sulla pagina quanto, per l'autore, nella ricerca di sé.

Nessun voto finora
Tag:

Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

L’agenzia letteraria

L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.