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I dolori del giovane scrittore esordiente - parte V: le agenzie letterarie

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Di Simone Marzini

Diversi mesi fa, forse addirittura lo scorso anno, mi arrivò una mail da un sito di vendita libri online in cui mi dicevano: leggi l'anteprima del libro, mandaci una tua mini recensione e potrai acquistarlo a 1 euro!
Diligentemente andai sul sito della Longanesi e scaricai il pdf con l'estratto delle prime pagine. Parlava di un detenuto senza nome che era super maniaco della pulizia e non lasciava neanche mezzo capello in giro, e il direttore del carcere chiedeva al procuratore un'autorizzazione per prelevare il dna del sospettato, in quanto secondo lui per questo motivo era un serial killer pericolosissimo. Mi preoccupai molto: mia suocera è super maniaca della pulizia, cintura nera di pulizia dei fornelli, quindi è una serial killer? Dopo aver nascosto i coltelli, in vista del Suocera Day, scrissi una recensione in cui stroncavo il romanzo in questione e la inviai.

Dopo un giorno mi mandarono ugualmente il buono elettronico per acquistare quel libro a 1 euro. Lo comprai, in caso potevo sempre rivenderlo in libreria con un guadagno netto di uno spritz e mezzo. Il libro in questione era “Il suggeritore” di D. Carrisi, che sulla fascetta gialla che lo accompagnava recitava uno slogan del tipo: i diritti di questo libro sono stati già venduti in diversi paesi stranieri. Ora, un romanzo che deve ancora uscire, di un esordiente (che però lavora per la tv), già venduto all'estero? Che strano. Strano anche che Stephen King non lo consideri il miglior libro che ha mai letto, ma probabilmente la fascetta comparirà quando esce l'edizione economica. Lo lasciai a prendere polvere sul comodino finché scoprii che aveva vinto il premio Bancarella, e per curiosità cominciai a leggerlo.
Ho iniziato che era il solstizio e l'ho finito all'equinozio: proprio non riuscivo a digerirlo. Per chi legge due libri l’anno potrà sembrare una figata (come per “Io uccido” di Faletti, che però ho trovato superiore, almeno si leggeva spedito nonostante il finale annacquatissimo) ma chi come me legge una cinquantina di noir all'anno è vaccinato da colpi di scena coatti, ambientazioni banalmente americaneggianti, un desiderio di stupire sempre più il lettore.  

Perché allora ha avuto questo successo?

Ho provato a chiedermelo. Innanzitutto il formato: più di 400 pagine (ottenute anche grazie a trucchi di impaginazione), grafica accattivante, marketing. Vendere quel libro al prezzo simbolico di un euro a 500-1000 persone è stato uno spreco di soldi? No, un investimento. Pubblicità, un cognome come quello di Al Bano e un prodotto ben confezionato che risponde perfettamente alle aspettative del lettore occasionale. Ma soprattutto: come ha fatto a vendere i diritti a mezzo mondo prima che fosse ancora stampato? Qui mi è venuto in soccorso il mio amico Ale, che alla fiera del libro di Francoforte ha parlato con l'agenzia letteraria che ne ha curato la vendita dei diritti. Ora, questo esempio per noi comuni scrittori esordienti è una rara eccezione, non la regola, di come un'agenzia letteraria può amplificare il successo di un romanzo. Ovviamente non funziona sempre così.

Per lo scrittore esordiente 
cosa comporta contattare un'agenzia letteraria? 

Qui il discorso è altamente variegato. Ci sono delle agenzie letterarie, quelle che seguono gli scrittori di best seller, che chiedono un pagamento anticipato per la lettura del manoscritto. L'importo è variabile a seconda dell'agenzia, del numero di pagine dell'opera, e può arrivare tranquillamente ai 400-500 euro. In cambio non vi promette fama e successo ma una scheda di valutazione che contiene inoltre consigli e suggerimenti per migliorare l'opera. Successivamente alla valutazione possono proporvi un editing, e qui i prezzi non sono indicati nelle home page, e poi non so quale sia l'iter successivo, se decidano di rappresentarvi o tanti saluti e arrivederci amore ciao.
Ci sono altre agenzie, o agenti letterari free lance, che offrono questo servizio di valutazione in maniera gratuita: se otterranno dei risultati inizieranno a guadagnare con una percentuale sui vostri profitti. Poi sta a voi decidere a chi rivolgervi, ovviamente più grande è l'agenzia più contatti avrà nel mondo editoriale italiano ed estero e di contro meno importanti sarete per loro, una piccola non ha le conoscenze e gli agganci di una grande, ma può seguirvi meglio passo dopo passo. Dipende dal vostro carattere, dalle vostre aspirazioni.

Ma lo scrittore esordiente per quale motivo cerca un agente? 

Fermo restando che siamo tutti nati imparati, lo cerca principalmente per lo scouting, perchè piazzi a una casa editrice il suo libro. Perché lo faccia stare tranquillo quando firma il contratto, che sotto scritto in minuscolo non ci sia la clausola in cui ti impegni a vendere l'anima. Insomma, perché si occupi di tutto quello che non è scrivere un libro. Per fare questo l'agente prenderà una percentuale (dal 10 al 15% è il valore medio) dei vostri incassi, e questo lo porterà a cercare di strappare contratti migliori alle case editrici, a cercare di vendere all'estero i diritti, a farvi avere successo. È indispensabile avere un agente? Io credo di no. I più grandi scrittori italiani ce l'hanno? Non li ho controllati tutti ma la maggior parte sì.

Se un romanzo è appetibile (e questo non significa bello) troverà spazio in libreria con o senza agente, viceversa se è invendibile potete andare anche dal gran Mogol degli agenti letterari ma poco da fare c'è...
Quindi contattare un'agenzia o no? Dipende da voi.

Tenete bene a mente 
che contattare un'agenzia non equivale a trovare un agente che vi rappresenti.

Può per voi essere solo uno spreco di denaro, può capitare che dopo i 400 euro ve ne chiedano 2000 per l'editing, senza garanzia di pubblicazione. Sono scelte che dovete valutare voi, io non posso dirvi cosa fare: ho già una suocera probabile serial killer a cui pensare...


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