Conoscere l'editing

Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Consigli di lettura

Interviste scrittori

"Il quaderno" di José Saramago

il_quaderno_copertina.jpg

Di Alessandro Puglisi

Questione travagliata, la pubblicazione di questo volume del lucidissimo narratore e avvertito critico della società e del mondo José Saramago. Com’è noto, l’editore italiano dello scrittore portoghese è sempre stato Einaudi. Bene, adesso facciamo un piccolo quiz. Prometto di aiutarvi, ché magari non tutti ci arrivano. Andate a pagina 25 di questo volume, edito da Bollati Boringhieri e leggete cosa c’è scritto subito sotto “Giorno 19”: ebbene sì, BERLUSCONI & C., brano all’interno del quale Saramago “commenta” molto schiettamente la figura e l’”operato” di Silvio Berlusconi. Ora, Einaudi a quale grande gruppo editoriale fa capo? Oh, vedo che ci capiamo.

In quarta di copertina si può leggere una frase di João Baptista da Silva Leitão de Almeida Garrett (1799-1854), scrittore portoghese: «E io chiedo agli economisti politici, ai moralisti, se hanno già calcolato il numero di individui che è giocoforza condannare alla miseria, al lavoro eccessivo, alla demoralizzazione, all’infanzia perenne, alla più abietta ignoranza, alla disgrazia ineluttabile, alla penuria assoluta, per produrre un ricco».

Orbene, frase che, denudata comunque e perentoriamente dall’influsso dello “spirito del tempo” nell’alveo del quale fu scritta, rimane in ogni caso parecchio azzeccata, se scorriamo nuovamente gli interventi di Saramago, pubblicati su un suo blog, dal settembre 2008 al marzo 2009 e ora raccolti nel volume di cui parliamo. La breve prefazione, di Umberto Eco, mette in luce, mi pare, alcuni punti fondamentali e imprescindibili da tenere presenti per una lettura più accorta di Saramago tout court, e nella fattispecie in quest’ambito. Due, in particolare.
In primo luogo la considerazione dell’ateismo militante dell’autore. Fautore, come sostiene Eco, astioso della polemica, non solo e non semplicemente nei riguardi della non-esistenza di Dio, ma in genere nei confronti delle religioni, che in un’apparente rovesciamento ri-tira di prepotenza in ballo Dio asservendolo, e collocandolo sul trono da cui pronunciare un ipotetico (inverosimile?) giudizio su Ratzinger. “Contraddizioni” gustosissime.
In secondo luogo la dicotomia (forse solo apparente?) tra il Saramago scrittore e il Saramago blogger: il primo che si investe con gioia del compito di criticare la società e la politica, ma lo fa aggirando la questione, «nei modi del fantastico e dell’allegorico»; il secondo, invece, che non la manda a dire, che giunge diretto e tagliente al cuore delle questioni, blogger “arrabbiato” che esplica inequivocabilmente la propria militanza attraverso il mezzo informatico.

Certamente qualche parola la merita, seppur con intento “problematizzante” piuttosto che “risolutivo”, l’accennare all’operazione che cogliamo dietro Il Quaderno. Da blog a libro. Il blog, strumento ormai capillarmente diffuso, inserito nel flusso (o anche “Wave”, per citare il servizio di Google di recente entrato in funzione) della vita e della “contro-vita”, o “para-vita” se preferite, sul Web. Un insieme di contenuti, dunque, in progress, che si sono accostati un giorno dopo l’altro, seguendo la “storia”, e allo stesso tempo costruendone una nuova, di storia, parziale e calata nella prima e più generale. Il libro, invece, come “documento” organico, sebbene frutto di una sezione di vita e di riflessioni; eppure composto da frammenti. A partire dai quali, forse, provare a ricostruire, per quanto in maniera sommaria e priva di ambizioni di esaustività, una Weltanschauung la quale, per altre vie, ci era giunta attraverso le opere di finzione (quanta poi, in ultima analisi?) di Saramago.

Dalla sua Lisbona a Bush, da Berlusconi alle biblioteche, dalla letteratura e dai letterati fino alla politica, passando per la società e l’uomo, e le sue infinite espressioni. Dimostrando, senza tuttavia esaurirsi in questo che lo scrittore può essere (come si diceva in apertura), più e meglio di molti altri individui, le opinioni dei quali siamo costretti a subire, un “critico del mondo”.

Sostieni Sul Romanzo!
Nessun voto finora

Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

L’agenzia letteraria

L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.