"A voce alta" di Bernhard Schlink
Autore: Alessandro PuglisiSab, 31/10/2009 - 12:11
Di Alessandro Puglisi
Ex giudice, dal 2006 professore di Diritto e Filosofia a Berlino, Bernhard Schlink approda al mestiere della scrittura nel 1987, sebbene debba la sua popolarità, divenuta ormai sovranazionale, al romanzo di cui ci accingiamo a parlare, vale a dire Der Vorleser (in inglese The Reader), tradotto e pubblicato nel nostro paese da Garzanti col titolo A voce alta.
Quantunque, a nostro modo di vedere, senza il traino dato dal film di Stephen Daldry, pellicola peraltro magnificamente interpretata da Kate Winslet (vincitrice dell’Oscar come Migliore attrice protagonista), il romanzo di Schlink non avrebbe avuto il seguito che ha invece conosciuto, sembra opportuno puntualizzare la complessiva bontà del lavoro, nonché i suoi punti di forza.
La storia narrata, ambientata negli anni ’50, è quella di una inusuale vicenda d’amore, nata (forse) per caso, divampata e consumata nel giro di pochi mesi, tra un giovane, Michael, e Hanna, donna di mezza età ma dal fascino vivo. Due estranei, forse estranei anche al mondo che li circonda. L’uno per troppa poca esperienza dell’esistente e dell’esistenza, l’altra per troppa. Hanna è, a suo modo, una sopravvissuta, e questo fa di lei un’attrazione irresistibile per Michael. Nella donna, però, si sostanzia un segreto, legato agli anni del secondo conflitto mondiale. Un segreto che farà detonare la loro strana relazione.
Schlink mette in piedi un organismo narrativo solido, attraverso uno stile quasi scarno, e un ritmo serrato, con capitoli brevi. Lungi dal voler con ciò connotare negativamente l’opinione, notiamo che l’impostazione del romanzo sembra quasi perseguire un fine di “rapporto”, di “relazione”, piuttosto che di “affabulazione”. Se in altri contesti avremmo potuto stigmatizzare quest’aspetto stilistico, nel presente caso non possiamo far altro che annotare la corretta armonizzazione del tutto.
Il romanzo di Schlink ha la proprietà, poco spesso presente, di procedere dal particolare al generale, ma al tempo stesso di ricollegare, in ultima analisi, i due poli, in una riflessione sul senso di ognuno di noi nella Storia.
Sostieni Sul Romanzo, un link non si nega a nessuno!
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi