Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 2
Autore: Morgan PalmasMar, 19/05/2009 - 08:35
Seconda lezione: gestione del tempo e responsabilità della vostra mente.
Per scrivere dovete cercare ogni giorno del tempo a disposizione, se non lo avete (o siete convinti di non averlo), urge trovare soluzioni.
Ricordate giorni fa quando parlavo di fare qualche rinuncia? Da tale concetto recupererete le ore da dedicare alla scrittura. C’è chi è mattiniero e chi invece ama la notte, rubate un’ora alla sveglia del mattino oppure andate a letto un’ora dopo.
Iniziate da subito, abituatevi quanto prima perché lo dovrete fare per 100 giorni, non dieci anni o una vita, ma per 100 giorni. Potete delegare qualcosa o rimandare con più intelligenza alcuni impegni (ad esempio concentrare le commissioni in un’unica volta)? Potete rinunciare per cento giorni alla televisione o a qualche telefonata non così importante? E farsi una semplice doccia invece che un bagno in vasca? Oggi dovete pensare insomma, oltre all’ora di sonno in meno, alle mille cose della giornata che siete in grado di fare in modo differente, risparmiando tempo: unica fonte che vi permetterà di impegnarvi nella scrittura.
Anni fa, io fui molto drastico, qualcuna delle persone a me care si preoccupò; spiegai loro che stavo tentando di realizzare un progetto (senza entrare nei particolari, non fatelo, vi spiegherò domani la ragione), si tranquillizzarono. Riuscii così ad avere circa un’ora e mezza ogni giorno per scrivere.
Volete o non volete scrivere un romanzo in cento giorni? Se non pensate voi stessi a trovare il tempo per farlo chi ci penserà?
La mente. Questo è un aspetto tanto fondamentale quanto il tempo. Lasciarla a briglia sciolta significa andare incontro ad un fallimento sicuro. Il vostro stato d’animo nasce nella vostra mente, indipendentemente dagli eventi. Non ne siete convinti? Pensateci con calma, non è ciò che accade che vi turba o vi rende felici, ma è la vostra reazione agli accadimenti che determina gioia o tristezza, malinconia o ansia.
Non basta che scriviate, dovete immaginarvi scrivendo, e fatelo spesso, più volte al giorno, la vostra mente si deve abituare a tale comportamento. Non sottovalutate questa operazione, da fare per cento giorni, gli studi a riguardo sono inequivocabili. Se non lo farete ogni giorno, sarete magari presi dall’entusiasmo all’inizio della sfida, poi, pure quello svanirà.
Immaginatevi seduti nel luogo dove scriverete, avete vicino un tè caldo o un frutto? Silenzio imperante, musica classica o folk irlandese? Siate precisi nella visualizzazione. Lo ripeto, immaginatevi più volte durante il giorno, nessuno se ne accorgerà, ma per voi sarà fondamentale.
Dentro la vostra testa c’è da sempre una voce: «No, non ce la puoi fare!», «Non cambi mai!», «Scrivere ogni giorno per un’ora? Impossibile!». Capite che è la vostra mente a briglia sciolta? È lei che vi frega e vi demotiva.
Iniziate così: appena sentite la voce che vi invade, sostituitela con voi che state scrivendo, l’immagine che vi ho descritto prima. Siate vigili nei prossimi cento giorni: questo determinerà il successo della vostra sfida.
Siete pigri? Tendete a rimandare? Non sapete mai dire “no, non adesso” a chi vi disturba di continuo? Dovete spesso visualizzare i cambiamenti che desiderate.
Siete stupiti che ancora non vi parlo di descrizioni, dialoghi, storie, tecniche di scrittura, eccetera? Fra pochi giorni iniziamo anche con quello, ma non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, sentenziava un grande filosofo: siamo nel porto e stiamo preparando la barca. A domani.
Per scrivere dovete cercare ogni giorno del tempo a disposizione, se non lo avete (o siete convinti di non averlo), urge trovare soluzioni.
Ricordate giorni fa quando parlavo di fare qualche rinuncia? Da tale concetto recupererete le ore da dedicare alla scrittura. C’è chi è mattiniero e chi invece ama la notte, rubate un’ora alla sveglia del mattino oppure andate a letto un’ora dopo.
Iniziate da subito, abituatevi quanto prima perché lo dovrete fare per 100 giorni, non dieci anni o una vita, ma per 100 giorni. Potete delegare qualcosa o rimandare con più intelligenza alcuni impegni (ad esempio concentrare le commissioni in un’unica volta)? Potete rinunciare per cento giorni alla televisione o a qualche telefonata non così importante? E farsi una semplice doccia invece che un bagno in vasca? Oggi dovete pensare insomma, oltre all’ora di sonno in meno, alle mille cose della giornata che siete in grado di fare in modo differente, risparmiando tempo: unica fonte che vi permetterà di impegnarvi nella scrittura.
Anni fa, io fui molto drastico, qualcuna delle persone a me care si preoccupò; spiegai loro che stavo tentando di realizzare un progetto (senza entrare nei particolari, non fatelo, vi spiegherò domani la ragione), si tranquillizzarono. Riuscii così ad avere circa un’ora e mezza ogni giorno per scrivere.
Volete o non volete scrivere un romanzo in cento giorni? Se non pensate voi stessi a trovare il tempo per farlo chi ci penserà?
La mente. Questo è un aspetto tanto fondamentale quanto il tempo. Lasciarla a briglia sciolta significa andare incontro ad un fallimento sicuro. Il vostro stato d’animo nasce nella vostra mente, indipendentemente dagli eventi. Non ne siete convinti? Pensateci con calma, non è ciò che accade che vi turba o vi rende felici, ma è la vostra reazione agli accadimenti che determina gioia o tristezza, malinconia o ansia.
Non basta che scriviate, dovete immaginarvi scrivendo, e fatelo spesso, più volte al giorno, la vostra mente si deve abituare a tale comportamento. Non sottovalutate questa operazione, da fare per cento giorni, gli studi a riguardo sono inequivocabili. Se non lo farete ogni giorno, sarete magari presi dall’entusiasmo all’inizio della sfida, poi, pure quello svanirà.
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Dentro la vostra testa c’è da sempre una voce: «No, non ce la puoi fare!», «Non cambi mai!», «Scrivere ogni giorno per un’ora? Impossibile!». Capite che è la vostra mente a briglia sciolta? È lei che vi frega e vi demotiva.
Iniziate così: appena sentite la voce che vi invade, sostituitela con voi che state scrivendo, l’immagine che vi ho descritto prima. Siate vigili nei prossimi cento giorni: questo determinerà il successo della vostra sfida.
Siete pigri? Tendete a rimandare? Non sapete mai dire “no, non adesso” a chi vi disturba di continuo? Dovete spesso visualizzare i cambiamenti che desiderate.
Siete stupiti che ancora non vi parlo di descrizioni, dialoghi, storie, tecniche di scrittura, eccetera? Fra pochi giorni iniziamo anche con quello, ma non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, sentenziava un grande filosofo: siamo nel porto e stiamo preparando la barca. A domani.
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