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Intervista a Massimo Junior D'Auria

Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

Ho iniziato da piccolo, ma non ricordo l’età esatta. All’inizio scrivevo trasposizioni, su carta, dei telefilm gialli che vedevo, poi con l’avanzare degli anni ho iniziato a usare la mia fantasia, e non quella di uno sceneggiatore televisivo.

Se consideriamo come estremi l´istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

Penso che la mia scrittura si ponga giusto al centro. Dopo che ho avuto l’ispirazione mi faccio trascinare dall’istinto creativo, se sia o meno un vero istinto creativo è un altro discorso, poi dopo aver completato la parte istintiva, limo e rivedo tutto in funzione della razionalità, in modo da rendere più fluido ed interessante il mio pensiero.

Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un´ispirazione? Ce ne parli.

Io scrivo quando posso, non si tratta semplicemente di possibilità in termini di tempo, bisogna anche avere la testa e la concentrazione giusta, altrimenti ciò che scrivi difetta di passione e d'interesse. L’ispirazione mi può venire anche durante un corso universitario, ma quando scrivo, ho bisogno di stare nel più assoluto silenzio, altrimenti non riesco a scrivere più di qualche parola senza senso.

Di che cosa non può fare a meno mentre si accinge alla scrittura? Ha qualche curiosità o aneddoto da raccontarci a riguardo?

Non posso fare a meno della porta chiusa e del silenzio, non potrei mai scrivere con gente che entra ed esce dalla stanza, o con della musica che mi distrarrebbe dalla scrittura. All’inizio quando scrivevo in clandestinità (non perché i miei genitori non volessero, semplicemente non sapevano), scrivevo soprattutto di notte, in modo da rimanere da solo con il mio computer.

Wilde si inchinò di fronte alla tomba di Keats a Roma, Marinetti desiderava "sputare" sull´altare dell’arte, qual è il suo rapporto con i grandi scrittori del passato? È cambiata nel tempo tale relazione?

Ho un rapporto ambivalente nei confronti di quelli che sono considerati grandi scrittori del passato. Amo Kafka, Orwell e tanti altri autori importanti, ma nello stesso tempo ci sono alcuni autori che, per il loro stile, non riesco proprio a leggere, non perché sia complesso, ma perché semplicemente non mi piace. In ogni caso spero nei prossimi anni di incrementare le mie letture “classiche”, in modo da definire meglio il mio rapporto con i mostri sacri.

L’avvento delle nuove tecnologie ha mutato i vecchi schemi di confronto fra centro e periferia, nonostante ciò esistono ancora luoghi italiani dove la letteratura e gli scrittori si concentrano? Un tempo c´erano Firenze o Venezia, Roma o Torino, qual è la sua idea in merito?

Penso che, con il dilagare del web, ci sia stata un appianamento della differenza tra centro e provincia. Sono nati, sul web, molti gruppi e salotti letterari, e penso possa essere un modo interessante e simpatico per far relazionare persone che non potrebbero mai incontrarsi. Penso d’altro canto, che ci siano molti scrittori concentrati, ancora in alcune zone piuttosto che altre, ho potuto notare come molti emergenti o esordienti siano: dell’hinterland napoletano, romano o milanese.

Scrivere le ha migliorato o peggiorato il percorso di vita? In altre parole, crede che la letteratura le abbia fornito strumenti migliori per portare in atto i suoi desideri?

Indubbiamente sono stato influenzato dalle cose che ho scritto, ma penso che sia avvenuto anche il contrario. Scrivere mi rilassa, mi piace, quindi di conseguenza ha migliorato sicuramente il mio percorso di vita. Per quanto riguarda i desideri, forse, avendo diciannove anni, sono ancora troppo giovane per decidere se sia stato utile, lo scrivere. Magari dovrò ripassare tra qualche anno.

La ringrazio e buona scrittura.

Grazie a lei per l’intervista.

Massimo Junior D’Auria nasce a Napoli il 6 novembre del 1989. Attualmente risiede a Casavatore (NA). Diplomato al liceo scientifico, ora frequenta il CLEA(corso di laurea in economia aziendale) presso la Federico II di Napoli. “La vita degli altri”, edito da Arduino Sacco Editore, è la sua opera d’esordio, nonostante abbia già pubblicato racconti in diverse antologie.
Sito web: www.massimojuniordauria.wordpress.com

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