Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 3
Autore: Morgan PalmasMer, 20/05/2009 - 10:46
Il vostro progetto vi dovrebbe essere chiaro, prima di andare nelle vette: scrivere un romanzo in 100 giorni comporterà qualche tipo di sforzo e qualche rinuncia. Prima di parlarvi della storia che andrete a raccontare, un ultimo elemento di contesto, ma fondamentale.
Evitate come la peste bubbonica un illusorio autocompiacimento. Mi spiego. Il progetto è vostro, non degli altri. Ognuno di voi non dovrebbe parlare con le persone care di ciò che sta tentando di realizzare. Per quale ragione? Perché potreste compiacervi nel dirlo, invece che nel farlo, spezzando la magia, perdendo tempo a spiegare.
Cercate quanto più possibile di conservare il segreto per cento giorni, al massimo limitatevi ad affermare che v’è venuta un’idea e che state tentando di metterla in pratica. Stop, non una parola di più. Parlate meno e scrivete di più. Questo dovrebbe essere il vostro motto per cento giorni.
C’è un argomento che vi sta particolarmente a cuore? Un ideale su cui poggiate la vostra vita? Un evento che vi ha colpito? Iniziate a pensare ciò come il fulcro del vostro romanzo: narrare ciò che vi emoziona è più semplice rispetto a trattare un argomento che vi interessi poco. E voi, in questa prima sfida, dovreste essere efficaci, concreti, non perdervi in filosofie bizzarre e tentativi troppo difficili.
Prendete un quaderno e scrivete il nodo del vostro romanzo: l’idea su cui si baserà. Sottolineatela. Attorno a quella lavorerete per costruire la narrazione.
Ora pensate a un personaggio principale: donna, uomo, bambino, anziano. Immaginatelo nella mente, anche nei suoi particolari: ha un neo al viso? Parla con una voce metallica? Ha qualche caratteristica particolare? Come si chiama? Le sue virtù? I suoi difetti? Dove vive?. Poi, scrivete nel quaderno ciò che avete già visualizzato.
Evitate come la peste bubbonica un illusorio autocompiacimento. Mi spiego. Il progetto è vostro, non degli altri. Ognuno di voi non dovrebbe parlare con le persone care di ciò che sta tentando di realizzare. Per quale ragione? Perché potreste compiacervi nel dirlo, invece che nel farlo, spezzando la magia, perdendo tempo a spiegare.
Cercate quanto più possibile di conservare il segreto per cento giorni, al massimo limitatevi ad affermare che v’è venuta un’idea e che state tentando di metterla in pratica. Stop, non una parola di più. Parlate meno e scrivete di più. Questo dovrebbe essere il vostro motto per cento giorni.
C’è un argomento che vi sta particolarmente a cuore? Un ideale su cui poggiate la vostra vita? Un evento che vi ha colpito? Iniziate a pensare ciò come il fulcro del vostro romanzo: narrare ciò che vi emoziona è più semplice rispetto a trattare un argomento che vi interessi poco. E voi, in questa prima sfida, dovreste essere efficaci, concreti, non perdervi in filosofie bizzarre e tentativi troppo difficili.
Prendete un quaderno e scrivete il nodo del vostro romanzo: l’idea su cui si baserà. Sottolineatela. Attorno a quella lavorerete per costruire la narrazione.
Ora pensate a un personaggio principale: donna, uomo, bambino, anziano. Immaginatelo nella mente, anche nei suoi particolari: ha un neo al viso? Parla con una voce metallica? Ha qualche caratteristica particolare? Come si chiama? Le sue virtù? I suoi difetti? Dove vive?. Poi, scrivete nel quaderno ciò che avete già visualizzato.
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Prendetevi, quindi, oggi del tempo per riflettere sul comune denominatore del romanzo (l’idea che vi è alla base) e il personaggio principale. Appuntate tutto nel quaderno. Non sarà definitivo magari, non importa.
Fra voi ci sono persone molto impegnate nel lavoro e che troveranno la calma per lavorare sul romanzo soltanto nella tarda serata o il mattino molto presto. Il consiglio è di procurarvi un piccolo quaderno da portare sempre con voi, come un moleskine. Finché siete nella metro o in una pausa caffè o ai servizi igienici non potete nel modo più assoluto farvi sfuggire un’idea che, se non annoterete, sarà persa per sempre.
Ricordate la metafora della barca e del porto nella lezione di ieri? Abbiamo iniziato il viaggio, siamo a pochi metri dal molo, direzione mare aperto.
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