Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 74
Autore: Morgan PalmasMer, 19/08/2009 - 15:17

Il ritmo anzitutto non dovrebbe mai essere uguale a se stesso. Se desiderate scuotere l’animo altrui dovreste in qualche modo scuotere anche il ritmo appunto.
La noia nasce dalla monotonia, non dai cambiamenti continui, anche nella vita.
Relazionate con cura le scelte stilistiche (lezioni 19-20-21-22) al ritmo. Esso è dato da diversi elementi, un esempio, nonostante possa sembrare a taluni banale, è la lunghezza dei periodi.
Siate vigili su questo, non permettete alla vostra creatività di essere sempre prevedibile formulando frasi di lunghezza sempre uguale: sfruttate la punteggiatura (un punto non è uguale a una virgola), le parole con più o meno sillabe, i suoni (tante erre per esempio rallentano, al contrario di tante vocali) e ricordate la lezione 18 (ipotassi e paratassi).
Mi piacerebbe parlarvi della concinnitas di Cicerone, ma sarebbe troppo lungo e forse complesso per la nostra sfida. Un consiglio semplice è di ragionare su ogni vostra cartella e rapportarle una all’altra di seguito, chiedetevi: ‘Come mi sembra il ritmo? È lento o è incalzante? E per quali ragioni?’.
Non vi sono solo artifici formali, i contenuti hanno la loro importanza. Parlare di una signora che seduta in un prato guarda il tramonto non è come descrivere un ragazzino che scappa dalla madre che vorrebbe sgridarlo. Allora comprendete ora meglio per quale motivo lo stile si leghi al ritmo. Narrare l’inquietudine rassegnata della disoccupazione o la gioia esplosiva per la nascita di un figlio sono contenuti che influenzano il ritmo, o meglio, dovrebbero influenzarlo, dipende da come sono narrate le differenti situazioni.
Esso, quindi, nasce da un rapporto stretto fra aspetti formali e aspetti sostanziali. Ed essi dovrebbero essere armonici fra loro, osservarsi nel medesimo specchio con piacere, non con estraneità.
Non c’è nulla di meglio che pensare alla vita stessa in questo caso, dentro di voi sapete benissimo per esperienza il più delle volte diretta quanto una scena narrativa necessiti di lentezza o velocità, di continuo cambio di ritmo o una sua momentanea prevedibilità di percorso.
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