“Un anno Lercio”: edito da Rizzoli il libro del team satirico più famoso del web
È stato pubblicato da Rizzoli Un anno Lercio – il 2014 come non l’avete mai letto, il libro che raccoglie il meglio della satira sul web del team di Lercio.it. Cento articoli cattivissimi, irriverenti e dissacranti per rivivere gli eventi più importanti del 2014 in modo divertente e, soprattutto, per riflettere su quel modo volutamente sensazionalistico di fare notizia che, talvolta, diventa deleterio per il mondo del giornalismo e dell’informazione.
Più di 257mila fan sulla pagina Facebooke una valanga di follower su Twitter sono la riprova di un seguito che cresce ogni giorno di più. Un anno Lercio contiene battute inedite e l’immancabile oroscopo dell’anno che verrà: un mix esplosivo che spesso può rivelare in maniera assai più autentica il termometro dell’opinione pubblica del nostro Paese.
Lercio.it, inoltre, ha trionfato agli ultimi Macchianera Awards, gli Oscar del Web, come Miglior Sito e Miglior Battuta.
Per conoscere più da vicino questa realtà ispirata al nonsense, nata nel 2012, abbiamo intervistato Adelmo Monachese, umorista per professione e cameriere per diletto, autore satirico di Ofalo.it e finalista di Masterpiece con Cronache di Zemanlandia 2. Avviso ai naviganti: l’intervista è davvero spassosa e si corre il serio rischio di ridere a crepapelle, come del resto avviene con la pubblicazione “Un anno Lercio” di Rizzoli, scritto dal team satirico più famoso del web.
Ci racconti come è nata l’esperienza di Lercio? Perché il nome “Lercio”?
Il nome “Lercio” è stato scelto molto accuratamente secondo i dettami del web marketing. Volevamo il nome più musicale e scorrevole di tutti, facile da ricordare per il grande pubblico e comodo da pronunciare, ma siccome HuffingtonPost era stato già preso ci siamo accontentati di Lercio. Il gruppo di Lercio era già esistente e si dava da fare con il sito di satira Acidolattico.org. Lercio è nato nel 2012 da un’idea di Michele Incollu in seguito a trauma collettivo: siamo stati gli unici a perdere una scommessa con Marco Baldini, allora abbiamo buttato tutta la nostra frustrazione in questo progetto.
Qual è il vostro modus operandi? Da che cosa prendete ispirazione?
Siamo quasi quaranta, ognuno ha un suo modo di lavorare, un suo stile, varie fonti d’ispirazione e di componimento. A questa domanda potresti ricevere quaranta risposte diverse. Insomma, non è facile mettere d’accordo quaranta teste pensanti, prendete la direzione del PD: ne totalizza più o meno un terzo e vedete quanti problemi ha. Più in generale, in questo caso mi permetto di dire che credo valga per tutto il gruppo, Lercio prende spunto dalla vita vera e da come i mass media la raccontano. Dicendo vita vera intendo Real Time.
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A volte “create” bufale talmente belle da sembrare vere e sui social network tanti sono gli utenti che ci “cascano”. Che cosa volete dimostrare con questo gigantesco esperimento sociologico?
Attenzione. Un momento. Calma. Noi non scriviamo bufale. Le bufale hanno un retrogusto di malafede, chi le scrive vuole che vengano prese per vere, hanno come scopo il raggiro del lettore e l’accrescimento dei contatti. Noi scriviamo: «fictional news, ovvero false notizie di taglio umoristico, comico e grottesco che fanno il verso agli articoli tipici della stampa sensazionalistica», puoi fidarti, è così, non lo diciamo noi, lo dice Wikipedia! Comunque hai ragione, nonostante noi lo specifichiamo, molti ancora cascano anche in quello che scriviamo noi. Gli altri non so cosa vogliano dimostrare, io invece penso che il dibatto sul suffragio universale andrebbe riaperto. A volte, però, i nostri articoli più che sembrare veri lo diventano. Per quello abbiamo creato una rubrica che man mano va ingrossandosi, si intitola Te l’avevo Lercio!. Un esempio pratico:
– Riforma del lavoro, Renzi: “Si potrà licenziare con un tweet”.- Lercio.it, 29 Settembre 2014)
– 3 Ottobre 2014. Il Fatto Quotidiano. “Opera di Roma, cacciati con un tweet”.
La vicinanza delle due cose mi fa pensare che qualcuno nel governo si sia ispirato a noi.
Quali sono i prossimi obiettivi di Lercio?
Dopo la pubblicazione del libro per Rizzoli gli obiettivi sono tanti ma per ora non sappiamo quale si concretizzerà prima, e se qualcosa di concretizzerà. Qualcuno di noi aspetta, giustamente, che ci venga proposto di fare di Lercio un telegiornale satirico per la televisione. Altri vorrebbero che ne fosse ricavato un film, altri un musical. Vedremo.
Sei stato finalista di Masterpiece: che cosa ti è rimasto di quella esperienza?
Un adesivo sul computer che non riesco a staccare. Sono riuscito a togliere “Mast” ma è rimasto “erpiece”. Scherzi a parte, la cosa che più mi fa felice di quella esperienza è che ho potuto conoscere molte persone veramente talentuose e speciali con cui ho tuttora rapporti molto affettuosi. Si negano al telefono, non rispondono alle mie mail e mi hanno inserito nella black list di WhatsApp, è bello che siano nati rapporti così veri al di fuori della televisione.
Ringraziamo Giuseppe Totaro per le foto.
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