I dolori del giovane scrittore esordiente - parte IX: le autoproduzioni
Autore: Morgan PalmasLun, 14/12/2009 - 11:55
Di Simone Marzini
Christopher Paolini a quindici anni aveva un sogno: scrivere un romanzo fantasy. Non frequentava la scuola della sua città, ma studiava a casa, e in un anno ha terminato la stesura iniziale. Se Paolini fosse nato a Ponte nelle Alpi e avesse detto "Padre, non voglio andare a scuola ma studiare a casa e intanto scrivere un romanzo con i draghi" avrebbe probabilmente avuto come risposta: una compilation di bestemmie, una bufera di schiaffoni stile castigo divino e un calcio nel sedere che lo avrebbe catapultato direttamente nel suo banco al secondo piano dell'Istituto Tecnico Statale per Geometri Egidio Forcellini di Feltre. Siccome invece il Paolini in questione è del Montana, i suoi gli han detto: "Che grande idea! Poi stampiamo noi il libro e lo andiamo a vendere in giro".
Casualmente il libro fu letto da un noto giallista, che ne rimase folgorato e lo propose alla sua casa editrice. Il resto è storia. Milioni di copie vendute in tutto il mondo, film tratti dai suoi romanzi. I suoi libri si trovano perfino nella cartoleria edicola di Alleghe, 1000 Mt. s.l.m. e 1.357 abitanti. Ci sono andato martedì scorso a controllare.
Questo è ovviamente un caso estremo.
In Italia sarebbe possibile?
Io credo di no, o almeno non in questi termini.
Il problema è sempre lo stesso: voi nella vostra libreria di fiducia, trovate delle autoproduzioni? Che poi passi qualcuno "che conta" che lo legga e lo proponga all'editore, non so, mi sembra una favola che si realizza una volta su un milione.
Cosa possiamo fare allora?
Dipende innanzitutto
da cosa vi spinge ad autoprodurre il vostro libro.
Vediamo intanto come fare: prima dovete smazzarvi un po' di testi su come si realizza un libro, su come si impagina, sulle scelte grafiche per le copertine. Il risultato deve sembrare un libro figo, non una tesi di laurea.
Poi le strade principali sono due: rivolgersi a una tipografia o a un print on demand. I prezzi, e i risultati, sono diversi, in ogni caso sono sempre più che dignitosi. Dipende dalle vostre tasche e dalle tirature che volete realizzare. C'è anche una terza possibilità: stampare, cucire e rilegare il vostro romanzo a mano. Ne verrà fuori un piccolo gioiellino unico, ma occorrono parecchio tempo e manualità per fare questo.
Ma torniamo al motivo per cui vorreste autoprodurre il vostro romanzo. Se quello che cercate è una soddisfazione personale, una cosa fatta interamente da voi da regalare ad amici e parenti, allora siete a posto. Se non vi interessa sfondare, pubblicare per una big potete anche considerare dei siti di p.o.d. in cui chi vuole legge un estratto del vostro lavoro e se gli piace lo ordina e gli viene spedito a casa.
Ci sono lulu, boopen, il mio libro e tanti altri. Attenzione che alcuni vi chiedono di accettare una sorta di contratto editoriale, che vi vincola con loro, e in caso di vendita di copie vi mandano le fatture quindi dovreste pure mettere il tutto nella dichiarazione dei redditi. Vale la pena per poche decine, forse centinaia di euro? Non so, sentite il vostro fiscalista, non posso fare mica tutto io.
La seconda strada, a mio modo di vedere più stimolante, è far stampare il vostro libro in un tot di copie e poi iniziare a promuoverlo. Come prima cosa un sito web ad hoc, che crei una sorta di alone di sintomatico mistero sulla storia. Poi una serie di invii, mirati. Dovete fare in modo che del vostro libro se ne parli, che la gente "che conta" ne sia incuriosita. Non è facile, e soprattutto non è adatto a tutti i generi. Va studiato bene.
C'è anche una terza strada, che consiste nel creare un collettivo di autori, un'etichetta. Come i tre moschettieri per intenderci.
Deve essere riconoscibile, avere un marchio di fabbrica forte, che non vuol dire elaborato ma anche minimalista, purché resti impresso nella mente e venga associato al collettivo di autori. Così facendo potete sommare i vostri sforzi ed emergere con meno fatica. È una strada dura, come è duro creare un collettivo che sia affiatato. Ma è una strada sicuramente molto stimolante.
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