Scrivere un romanzo (II) - Lezione 1.a La gestione del tempo
Autore: Morgan PalmasMer, 30/09/2009 - 16:12

La sensazione è di non averne mai a sufficienza. Esistono persone che nonostante tanti impegni gravosi riescono a coltivare le proprie passioni con costanza, come riescono a farlo? Perché di questo si tratta: avere il tempo necessario per scrivere ogni giorno, ma che cosa significa necessario?.
Mi sembra già di sentire qualcuno di voi: «Mio figlio mi occupa l’intera giornata» oppure «quando esco dall’ufficio mi porto dietro i problemi» ecc. Nessuno mette in dubbio che le vostre vite siano occupate, sto cercando solo di riflettere sul senso del tempo che gestite ogni giorno, dando voce interiore a interpretazioni.
Vi sono alcuni comportamenti che potete eliminare o quanto meno correggere affinché possiate mettere da parte qualche minuto prezioso? In quale modo vi impegnate nelle faccende, potete pensare a una strada più semplice al fine di risparmiare tempo? La strada che fate ogni mattina per recarvi al lavoro, il mezzo che utilizzate, che cosa pensate finché non siete arrivati, la preparazione del pranzo o della cena, lo sport o la televisione della sera, gli impegni dei figli, la burocrazia agli uffici. C’è un’analisi seria da eseguire sulla vostra quotidianità, siete sicuri che non vi sia nulla che siete in grado di plasmare in maniera vantaggiosa?.
Le abitudini impongono di solito pensieri e azioni, nulla tuttavia vi impedisce di rimettervi in discussione, di guardare con occhi diversi ai minuti del giorno. Dovete fare tutto ciò che fate? E se sì, lo state facendo nel miglior modo per quanto concerne il tempo o vi rendete la vita difficile?
Sezionate le abitudini,
scaraventatele al muro, osservatele.
scaraventatele al muro, osservatele.
Se il buongiorno si vede dal mattino, è facile constatare come proprio in tali momenti si palesino le differenze più illuminanti. Chi non riesce ad alzarsi senza tre sveglie, chi si trascina come uno zombie fino al bagno, chi si lava la faccia con l’acqua fredda e chi senza quella calda non osa immaginarsi, chi fa una ricca colazione e chi butta giù soltanto un forte caffè, chi indugia nel letto girandosi e rigirandosi nonostante il suono maledetto della sveglia. Conobbi anni addietro una persona che aveva trovato una soluzione geniale: una lampada che nell’arco di venti minuti rendeva la stanza da letto illuminata a giorno, così poteva godersi il risveglio fino all’ora prestabilita senza traumi: nessun suono, solo una luce con intensità crescente. Gli aveva cambiato la vita, diceva.
Non è così banale parlare del risveglio, pensate a un collega di lavoro o a un famigliare che a seconda dell’esperienza dei primi minuti del mattino avrà la luna storta o meno per l’intera giornata, dite la verità, ne conoscete almeno uno. E non condizionerà la giornata solo a se stesso, ma anche a chi gli/le sta vicino. Rendetevi la vita facile, soprattutto nel momento del risveglio.
Io ho il mio metodo consolidato: da tempo non mi rigiro sul letto quando scatta la sveglia, mi alzo subito, vado in bagno e mi lavo la faccia con acqua fredda. Magari non è facile all’inizio, ma a lungo andare mi ha portato numerosi benefici, in termini di umore e di lucidità.
Altra questione. Come e quanto tempo impegnate al bagno il mattino? Ho avuto negli anni decine di coinquilini nei vari appartamenti che ho condiviso, è sempre per me stato curioso osservare le abitudini altrui. Mi ricordo per esempio una ragazza che si svegliava sempre imbronciata, non trovava mai le cose, si lamentava dal primo minuto, sbatteva porte, usciva di casa due volte su tre infastidita, cercava il pettine che s’era perso o il rimmel misteriosamente volatilizzato, condizionando l’umore dell’intero appartamento. Un giorno provai a esaminare il suo armadietto: il caos più totale; lo si poteva desumere già da come posava il suo asciugamano, ve lo lascio immaginare. La sua camera non era diversa, un disastro. Una coincidenza? No, ovvio. Non si organizzava, tutto all’ultimo secondo e in mezzo a un disordine incredibile.
Se avesse pensato ai suoi comportamenti le sue giornate sarebbero cambiate e guai a farglielo notare, lei non sbagliava nulla, sosteneva, «è la vita che è una…».
Domani vi parlerò sempre di questo, di altri momenti della giornata. Da questo dovete iniziare, per risparmiare il tempo e dedicarlo così alla scrittura.
Tag:
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi