Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 56
Autore: Morgan PalmasVen, 24/07/2009 - 10:16
Nella lezione 54 scrivevo: “Dire ma non dire tutto, dire con calma in modo che il lettore fantastichi su possibili scenari”. Che cosa significa?
Vi può essere un’anticipazione (la prolessi nella lezione 36); vi possono essere difficoltà che rimandano un evento (gli ostacoli e gli imprevisti della lezione 10); si potrebbe portare il lettore in altri lidi confondendo la prospettiva (la digressione nella lezione 14); la realtà e la fantasia potrebbero deviare l’attenzione verso una particolare contingenza narrativa (lezione 26).
Le tecniche per dire con calma sono numerose e dovreste sempre tenere a mente che l’unico vero sistema per conquistare chi legge è incuriosirlo, trasmettergli il messaggio che c’è ancora qualcosa da scoprire pagina dopo pagina. La curiosità è il motore e voi dovete considerare con serietà di essere validi meccanici che hanno a cuore tutte le parti: il pistone, il radiatore, lo spinterogeno, ecc.
Avete bisogno, continuando la metafora, anche di strumenti: i guanti, le chiavi a T o a brugola, i bulloni, il trapano, le rondelle; stimolare insomma la curiosità contempla un duplice aspetto: il luogo in cui agite e i modi con i quali lo fate. Non dimenticatelo mai.
Chi vi legge dovrà essere rivolto verso la parete della grotta dove voi gli farete osservare qualche ombra, come accade ai prigionieri nel mito della caverna di Platone. Le ombre dicono ma non dicono tutto, e lì nasce la fantasia del lettore.
“Pochi scrivono come costruisce l’architetto, il quale prima ha abbozzato ed elaborato fin nei particolari il suo progetto; - piuttosto, la maggior parte scrive come si gioca a domino. Allo stesso modo, cioè, che in questo gioco, ora intenzionalmente ora casualmente, un pezzo si adatta all’altro, - così avviene per la successione e la connessione delle frasi di costoro. Essi sanno appena approssimativamente quale sarà la forma che ne risulterà nel complesso, e a che cosa tenda tutto quanto scrivono. Molti non sanno neppure ciò, ma scrivono come costruiscono i polipi corallini: un periodo si aggiunge all’altro periodo, e si va avanti dove Dio vuole. - Inoltre la vita dell’epoca attuale è una grande galoppata: nella letteratura si manifesta come estrema labilità e superficialità”.
[“Sul mestiere dello scrittore e sullo stile” di Arthur Schopenhauer]
Vi può essere un’anticipazione (la prolessi nella lezione 36); vi possono essere difficoltà che rimandano un evento (gli ostacoli e gli imprevisti della lezione 10); si potrebbe portare il lettore in altri lidi confondendo la prospettiva (la digressione nella lezione 14); la realtà e la fantasia potrebbero deviare l’attenzione verso una particolare contingenza narrativa (lezione 26).
Le tecniche per dire con calma sono numerose e dovreste sempre tenere a mente che l’unico vero sistema per conquistare chi legge è incuriosirlo, trasmettergli il messaggio che c’è ancora qualcosa da scoprire pagina dopo pagina. La curiosità è il motore e voi dovete considerare con serietà di essere validi meccanici che hanno a cuore tutte le parti: il pistone, il radiatore, lo spinterogeno, ecc.
Avete bisogno, continuando la metafora, anche di strumenti: i guanti, le chiavi a T o a brugola, i bulloni, il trapano, le rondelle; stimolare insomma la curiosità contempla un duplice aspetto: il luogo in cui agite e i modi con i quali lo fate. Non dimenticatelo mai.
Chi vi legge dovrà essere rivolto verso la parete della grotta dove voi gli farete osservare qualche ombra, come accade ai prigionieri nel mito della caverna di Platone. Le ombre dicono ma non dicono tutto, e lì nasce la fantasia del lettore.
“Pochi scrivono come costruisce l’architetto, il quale prima ha abbozzato ed elaborato fin nei particolari il suo progetto; - piuttosto, la maggior parte scrive come si gioca a domino. Allo stesso modo, cioè, che in questo gioco, ora intenzionalmente ora casualmente, un pezzo si adatta all’altro, - così avviene per la successione e la connessione delle frasi di costoro. Essi sanno appena approssimativamente quale sarà la forma che ne risulterà nel complesso, e a che cosa tenda tutto quanto scrivono. Molti non sanno neppure ciò, ma scrivono come costruiscono i polipi corallini: un periodo si aggiunge all’altro periodo, e si va avanti dove Dio vuole. - Inoltre la vita dell’epoca attuale è una grande galoppata: nella letteratura si manifesta come estrema labilità e superficialità”.
[“Sul mestiere dello scrittore e sullo stile” di Arthur Schopenhauer]
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