Writer runner: ebook e futuro, tecnologia e case editrici
Autore: Morgan PalmasLun, 16/11/2009 - 13:31
Di Simone Marzini
Gli e-book apriranno un futuro per l’editoria o l’unica cosa ad aprirsi sarà sempre il nostro portafoglio?
"Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare: intere biblioteche dentro una lastra di due centimetri di spessore, microchip sottocutanei per telefonare, carta igienica autopulente..."
No, non siamo nel mondo di Blade Runner, volevo solo fare delle considerazioni sull'editoria digitale. Ho provato a immaginare la rivoluzione che comporterà la diffusione degli ebook.
Vedo già folle di persone storcere il naso: a me il libro piace annusarlo - diranno.
E hanno ragione, anche a me piace farlo! Quindi lancio un messaggio ai produttori di ebook: mettete dei nebulizzatori di odore alla fragranza carta e colla nei vostri lettori, così aumenterete le vendite!
Ma a me i libri piace tenerli in mano, collezionarli - diranno poi.
Tralasciando il problema di spazio, piace a tutti. Come a tutti piaceva collezionare i dischi in vinile. Quindi l'ipod non esiste nel nostro universo?
Guardiamo la realtà. Ormai è strano vedere qualcuno che non ha un paio di cuffie nelle orecchie.
Io confido che, come l'ipod ha aumentato il "consumo" di musica, l'ebook aumenti quello della lettura. Con notevoli vantaggi per l'ambiente, per il portafogli e anche per la comodità. In una lastra di plastica, vetro, metallo e silicio c’è spazio per una biblioteca intera a cui potete accedere facilmente in ogni momento. Non so se avete visto la nuova tecnologia e-ink, ma è geniale. E' comoda, non stanca gli occhi, si legge meglio di molti libri stampati male. Non è un arrivo, ma come inizio infonde speranze concrete. Cosa cambierà la diffusione degli ebook per il giovane scrittore esordiente? Tutto. In meglio? Credo di sì, si apriranno delle opportunità incredibili sia per chi scrive che per chi legge. L’abbattimento dei costi fissi permetterà un aumento dell’offerta, e forse finalmente vedremo la fine dell’editoria a pagamento? Lo spero proprio. Logicamente, come una televisione che ha migliaia di canali, alcuni li guardano in 3 e altri in 8 milioni, lo stesso sarà per l’editoria. Ma già il fatto che ci siano 1000 canali è una cosa positiva, no?
Chi ne teme di più l’avvento? Chi sta in mezzo, che produce e distribuisce, molte realtà rischieranno di sparire per sempre. In rete questo argomento rimbalza fra moltissimi blog, alcuni sono citati anche in questo alla voce “Esimi contributi”, e danno interessanti visioni su come cambierà il mondo dell'editoria. Leggeteli, vi potranno dare opinioni più autorevoli e sicuramente più realistiche della mia, perché sono date da persone che vivono dentro al sistema libro.
Chiudete gli occhi e provate a immaginare come sarà il futuro, che forma avrà il libro fra 5 o 10 anni. Cosa prevedo io? Prevedo che si arriverà a un punto in cui i lettori di ebook verranno dati gratis ai clienti, in affitto, con un canone di affitto mensile che permette di accedere a dei contenuti e dei servizi. Come con l'iphone, sì. Gestori telefonici che diventano editori? Potrebbe anche essere: hanno la copertura con una rete di comunicazione, un portafoglio clienti superiore a quello di ogni catena libraria o casa editrice, di cui conoscono i dati personali, le potenzialità di spesa, gli interessi.
Prevedo anche un aumento vertiginoso dell’uso delle k, e questo forse è il lato più oscuro dell'evoluzione. Non si preoccupino i collezionisti: esisteranno ancora i libri come una volta. Solo saranno più belli, realizzati meglio, perché non saranno più da leggere, ma da collezionare.
Ma il vero freno, la vera paura delle lobby, qual è? La pirateria, ovviamente. Pirateria che le società (vedi altre industrie di contenuti) peraltro incentivano con prezzi esageratamente pompati.
Vediamo da questa tabella presa in prestito dall'interessantissimo blog baionette librarie che rilancia una pagina di un libro di Giorgio Maremmi, L'agenda dello scrittore che cercherò di recuperare quanto prima:
Lo Strano Caso del Romanzo a 16 Euro e del Signor Passivo
Giorgio Maremmi ci propone il seguente esempio, molto deprimente, di come si possa ottenere un ghiotto passivo da un libro.
