Il punto e la virgola, la donna e l'uomo: la prima replica! E tu che cosa pensi? Scrivici
Autore: Morgan PalmasVen, 06/11/2009 - 12:19
La sfida è stata subito accettata, rispetto al post sul punto e virgola. Sandra Palombo mi ha inviato la sua riflessione, la ringrazio. Pregherei qualche maschietto di replicare e di inviarmi il tutto a sulromanzo@libero.it, grazie.
Cari M & M ,
ho letto le vostre note sul ; e mi permetto di esprimere il mio pensiero che in parte dissente da entrambi e in parte vi si riallaccia.
Che gli uomini siano più prolissi è un dato di fatto, tuttavia non credo che sia la loro insicurezza a indirizzarli verso una scrittura più ridondante, rispetto a quella dell’universo femminile che spesso, non sempre, è sintetica e secca; si tratta forse di una semplice e diversa percezione del tempo.
La persona di genere maschile ha acquisito più spazio per i propri interessi; oggi non spetta più solo all’uomo mantenere la famiglia e la donna, oltre ai tradizionali mestieri di casa, lavora e, vuole, giustamente, dedicarsi anche a se stessa.
L’uomo quindi ha più tempo a sua disposizione e tutte le sue azioni hanno un passo più lento rispetto a quello della donna, che si affanna per riuscire a fare tutto ciò che la società di oggi pretende da lei.
L’uomo rallenta il passo, la donna lo aumenta. Ne deriva che il primo può concedersi di scrivere con calma, usando subordinate più che coordinate, riandando con il pensiero e con la penna ai grandi scrittori russi di fine ottocento o anche al nostro Manzoni.
Il punto e virgola, quindi è uno spazio d’angolo che le donne non usano più; almeno quelle che tengono famiglia (figli, madri, zie) lavoro e interessi.
Le persone di genere femminile che invece si sono dedicate più alla carriera che alla vita privata hanno invece una scrittura più articolata.
Quindi secondo me, è solo una questione di tempo. Il risultato è che esiste una minore presenza di autrici donne anche se i loro prodotti, soprattutto narrativi , hanno in molti casi uno spessore maggiore in quanto sono carichi di vita vissuta e meno sognata; fanno più cose in contemporanea e accumulano sensazioni ed eventi senza metabolizzarli.
Infine tornando all’insicurezza penso sia una prerogativa più femminile che maschile dovuta a un minore confronto tra le donne che tra gli uomini; questi, nei punti e virgola, cioè agli angoli delle strade, ai bar, alle partite, nei viaggi di lavoro, parlano, discutono, crescono nell’autostima. La donna di questi punti e virgola ne ha veramente pochi.
Sandra Palombo
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