Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 6
Autore: Morgan PalmasSab, 23/05/2009 - 11:03
Iniziamo oggi ad entrare con calma nel vivo delle difficoltà della creazione del vostro romanzo. Ieri avete dato un ordine numerico alle 24 frecce che fuoriescono dal cerchio.
Ora si tratta di decidere come volete esporle al lettore. Potete farlo in due modi, in linea di massima: iniziate dalla numero 1 e procedete fino alla 24 in ordine esattamente corrispondente al crescere della numerazione oppure producete un intreccio che salti da un numero all’altro.
Sono due tecniche del tutto diverse, nella sostanza, giacché generano reazioni differenti in chi legge. Nel primo caso il narratore non è onnisciente, scopre gli eventi a mano a mano che accadono. Nel secondo caso il narratore conosce le vicende, salta da un fatto all’altro, dal passato al futuro, decidendo che cosa rivelare al lettore.
Quale delle due modalità vi sembra più semplice da gestire? Molti penseranno la prima, giusto?
Invece non è così, rispettare la linearità degli eventi è un’abilità difficile da concretizzare, assai più conveniente per un principiante è sentirsi un narratore onnisciente. Sarebbe interessante parlarne con calma, sono stati scritti fiumi di libri a riguardo, ma voi, non dimenticatelo, avete 100 giorni per scrivere il vostro romanzo, non potete perdervi nei dettagli, c’è un obiettivo da raggiungere. Bisogna essere efficaci, essenziali nelle azioni, vigili con la propria mente, le giornate volano e le settimane incalzano. Per non avere l’ansia del foglio bianco, bisogna concentrarsi nelle cose importanti da fare.
Decidete quindi la linearità dell’esposizione delle microtematiche, quale delle due modalità preferite?
Se sarete non onniscienti rispetterete la numerazione fatta ieri, se invece decidete di esserlo dovete fare una nuova versione numerica delle microtematiche, esternamente a quella già fatta. Avrete così creato l’intreccio.
Sia chiaro, a scanso di equivoci, potrete in qualsiasi momento durante la stesura del romanzo cambiare l’ordine dell’intreccio, ma è bene per ora avere un indirizzo attraverso il quale muovere i primi passi.
Siamo sulla barca a qualche chilometro dal molo, vediamo ancora la terra che abbiamo lasciato da qualche giorno, domani si riposa (anche gli scrittori hanno bisogno dell’ozio), lunedì faremo un altro piccolo passo in avanti, dopo il quale saremo in pieno mare aperto e inizieremo a scrivere.
Ora si tratta di decidere come volete esporle al lettore. Potete farlo in due modi, in linea di massima: iniziate dalla numero 1 e procedete fino alla 24 in ordine esattamente corrispondente al crescere della numerazione oppure producete un intreccio che salti da un numero all’altro.
Sono due tecniche del tutto diverse, nella sostanza, giacché generano reazioni differenti in chi legge. Nel primo caso il narratore non è onnisciente, scopre gli eventi a mano a mano che accadono. Nel secondo caso il narratore conosce le vicende, salta da un fatto all’altro, dal passato al futuro, decidendo che cosa rivelare al lettore.
Quale delle due modalità vi sembra più semplice da gestire? Molti penseranno la prima, giusto?
Invece non è così, rispettare la linearità degli eventi è un’abilità difficile da concretizzare, assai più conveniente per un principiante è sentirsi un narratore onnisciente. Sarebbe interessante parlarne con calma, sono stati scritti fiumi di libri a riguardo, ma voi, non dimenticatelo, avete 100 giorni per scrivere il vostro romanzo, non potete perdervi nei dettagli, c’è un obiettivo da raggiungere. Bisogna essere efficaci, essenziali nelle azioni, vigili con la propria mente, le giornate volano e le settimane incalzano. Per non avere l’ansia del foglio bianco, bisogna concentrarsi nelle cose importanti da fare.
Decidete quindi la linearità dell’esposizione delle microtematiche, quale delle due modalità preferite?
Se sarete non onniscienti rispetterete la numerazione fatta ieri, se invece decidete di esserlo dovete fare una nuova versione numerica delle microtematiche, esternamente a quella già fatta. Avrete così creato l’intreccio.
Sia chiaro, a scanso di equivoci, potrete in qualsiasi momento durante la stesura del romanzo cambiare l’ordine dell’intreccio, ma è bene per ora avere un indirizzo attraverso il quale muovere i primi passi.
Siamo sulla barca a qualche chilometro dal molo, vediamo ancora la terra che abbiamo lasciato da qualche giorno, domani si riposa (anche gli scrittori hanno bisogno dell’ozio), lunedì faremo un altro piccolo passo in avanti, dopo il quale saremo in pieno mare aperto e inizieremo a scrivere.
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Avete compreso le lezioni? Rileggetele con calma, assorbite quanto più possibile. E domani (domenica) non toccate nulla, pensate ad altro, il distacco consapevole è uno dei migliori modi per ritornare sul proprio lavoro con nuova energia.
“Nel distacco dalle cose risiede la saggezza dell’incertezza…
Nella saggezza dell’incertezza risiede la libertà dal passato, dal conosciuto,
dalla prigione del condizionamento del passato.
Ed entrando volontariamente nell’ignoto,
nel campo delle possibilità infinite,
ci abbandoniamo alla mente creativa, che dirige la danza dell’universo”.
[“Le sette leggi spirituali del successo” di Deepak Chopra]
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