"Il viaggio del signor Raminet" di Daniel Rocher
Autore: AnonimoLun, 09/11/2009 - 09:17
Di Geraldine Meyer
La potenza della letteratura non risiede tanto nell'inaudito di ciò che racconta, ma nel modo in cui lo fa. E questo libro ne è l'ulteriore dimostrazione. Non c'è niente di nuovo nel raccontare una vita tranquilla, apparentemente monotona, sconvolta da un incontro che apre le finestre a correnti d'aria impreviste. Ma questo signor Raminet continua a farci compagnia per un po’ dopo averlo conosciuto.
Anziano professore di diritto, giunto alla pensione, compra la sua prima macchina e parte per la Bretagna, sua terra d'origine. Strada facendo incontrerà una giovane e vitale autostoppista americana e, inaspettatamente anche per lui, si unirà a lei in un viaggio di scoperta, e riscoperta, della vita. Il signor Raminet ha uno sguardo sul mondo gentile e timido, difeso con leggerezza ed eleganza da un linguaggio d'altri tempi. Come se il suo modo di parlare lo mettesse al riparo da pericolose contaminazioni linguistiche ed esistenziali. Ma dal momento che la vita sembra spesso avere un percorso autonomo dalle nostre intenzioni, il professore avrà modo di accorgersi che gli incontri, quelli riusciti, non hanno bisogno di difese. Ci si accoglie reciprocamente, ci si cambia senza violenza, ci si regalano parole nuove e diverse.
Jane, la giovane americana, non è solo bella, ha una risata calda e viva e una curiosità per cose e persone su cui naviga con leggerezza. Felix Raminet si sente riconosciuto, in qualche modo, da questa giovane donna, prova la nuova sensazione di non dover giustificare la sua età e il suo modo di esprimersi, la sua timidezza e il suo andare in confusione come un ragazzino. Dopo una vita di obblighi e orari rigidi e sempre uguali l'anziano professore sente con naturalezza l'esigenza di movimento fisico ed esistenziale e il viaggio in macchina comincia con un prudente rodaggio di entrambi. In fondo sono ambedue nuovi sulla strada e la velocità deve essere controllata. Ma un percorso lento e nella corsia più a destra non impedisce di proseguire qualcosa che non si può fermare.
Teneri ed esilaranti gli incontri che arrivano così, non cercati. I poliziotti che lo redarguiscono perché si è addormentato lungo il ciglio dell'autostrada, diventano per lui un dispositivo di parola, un'occasione di scambio. Poco importa che lui attribuisca loro intenzioni amichevoli e affettuose che essi non hanno. La sua delicatezza non riesce a lasciare immutati coloro che incontra. E lui stesso, attraverso gli incontri, scopre in sé forze e risorse sopite sotto strati di polvere. Si potrebbe dire che nella vita di Raminet abbia fatto, finalmente, la sua comparsa il malinteso, l'equivoco, a rendere impossibile che cose, parole e persone coincidano in una trama prevedibile. E così diventa possibile che un professore anziano divenga interlocutore prezioso e nuovo per una ragazza poco più che ventenne. Sì, perché anche per Jane quest'uomo rappresenta un'occasione per venire spiazzata. Spiazzata non dalla mancanza di desiderio che lei vede negli occhi di Felix (suvvia niente bigottismi) ma dalla leggerezza con cui lui riesce a tenere confinato, per un po', questo desiderio nei più rassicuranti territori della galanteria.
Viaggiano fianco a fianco raccontandosi con tranquillità senza il peso di banali aspettative. Il professore, che è tornato in Bretagna per trovare parenti e amici sente l'aria frizzante che si respira quando ci si presenta loro con una sorpresa. Jane lo è ma non nel senso di essere un oggettino carino e molto poco assomigliante all'immagine di Felix che tutti hanno. È una sorpresa per Felix per primo che, in fondo non sente l'esigenza di spiegare più di tanto come si siano conosciuti e perché stiano viaggiando insieme. Questa è la novità nella vita del protagonista, questo sentirsi a posto con ciò che gli sta attorno. Talmente a posto che persone e cose del passato non vengono vissute come qualcosa da recuperare necessariamente ma come tappe di un percorso. Niente di più e niente di meno. L'anziano professore si scopre tutt'altro che inerme, il suo cuore torna a vivere e lo fa anche il suo corpo. Certo, ci sarà anche una notte d'amore con Jane, una sola, tutt'altro che banale e scontata. Proprio perché per entrambi è anche un incontro di corpi, perché no? Felix si ritrova dopo i baci e le carezze, senza fiato. Ed è proprio una sensazione fisica quella che prevale, non inutilmente ammantata da una nobiltà pelosa e ipocrita. La nobiltà è proprio in ciò che questa notte ha rappresentato e cioè un pensiero che torna a muoversi grazie a un corpo che ha cominciato a farlo. Perché no? Il viaggio da Parigi alla Bretagna non è un viaggio a ritroso proprio per questo, non offre origini a cui tornare ma sguardi inediti su cose che Felix credeva di sapere. Se devo fare un appunto a questo libro riguarda la traduzione. E dispiace perché Barbes è una casa editrice di qualità e coraggiosa.
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