Intervista a Giulio Mozzi
Mi sono avvicinato alla scrittura nel 1966, a sei anni, come tutti. In
prima elementare. Andavo bene a scuola, soprattutto nello scrivere,
perché sono nato in una famiglia colta.
A quattordici anni, grazie all'abilità di una venditrice porta a
porta, fui iscritto a un corso di dattilografia.
A ventidue anni, grazie al diploma di dattilografia, trovai lavoro
presso l'ufficio stampa della Confartigianato del Veneto. I miei
compiti all'inizio erano: dattiloscrivere in bella copia i comunicati,
incollare i francobolli sulle buste, alzare il telefono quando suonava
e dire - a seconda dei casi - "Le passo il dottore" o "Il dottore è
fuori stanza". In quell'ufficio incontrai, non subito, persone che
videro in me qualche capacità e che mi formarono. Quando lasciai quel
posto di lavoro, nel 1989, avevo una compiuta professionalità da
ufficio stampa.
Il mio secondo lavoro, dal 1989 al 1996, fu: fattorino-magazziniere in
una libreria universitaria. Portavo in giro pacchi con l'ApeCar,
preparavo le bolle delle rese, cose così.
Il 30 aprile del 1988 ero a Roma per lavoro, ma avevo un mezzo
pomeriggio libero. Andai a spasso. In una libreria comperai un piccolo
libro di poesie, pubblicato da una casa editrice infame e scritto da
una sconosciuta. Le poesie mi sembravano molto belle. La sconosciuta
risultava nata nel 1970, e il libro era stato pubblicato nel 1987.
Pensai: "Questa qui scrive cose così belle: ma le ha scritte a sedici
anni!". La sconosciuta abitava a Roma, c'era scritto in quarta di
copertina. Ero a Roma. A Roma c'erano otto numeri di telefono
corrispondenti a quel cognome. Telefonai. Un'ora dopo facevamo
conoscenza.
La sconosciuta era Laura Pugno, e quel giorno era il giorno del suo
diciottesimo compleanno. Laura e io ci scambiammo, negli anni,
centinaia di lettere.
Il 17 febbraio 1991 spedii a Laura - che allora abitava a Londra - una
lettera piuttosto lunga. Lei mi fece notare che quella lettera era un
racconto. Ne convenni.
Pensai che se ero stato capace di scrivere un racconto, potevo anche
scriverne un altro.
Nel 1992 Laura propose di fare una piccola rivista, con alcuni suoi
versi e quella mia lettera-racconto. Fabbricammo così "L'aimée",
rivista fotocopiata in quaranta copie. La spedimmo in giro: qualche
copia in Italia, molte copie all'estero (a riviste che - ci basavamo
su un repertorio di riviste letterarie che Laura aveva scovato in Gran
Bretagna, o forse negli Stati uniti d'America - dichiarassero un
qualche interesse per la letteratura italiana). Due mesi dopo io avevo
due proposte di pubblicazione tra le quali scegliere; e Laura cominciò
a pubblicare in riviste.
Oggi io ho parecchi libri e altre cose alle spalle. Laura - che ora
vive a Madrid - ha pubblicato due libri di poesia e due libri di
narrativa (il terzo sta arrivando).
Non so cosa sia l'istinto creativo. So che mi vengono in mente delle
cose, e a volte non so bene perché mi vengano in mente; altre volte lo
so. Una volta che mi è venuta in mente una cosa, posso decidere o no
di lavorarci. Se decido di lavorarci, è lavoro per l'immaginazione
razionale. Intendo per "immaginazione razionale" un'attività
immaginativa che proceda per deduzioni, induzioni, possibilità.
Ho sempre scritto nei ritagli di tempo. Nel tempo lasciato libero
dalle convivenze e dal lavoro. Ovviamente per avere del tempo libero
bisogna avere una vita organizzata, con la minor quantità possibile di
caos (in alternativa, si può avere una vita totalmente caotica: ma non
è il mio genere).
Una sola cosa è certa: scrivo a casa mia.
Be', diciamo che senza un pc o una macchina per scrivere o carta e
penna faccio fatica a scrivere. A volte mi vengono in mente delle cose
mentre sono in viaggio - sono spesso in viaggio -, e comincio a
lavorarci mentalmente. Ho una buona memoria. Poi quando posso mi siedo
e trascrivo, copio dalla memoria alla carta.
Li leggo.
No, li ho sempre letti. Cominciai, com'è naturale, da libri adatti
all'infanzia: Salgari, Verne, Collodi. A quattordici anni, come tutti,
lessi Dostoevskij senza capirci niente. A diciannove anni mi innamorai
di Alberto Savinio e Francis Ponge. A ventidue anni mi innamorai di
Antonio Porta ed Elio Pagliarani. Eccetera.
Leggo più poesia che prosa narrativa. Negli ultimi dieci anni, più
filosofia che poesia o prosa narrativa.
Invece, e mi stupisco, sto smettendo di ascoltare musica.
E' evidente a tutti che abitare a Roma o a Milano, o in subordine a
Torino, o in subordine ancora a Bologna, procura molti vantaggi. Io
abito a Padova, e benché sia una persona mobile non ho la possibilità
fisica di costruire con gli scrittori romani o milanesi eccetera quei
legami di empatia, di complicità eccetera che possono nascere solo da
una frequentazione regolare. E che possono generare, a seconda delle
persone, grande formazione reciproca o accordi di potere.
Va detto che io non sono particolarmente socievole. Se fossi
particolarmente socievole mi sarei trasferito a Roma.
Scrivere le ha migliorato o peggiorato il percorso di vita?
Eh: se potessi tornare indietro, provare un "percorso di vita" senza
lo "scrivere", e poi tornare qua, sarei in grado di rispondere.
Posso dire che il leggere mi ha procurato alcune grandi amicizie:
Laura Pugno, Umberto Casadei, Leonardo Colombati, Massimo Adinolfi.
Non ho particolari desideri. Mi sono reso conto di saper fare delle
narrazioni di qualità discreta, e quindi le faccio.
Giulio Mozzi è nato nel 1960. Abita a Padova. Ha pubblicato diversi
libri di racconti. Ha lavorato a lungo (dal 2001 al 2009) per
l'editore Sironi. Attualmente (giugno 2009) lavora come consulente per
Einaudi Stile Libero. Dal 2000 pubblica "vibrisse", bollettino di
letture e scritture (http://vibrisse.wordpress.com). Nel 2006 ha dato
vita a vibrisselibri (www.vibrisselibri.net), casa editrice e agenzia
letteraria in rete. Per maggiori informazioni:
http://vibrisse.wordpress.com/002-giulio-mozzi/
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi