Il potere dei blog letterari, la critica e l’utilità – seconda parte

Di Morgan Palmas

Lo scorso 9 novembre 2009 avevo postato un articolo al quale non avevo poi dato un seguito. Me ne sono accorto durante le festività, si era perso fra le annotazioni della mia agenda. Lo riprendo e vi consiglio anzitutto di rileggerlo per capirne le premesse.

La quantità di condivisione di informazione è esplosa con il fenomeno dei blog, tantissime sono le persone che raccontano di avere mangiato un buono o cattivo risotto in tale ristorante o avere acquistato un giocattolo davvero intelligente o stupido per il proprio figlio, con articoli, polemiche, riflessioni, analisi.

La stessa operazione avviene per i libri: le recensioni riescono a far vendere più o meno un libro. Ma un lit blog autorevole – con il termine autorevole intendo un luogo on line assai seguito e che gli utenti frequentano di continuo – può lanciare o distruggere l’esordio di uno scrittore alla prima opera. Inoltre, un lit blog si relaziona ad altri lit blog, creando mode e argomenti “hot”, direbbero gli inglesi, che non è qualcosa a luci rosse, ma un tema attuale e molto dibattuto.

I blog letterari sono molto più coinvolgenti dei siti web, i quali appaiono più immobili, oltre a non essere quasi mai contemplata l’opzione dei commenti per l’utente, e le case editrici se ne stanno accorgendo, sfruttandone le potenzialità. Questo è un fenomeno già maturo nel mondo anglosassone, al pari di altri fenomeni, tuttavia non mancherà di presentarsi con più organizzazione anche in Italia.

Il futuro della letteratura sarà con il tempo una strategica relazione fra i blog aziendali delle case editrici e i lit blog di privati cittadini o degli stessi dipendenti di un gruppo editoriale. Il mondo editoriale assumerà critici letterari per svolgere le loro attività on line, influenzando il giudizio dei lettori.

Se ora un passaggio della copertina di un libro in qualche importante trasmissione televisiva fa vendere migliaia di copie, un giorno non così lontano tale medesimo passaggio sarà condiviso con i blog letterari, con una forza di vendita maggiore.

So che è abbastanza improbabile pensare che la signora Feltrinelli o il signor Mondadori, sì, avete capito bene, le massime autorità di una casa editrice, possano gestire un blog, ma è quanto sta già accadendo negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, è l’inizio di una rivoluzione nel campo della letteratura e non tarderà a giungere nel nostro paese.

Un diario personale di un direttore editoriale per esempio diverrà veicolo strategico di comunicazione, incentivando la vendita di un libro, affezionando il lettore alle persone di una casa editrice, non solo ai suoi prodotti. E una casa editrice potrà pensare di coinvolgere, anche con forme economiche, un lit blog autorevole.

Di vendite parliamo, di soldi, non scordiamolo.

Perché parlo di sinergia fra televisione e lit blog? Immaginate che una grande casa editrice paghi una trasmissione televisiva per pubblicizzare un suo nuovo romanzo. Certo, la platea può essere costituita di qualche milione di persone, ma quanto dura tale pubblicità? Un minuto, cinque minuti? Poi è tutto finito. Per ripeterla servono altri soldi. Pensate invece a un lit blog, un post rimane in homepage per giorni oppure una pubblicità potrebbe rimanere in homepage per settimane o mesi. La struttura fra le due forme è differente. Una sfrutta il grande impatto, l’altra utilizza la continuità della promozione di un prodotto, la continuità nel senso temporale.

Inoltre, un post e/o un video in un blog letterario permettono di spiegare molti più concetti, portandoli all’attenzione del pubblico in maniera più organizzata, oltre ad avere la possibilità di comunicare le news, i premi cui partecipa un libro, le curiosità dell’autore, ecc. Ricevendo così feedback dai lettori con i commenti, cosa impossibile per la televisione. E l’interattività è sempre più richiesta dalle persone, soprattutto dai più giovani.

La televisione invece è un modus immediato, d’impatto.

Ecco la sinergia fra le due forme in un processo di marketing virale. Ecco la forza di vendita maggiore. Non sarà più un mercato di massa ma ci sarà una massa di mercati e dovranno essere osservati e sfruttati con più mezzi. Attenzione: l’evoluzione è già in atto e la tendenza è l’aumento della complessità.

I blog letterari diverranno sempre più influenti nel mercato editoriale e le case editrici li terranno d’occhio, creando non di rado strategie congiunte e alleanze efficaci. La critica d’accademia sarà sempre viva e vegeta, ma non pochi critici letterari apriranno un proprio blog per essere presenti on line. L’utilità non sarà soltanto per alcuni, bensì per tutti coloro che saranno interessati alla letteratura e ai libri: maggior informazione, migliori analisi e recensioni.

I lit blog più autorevoli saranno sempre più visitati e non pochi scrittori emergenti e critici letterari tenteranno di collaborare con loro per mettere in vetrina la propria scrittura e le proprie idee.

Voi che cosa ne pensate?