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Print on demand: pubblicare libri senza truffe? - parte 4

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Di Morgan Palmas

Si parlava la scorsa volta degli elementi negativi del print on demand, oggi continuiamo.
Non solo il problema dell’editing e del codice ISBN, la questione fondamentale è la mancanza di distribuzione, tutto viene delegato all’autore del libro. Pubblicare un romanzo senza una distribuzione, è come avere un motoscafo senza l’acqua su cui farlo navigare, si rimane fermi al porto.

Esistono casi di successo fra chi ha scelto il POD, sono tuttavia rarissimi, non rari, rarissimi.

Vendi il libro all’amico, alla zia, al conoscente compagno di scuola di tuo padre o di tuo figlio, venti, trenta, cinquanta copie e poi?
Si è parlato più volte anche in questo blog di come pubblicizzare un prodotto editoriale, il marketing è una brutta bestia, uno pensa di avere un discreto romanzo in mano, vende pochissime copie e si convince con il passare del tempo di avere sopravvalutato il proprio libro. Non è sempre così. A volte è davvero un problema di pubblicità, di passaparola, di strategia comunicativa.

Chi sceglie il POD e avesse l’ambizione di ottenere buone vendite dovrebbe riflettere con attenzione sui passi da compiere.
 
È evidente che non basta 
inserire il pdf in un sito di print on demand.

Altra questione: leggete con cura le condizioni offerte da chi vi permette di pubblicare.

Alcuni esempi che possano farvi comprendere quanto non è mai troppa la prudenza.

1) Un signore decide di pubblicarsi il libro da sé, accetta la proposta di un sito e dopo avere ricevuto il pacco di libri a casa scopre un’ulteriore spesa che non aveva previsto: l’imballaggio (era scritto fra le condizioni, ma in modo arguto…).
2) Una signora, spinta dai prezzi convenienti, si affida al POD di un sito, fa la transizione bancaria con il proprio IBAN. I libri non arrivarono mai, era una truffa bella e buona. Il sito scomparve dopo qualche settimana.
3) Un signore riceve il primo pacco di libri, la condizione era: “Il primo ordine sarà di 25 copie, se soddisfatto, potrà fare gli ordini successivi con uno sconto del 20%”. Nel momento in cui decide di procedere, scopre che lo sconto era applicato soltanto alla prima copia del libro, tutto il resto a prezzo normale, minimo acquistabile: 25 copie. In sostanza, una delle 25 copie effettivamente scontata, tutte le altre senza sconti. Anche qui il marketing ingannevole ha colpito.

Gli esempi potrebbero essere numerosi, non ci sono soltanto elementi negativi.
Domani ne parleremo.

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