Anobii e Youtube, due strumenti da usare con cura
Autore: Marcello MarinisiGio, 25/03/2010 - 12:00
Proseguo le riflessioni avviate nel mio precedente articolo concentrandomi in particolare su due social network: Anobii e Youtube.
Si tratta di strumenti molto utili per la promozione di un libro, ognuno nel suo ambito contribuisce a raggiungere un elevato numero di lettori, a interessarli e a incuriosirli.
Anobii è un social network che mette in contatto tra loro appassionati di libri sparsi in tutto il globo (ne abbiamo parlato qui). Esso contribuisce a innescare il celebre meccanismo del passaparola. In altre parole, Anobii viene utilizzato dagli autori e dagli editori per stimolare i "consigli tra pari", questo significa che quanto maggiore sarà la cerchia di soggetti che vengono raggiunti da una recensione presente sul social network, tanto maggiore sarà, di conseguenza, il numero di potenziali lettori che si potranno ottenere. In che cosa differisce una recensione presente in Anobii da una pubblicata su un giornale? Semplice. La prima viene prodotta di sua spontanea volontà e senza filtri da qualunque lettore si sia accostato al testo e da questo viene valutato in maniera autorevole. L'autorevolezza è data dalla mancanza di interessi, il recensore è spinto a esprimere il suo giudizio per puro spirito di condivisione, per consigliare o sconsigliare il romanzo/saggio oggetto del commento. Il meccanismo è simile a quello degli opinion leader, in pratica, alcuni utenti raggiungono un elevato grado di prestigio grazie al fatto di avere espresso in passato opinioni che si sono rivelate utili per una scelta di un libro. I consigli, in questo modo, vengono ricercati dai lettori e ritenuti degni di considerazione in fase di formazione dell'intenzione di acquisto.
Così diventa fondamentale riuscire a tenere sotto controllo le opinioni dei lettori espresse su Anobii e stimolare la redazione di commenti da parte di chi ha letto il libro, per esempio chiedendo ai propri contatti su facebook o agli amici di scrivere due righe (nel bene e nel male, senza edulcorare il giudizio) qualora ne avessero voglia. Le iniziative sono tante ed è bene fare lavorare la fantasia per riuscire a stimolare un feedback che potrebbe rivelarsi molto importante. Anobii, in questo modo, diventa un mezzo molto efficace per tenere sott'occhio gli umori dei lettori e riuscire a correggere il tiro per i prossimi lavori e per essere notati.
Un discorso diverso vale invece per Youtube. Come ho sottolineato in un mio articolo di qualche settimana fa, non sono molto convinto dell'utilità dei book trailer, soprattutto quando questi sono evidentemente realizzati da chi non ha le competenze per costruire un prodotto di qualità. Avevo chiuso quell'articolo dicendo che c'erano delle possibilità alternative e molto più interessanti di un book trailer raffazzonato. Due in particolare sono le cose che possono essere fatte per la promozione di un testo attraverso Youtube. La prima riguarda la possibilità di realizzare un video attraverso il quale presentare brevemente il libro, per esempio con un'intervista informale, qualcosa che possa dare le informazioni necessarie in maniera semplice e lineare (e senza violare il copyright di nessuno). La seconda iniziativa, riguarda la realizzazione di riprese in occasione delle presentazioni ufficiali ovunque svolte; queste, successivamente, potrebbero essere diffuse su youtube e messe così a disposizione dei tutti coloro che non hanno avuto modo di partecipare, vuoi per motivi di tempo, vuoi per la distanza.
Si tratta di due azioni molto semplici da mettere in pratica e che possono risultare efficaci poiché puntano a coinvolgere in qualche modo il pubblico dei lettori. Per esempio, nel video-intervista di presentazione si potrebbe parlare delle fasi di preparazione del romanzo o svelare dei retroscena o aneddoti che possano affascinare in qualche misura chi guarda.
L'aspetto che bisogna in ogni caso tenere in considerazione riguarda la velocità. Non bisogna mai essere prolissi, bisogna invece essere rapidi e accattivanti, riuscire a catturare l'attenzione e a mantenerla alta per tutta la durata del video, agevolando la visione e interessando il potenziale lettore abituato alla fruizione prêt à porter tipica della Rete.
La produzione di questi video, inoltre, rappresenta un patrimonio che col tempo potrebbe risultare prezioso per coltivare il proprio rapporto con i fan, sempre alla caccia di chicche del genere.
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