Viaggio nell’inconscio di Roberto Bolaño.“Lo spirito della fantascienza”
Malgrado sia stato terminato nel 1986, Lo spirito della fantascienza: romanzo postumo dell’autore cileno Roberto Bolaño; ha visto la sua prima pubblicazione italiana solo nel 2018 grazie ad Adelphi e alla traduzione di Ilide Carmignani.
Prima di quest’anno però, il volume era già uscito nelle librerie spagnole grazie alla casa editrice Alfaguara.
I lettori che già conoscono la scrittura di Bolaño sanno a cosa vanno incontro e questo romanzo, infatti, sembra anticipare tutte le qualità che caratterizzeranno la scrittura, spesso confusionaria e delirante, di ogni sua pubblicazione.
Quella che ritroviamo ne Lo spirito della fantascienza è una specie di ode alla letteratura e, in particolare, al genere fantascientifico. Si tratta di un’esplicita ammirazione rivolta a tutti quegli scrittori che hanno in qualche modo ispirato e alimentato le idee di un giovane autore alle prese con una vita ancora da costruire.
Fra i vari capitoli, appunto, possono essere ritrovati dettagli che trovano un riscontro autobiografico e, nell’ultima parte, si legge addirittura una specie d’intervista rivolta a uno scrittore di fantascienza che potrebbe corrispondere allo stesso autore.
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La trama, in sintesi, racconta la storia di due giovani amici cileni che condividono un appartamento nella Città del Messico degli anni Settanta.
Uno di essi, Jan Schrella, è un giovane scrittore che passa il proprio tempo rinchiuso in casa scrivendo decine di lettere indirizzate a vari autori di fantascienza statunitensi ma quelle che ci troviamo di fronte sono più che altro dei buffi monologhi. Da un lato fanno sorridere, dall’altro suggeriscono costantemente al lettore che questo romanzo non sia altro che la proiezione dei pensieri e delle suggestioni vissute dallo scrittore negli anni di gioventù.
Al contrario del suo compagno di stanza, Remo Morán è costantemente fuori casa, a vagabondare con la sua motocicletta per la capitale. Anche Remo fa parte dell’ambiente letterario: collabora con alcune riviste e partecipa a seminari di poesia.
Sarà proprio in concomitanza dell’incontro con un poeta che comincia l’educazione sentimentale di Remo, grazie anche alla frequentazione delle sorelle Torrente.
Allo stesso tempo, Roberto Bolaño non manca d’inserire accuse politiche all’imperialismo statunitense presente in Sud America e confusi riferimenti al sesso.
In particolare non esita ad avanzare richiese di azioni collettive e, attraverso una lettera di Jan, incita alla creazione di un comitato di scrittori che favorisca la presenza, nella letteratura fantascientifica, del tema riguardante i rapporti carnali.
Nella storia interna a Lo spirito della fantascienza Roberto Bolaño inserisce questi due iconici personaggi, i quali aspirano a diventare poeti senza sapere di esserlo già, almeno in base alle idee dell’autore.
Tutto ciò che fanno Jan e Remo sono infatti azioni guidate da impulsi che aspirano all’ignoto, alla ricerca di qualcosa che riesca ad abbattere delle barriere interne alla vita comune del loro tempo. Azioni che sovvertono le regole della società alla quale appartengono e che segnano per questo la loro vita come quella di due veri e propri poeti bohémien in lotta contro l’esistenza; ancora acerbi ma animati da una passione per la letteratura che non ha eguali.
Con Lo spirito della Fantascienza, Roberto Bolaño esprime al lettore la stessa esaltante passione, la voglia di crescere e di diventare un grande scrittore.
È un romanzo a tratti confuso, surreale, imperfetto ma ricco di tanti elementi che possono essere riconosciuti nelle future pubblicazioni.
Più di ogni riferimento, quella che salta agli occhi è l’atmosfera: una fusione di romanticismo e passione, idealismo e disperazione. Tutte sensazioni che traspaiono da ogni lavoro successivo e che trovano, forse proprio in questo romanzo, la loro prima trasposizione.
La scrittura di Bolaño risulta ancora una volta chiassosa, senza freni, allucinata, ricca di riferimenti, citazioni, invenzioni che confondono il lettore e allo stesso tempo lo spingono a trovare significati nascosti all’interno di ogni frase.
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Chi già conosce l’universo narrativo di Roberto Bolaño potrà apprezzare particolarmente questo primo romanzo, scoprirà al suo interno un autore ancora giovane e immaturo, ma capace di grandi suggestioni.
Ogni sua pagina è come un labirinto d’indizi, un gioco da tavolo al quale il lettore deve partecipare attivamente per passare al capitolo successivo.
Al suo interno c’è tutto ciò in cui crede: l’idea del poeta come un selvaggio, il surrealismo, la voglia di andare in opposizione alla società, la volontà di dare vita a una nuova avanguardia.
In ultima analisi, Lo spirito della fantascienza è come una mappa del tesoro, un sogno a occhi aperti o un forse un lungo viaggio interno all’inconscio di un giovane Roberto Bolaño.
Per la prima foto, copyright: MCML ➖XXXIII (steal my _ _ art).
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