TIRATURA COPIE N° 1000 2000 3000 4000 5000 6000
1. Costi di Produzione (in euro) 8,00 6,00 4,25 3,50 3,25 3,00
2. Distributori (30%) 4,80 4,80 4,80 4,80 4,80 4,80
3. Librai (30%) 4,80 4,80 4,80 4,80 4,80 4,80
4. Quattro
5. Diritti d'autore (10%) 1,60 1,60 1,60 1,60 1,60 1,60
6. Costo totale a copia 19,20 17,20 15,45 14,70 14,45 14,20
7. Prezzo di copertina 16,00 16,00 16,00 16,00 16,00 16,00
8. Perdita dell'editore a copia 3,20 1,20
9. Guadagno dell'editore a copia 0,55 1,30 1,55 1,80
Ora quindi per un e-book possiamo tranquillamente stornare: i costi di produzione (lo impaginerà uno stagista pagato 400 euro al mese, probabilmente), la distribuzione (le librerie online sono già una realtà), i costi di gestione (anticipo del capitale per la stampa, spese di magazzino per lo stock, interessi bancari, ecc.), i librai. Facendo due conti, e mantenendo pure i guadagni dei librai ma ridimensionati per il discorso della riduzione delle spese (di affitto, di magazzino ecc.) otteniamo: diritti d'autore + guadagno editore + libreria virtuale 1,60+1,80+2,40= 5,80 euro. Ed è un conto fatto arrotondando per eccesso, non per difetto.
Sempre ragionando con le ripartizioni attuali del mercato, anche se sicuramente gli equilibri in gioco cambieranno, stabiliamo che un prezzo di mercato per un e-book potrebbe essere intorno ai 5 euro. A mio modo di vedere è sempre troppo alto, se vogliamo che la diffusione raggiunga livelli elevati e che la pirateria venga annientata. Facciamo un esempio: siete un vorace lettore e decidete di acquistare 5 libri al mese. Sono, ben che vada, 25 euro al mese, 300 euro l’anno. Se poteste averli gratis, senza correre particolari rischi, alzi la mano chi di voi non lo farebbe.
Ma se un libro vi costasse 99 centesimi, ma chi ve lo farebbe fare di rompervi le balle a scaricare, eliminare drm, ecc.? Nessuno. E moltiplicando il tutto per un maggior numero di acquirenti, gli utili sarebbero inferiori? Non credo, stiamo vedendo una diminuzione elevata dei prezzi della tecnologia, da quando la produzione e la concorrenza è aumentata, nonostante le materie prime crescano di prezzo. Ho comprato un notebook con 399 euro e un cellulare con 79 euro, tre o quattro anni fa avrei speso cinque volte tanto. Perché non può essere lo stesso con i libri? Con la spesa di un libro nel 2009 mi aspetto di comprarne almeno 5 nel 2012. E’ un’utopia?
In Italia al momento siamo indietro come la coda dell’asino, come si dice dalle mie parti. L’unico editore che pubblica ebook in Italia che conosco è Bruno editore, che mi riempie quotidianamente la cartella spam della posta elettronica. Ora, guardando i prezzi sul loro sito, variano dai 24 ai 40 euro circa. Posso abbassare le mani? E' finita la rapina?
Andiamo a vedere oltreoceano, su kindle. Il prezzo medio è di 10-12 dollari, col cambio attuale verremmo a pagarlo 7-8 euro circa, prezzo che non si discosta di molto dai calcoli fatti, se non fosse che amazon è sia editore che libraio che distributore, manca solo che si scriva anche i libri, aggiungerei, magari con un sistema automatico di generazione romanzi.
E voi scrittori esordienti, vi rendete conto delle possibilità? Quella che mi viene in mente, quella che trovo più onesta, corretta, è far circolare le vostre opere liberamente, con licenza creative commons. Nulla vieta poi di chiedere una donazione: ehi, se il mio libro ti è piaciuto, dammi un euro, che almeno mi pago il caffè. Credo che trovereste persone che ve lo danno, quell’euro. E se non ve lo dà nessuno beh, consolatevi, nel millennio scorso probabilmente avreste pagato per pubblicare.
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