Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 81 (seconda parte)
Autore: Morgan PalmasSab, 29/08/2009 - 11:08
Ieri vi chiedevo di ordinare i primi cinque valori grazie ai quali gestite le vostre giornate. Oggi cercherò di spiegarvi i motivi per cui non vi sto conducendo in territori così lontani dalla letteratura e dal vostro romanzo.
L’impatto dell’elenco che avete formato va ben al di là di quanto immaginate. Il comportamento che si assume nelle situazioni è figlio dei vostri valori più importanti. Se ritenete l’altruismo disinteressato fondamentale è certo che avrete pensato in passato a un modello, a un personaggio che rappresenti appieno tale concetto. Se reputate invece la furbizia indispensabile allora anche in questo caso vi sarà almeno una persona che considerate un esempio da emulare.
Un appunto che subito voglio fare è che i valori ai primi cinque posti potrebbero mutare nel tempo, spesso in coincidenza con gravi problemi o accadimenti che coinvolgono da vicino la vostra persona. In sostanza l’immagine reale che avete di voi stessi si specchia in tali valori e vi influenza nelle scelte.
Perché avete deciso di scrivere un romanzo? È del tutto probabile che la risposta giaccia in almeno uno dei cinque valori. Mettetevi il cuore in pace, se vi siete messi a scrivere giorno per giorno seguendo le lezioni è per tale motivo. Bene o male? Non importa, ma prendetene consapevolezza in maniera definitiva.
Voi, per continuare con il vostro romanzo, indipendentemente dal punto in cui vi trovate, avete la necessità di emozionarvi quando scrivete, e le emozioni emergono altresì dai valori che più ritenete importanti. Sì concentrazione, sì disciplina, sì tecniche di scrittura, sì griglia e tutto il resto, tuttavia se non vi emozionate con la consapevolezza necessaria non avrete mai il pathos giusto per scrivere con intensità. Sembra inutile sostenere che vi sono stati e vi saranno ancora momenti difficili, scogli duri da affrontare, fa parte del viaggio, un viaggio che vi cambierà, come ho già scritto alcuni mesi addietro.
Scrivere un romanzo è confrontarsi con se stessi, con le proprie abitudini, virtù e limiti.
Una breve nota che tratterò meglio una volta conclusa la sfida: terminato il romanzo decidete di tentare di pubblicarlo, a quali case editrici invierete il manoscritto? Pensate che tale scelta non concerna i vostri valori? Certo che sì, anche in questo caso. Ne riparleremo a settembre.
Altra cosa. Non affermo che le storie del vostro romanzo siano figlie dei cinque valori (i contenuti artistici possono essere assai lontani dall’autore), però è indubbio che ne abbiano il sapore e le sfumature. Le vostre visioni di vita si riverseranno nella scrittura. Quanto più vi conoscete tanto più capirete le ragioni per le quali sono presenti alcuni personaggi, alcune scene, alcune descrizioni.
Se dovessi trovare una massima per la lezione suddivisa fra ieri e oggi non avrei dubbi: non raccontate bugie a voi stessi altrimenti la scrittura che produrrete subirà conseguenze negative. Non posso essere certo di questo, ma ne sono assai convinto.
L’impatto dell’elenco che avete formato va ben al di là di quanto immaginate. Il comportamento che si assume nelle situazioni è figlio dei vostri valori più importanti. Se ritenete l’altruismo disinteressato fondamentale è certo che avrete pensato in passato a un modello, a un personaggio che rappresenti appieno tale concetto. Se reputate invece la furbizia indispensabile allora anche in questo caso vi sarà almeno una persona che considerate un esempio da emulare.
Un appunto che subito voglio fare è che i valori ai primi cinque posti potrebbero mutare nel tempo, spesso in coincidenza con gravi problemi o accadimenti che coinvolgono da vicino la vostra persona. In sostanza l’immagine reale che avete di voi stessi si specchia in tali valori e vi influenza nelle scelte.
Perché avete deciso di scrivere un romanzo? È del tutto probabile che la risposta giaccia in almeno uno dei cinque valori. Mettetevi il cuore in pace, se vi siete messi a scrivere giorno per giorno seguendo le lezioni è per tale motivo. Bene o male? Non importa, ma prendetene consapevolezza in maniera definitiva.
Voi, per continuare con il vostro romanzo, indipendentemente dal punto in cui vi trovate, avete la necessità di emozionarvi quando scrivete, e le emozioni emergono altresì dai valori che più ritenete importanti. Sì concentrazione, sì disciplina, sì tecniche di scrittura, sì griglia e tutto il resto, tuttavia se non vi emozionate con la consapevolezza necessaria non avrete mai il pathos giusto per scrivere con intensità. Sembra inutile sostenere che vi sono stati e vi saranno ancora momenti difficili, scogli duri da affrontare, fa parte del viaggio, un viaggio che vi cambierà, come ho già scritto alcuni mesi addietro.
Scrivere un romanzo è confrontarsi con se stessi, con le proprie abitudini, virtù e limiti.
Una breve nota che tratterò meglio una volta conclusa la sfida: terminato il romanzo decidete di tentare di pubblicarlo, a quali case editrici invierete il manoscritto? Pensate che tale scelta non concerna i vostri valori? Certo che sì, anche in questo caso. Ne riparleremo a settembre.
Altra cosa. Non affermo che le storie del vostro romanzo siano figlie dei cinque valori (i contenuti artistici possono essere assai lontani dall’autore), però è indubbio che ne abbiano il sapore e le sfumature. Le vostre visioni di vita si riverseranno nella scrittura. Quanto più vi conoscete tanto più capirete le ragioni per le quali sono presenti alcuni personaggi, alcune scene, alcune descrizioni.
Se dovessi trovare una massima per la lezione suddivisa fra ieri e oggi non avrei dubbi: non raccontate bugie a voi stessi altrimenti la scrittura che produrrete subirà conseguenze negative. Non posso essere certo di questo, ma ne sono assai convinto.
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