Consigli di lettura

Interviste scrittori

Conoscere l'editing

Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Editoria a pagamento: pubblicare libri senza truffe? – parte 7

Sul+Romanzo_editori+a+pagamento.jpg

Di Morgan Palmas

[Seguito della parte 6]
Cerchiamo adesso di scendere in profondità per comprendere ancor più il fenomeno dell’editoria a pagamento.

Prima di addentrarci nella tematica delle cloache editoriali (ops, mi sto sbottonando), dicevo, prima di parlare di editoria a pagamento, dopo avere considerato celermente il punto di vista dell’autore e dell’editore, vorrei ricordare per l’ennesima volta che le commistioni sono capillari, la purezza non è di questo mondo.

Un piccolo assaggio, come un bignè, ci tufferemo in seguito nei mari delle consorteriechesonosempredeglialtriadettaloro. 
Immagino che abbiate letto più volte quanto le case editrici “serie” e/o certi dotti librai dardeggino furiosamente l’editoria a pagamento, giusto? Poi entri nelle grandi librerie (Mondadori, Feltrinelli, Hoepli, Edison, ecc) e mai una volta che si trovi un annuncio: 

“Qui non esistono editori a pagamento”. 

Accade anche in quelle di dimensioni più modeste. Come a dire, la battaglia te la faccio sugli ideali, ma quando poi si tratta di rimpinguare cassa perché non dovrei esporti in libreria? Coerente…
Era soltanto il primo bignè, il meglio deve ancora arrivare cari miei. Ma pazientate.

L’amata editoria a pagamento sta vivendo da anni una condizione non certo irredimibile, tanto che la si trova ovunque, perfino nei festival libreschi più sventagliati contro noi tutti. Gli imprenditori di siffatta specie si insinuano con sorriso compiaciuto in ogni dove come le cavallette dell’Esodo, avete presente Genna quando racconta nel suo “Italia de profundis” la storia delle formiche nel cesso della villa dell’amico? Ecco, appunto. Peccato che mentre in quell’occasione l’insetticida fece il suo buon lavoro compiendo la strage, non c’è arma che tenga contro gli EAP (Editori Accidiosi Pencolanti): sono vivi e vegeti. Ahi noi.

Per farsi un’idea precisa su quanto gli Editori Accidiosi Pencolanti siano altresì permalosi basti, un esempio fra i molti, spulciare qua e là il forum di Writer’s Dream. Fosse solo un difetto di carattere, saremmo in tanti più sereni, invece questi Signoritruffa vorrebbero spiegare ai quattro venti come dovrebbe essere e divenire l’editoria. 
Se non fosse per la massima di krausiana memoria che ci impone di rispettare sempre più le cose irrilevanti - in apparenza irrilevanti -, si potrebbe liquidare la questione in pochi secondi: la legge di mercato. Peccato che citare la legge di mercato non dice alcunché dei danni del mercato stesso, ora, perdonate l’esempio solo di primo acchito forviante, avete presente quando una grande azienda decide con una riunione fra i massimi dirigenti di abbandonare un territorio? Sapete quale potrebbe essere la sorpresa a distanza di tempo? Il disastro ambientale del Lambro. 
Nel nostro caso, vi sono di certo scribacchini che godono del proprio narcisismo, eppure, senza indugio, esiste una nutrita schiera di persone colpite dall’editoria a pagamento con conseguenze psicologiche ed economiche talvolta profonde. La legge di mercato? 
Lo Stato si impegna, per quanto gli è possibile, in alcuni settori per ostacolare talune falle del sistema, per quanto invece concerne l’editoria a pagamento non c’è nessun ostacolo fra il cittadino e lo Stato, tutto è delegato alla responsabilità dell’individuo.

È giusto questo? 

È giusto accettare che le cloache dell’editoria inquinino di continuo l’editoria stessa condizionando il mercato e non solo?

Messa così sembrerebbe che io butti gli Editori Accidiosi Pencolanti in un unico calderone? No, bloccatevi, fermatevi, tenete il respiro… c’è ben di peggio verrebbe da dire.
Editori seri contro editori a pagamento? Seee. Bisogna sezionare i territori, detrudere con attenzione le facili apparenze, perché il mondo editoriale è una giungla, immaginate di essere con Schwarzenegger nel film Predator, dove sarà l’alieno? Non basta guardare avanti, convinti del proprio passo, si nasconde fra gli alberi, alzate la testa, cambiate punto di vista.
Mercoledì vi farò comprendere meglio che cosa intendo dire.
Il tuo voto: Nessuno Media: 5 (1 vote)

Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

L’agenzia letteraria

L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.