Rarissima registrazione della voce di James Joyce

Nel 1924 James Joyce registrò una lettura di un estratto dal suo Ulisse, tratto dall’episodio Eolo della seconda parte, dedicata all’Odissea.

La registrazione fu organizzata e finanziata dall’amica ed editore di Joyce, Sylvia Beach, che lo portò in taxi sino agli studi di registrazione della His Master’s Voice gramophone studio nel sobborgo parigino di Billancourt.

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La prima sessione non andò bene perché Joyce era nervoso e infastidito dai suoi ricorrenti problemi agli occhi. Ritornò allo studio qualche giorno dopo e sempre insieme a Beach che, nel suo libro di memorie, scrisse che Joyce le aveva confidato di aver scelto l’episodio di Eolo perché era l’unico passaggio che potesse essere estrapolato dall’Ulisse, e l’unico che si prestasse ad essere declamato e, quindi, adatto alla recitazione.

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Secondo Sylvia Beach, però, la vera ragione sarebbe stata un’altra: James aveva espresso in quel passaggio qualcosa che voleva fosse conservato non solo nel testo scritto ma anche in una registrazione con la sua viva voce.

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