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Visibilità di un libro: il valore di una buona copertina

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Di Marcello Marinisi

L’ultima volta abbiamo parlato del comunicato stampa, una delle prime mosse per pubblicizzare il proprio libro. Oggi, invece, vorrei parlare di qualcosa di diverso, un aspetto spesso trascurato da molti editori, soprattutto tra i più piccoli, e che invece ha un'importanza strategica fondamentale ai fini della pubblicità e della promozione di un’opera letteraria, in particolare per la sua visibilità.
Quello di visibilità è un concetto molto importante che investe sia il romanzo sia il suo autore. Come abbiamo avuto modo di definire nei miei interventi passati, dobbiamo puntare tutte le nostre risorse per incrementare la notorietà e puntare sulla visibilità è di certo una scelta che alla lunga (ma anche nel breve) paga molto.
In particolare, in questo caso, voglio occuparmi della "confezione", di quello che nel mondo della comunicazione e del marketing viene chiamato packaging (in poche parole,"fare il pacco").

Nell'universo editoriale il packaging corrisponde con la realizzazione della copertina del volume, ma non solo. Si tratta di un lavoro accurato di impostazione del testo all'interno della pagina, seguendo degli standard di leggibilità che alla fine dei conti incidono sulla godibilità del volume.
Ci sono vari modi per progettare una copertina di successo. Le soluzioni sono molteplici: alcuni prediligono le cover testuali; altri puntano tutto su una illustrazione accattivante; altri ancora mettono in risalto il titolo dell'opera; mentre taluni sottolineano graficamente il nome dell'autore. Tutte belle trovate. Sì, non c'è dubbio che nella storia si sono verificati casi editoriali di successo che possedevano una delle tipologie elencate. Tuttavia, negli anni ho maturato una forte convinzione che vorrei condividere con voi, sperando che possiate trovare lo spunto interessante.

Abbiamo parlato di visibilità, che cosa fa diventare la copertina di un libro "visibile"? Che cosa le consente di emergere dalla massa di immagini che invadono gli scaffali delle librerie o le colonne di un giornale o i banner di un sito internet? Insomma, in un mondo saturo di visioni cosa può rendere la nostra copertina migliore di un'altra (sul concetto di migliore sorvolo un po', lo uso ma non lo condivido appieno per la semplice motivazione che si tratta pure sempre di un giudizio estetico, quindi del tutto opinabile)?

La risposta potrebbe essere lunga e articolata e di certo può essere sottoposta a dibattito. Io credo, e l'esperienza mi ha dato qualche insegnamento a riguardo, che l'unico modo per realizzare una confezione accattivante sia quello di puntare tutto su un dettaglio. Mi spiego meglio. Fermo restando che è necessario affidare la realizzazione della copertina a un illustratore dalla buona mano e a un grafico d'esperienza, è necessario che essa sia fortemente caratterizzata, che colga un dettaglio forte e significativo e lo ponga in risalto rispetto al resto, poiché soltanto in questo modo possiamo dare una chance alla nostra opera di essere riconosciuta. È l'aspetto centrale della questione: non avremo visibilità senza riconoscimento, e non avremo riconoscimento se non abbiamo qualcosa che attiri l'attenzione del potenziale lettore. Al di là di tutte le congetture filosofiche del tipo «se il libro è bello, allora venderà» o roba del genere. Quanti bei libri conosciamo che non hanno venduto più di qualche migliaio di copie o forse meno?

Il mercato, come ho accennato in un intervento precedente, è saturo. Escono migliaia di libri ogni anno e soltanto una minima percentuale di essi raggiunge gli scaffali di una libreria e una percentuale ancora minore finisce nelle mani di un lettore. Ci sono tante ragioni per cui questo avviene, molte delle quali sono scuse. Una delle ragioni vere per cui un libro non supera la sfida delle vendite, risiede nel completo anonimato della sua confezione, nella scarsa incisività della sua copertina.
È vero, noi autori e scrittori, non ci rendiamo conto di questo aspetto; troppo spesso pensiamo di avere scritto il miglior libro del secolo. Per alcuni sarà così, per altri – mettetevi una mano sulla coscienza – purtroppo no. Ci sono aspetti, che prescindono dalla buona scrittura, che vanno curati sin nei minimi particolari, altrimenti tutto quanto si rivelerà un vero fiasco.

A completamento di questa prima sortita nel mondo del packaging editoriale, volevo mostrare alcune di quelle che secondo me sono state le copertine più accattivanti dell'ultimo periodo:

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Nel prossimo intervento, continueremo a discorrere della confezione, concentrandoci sulla composizione interna, ovvero sull'impaginazione.

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