Torino tra luci e tenebre nella “Città delle streghe” di Luca Buggio
La città delle streghe è il titolo dell'ultimo romanzo di Luca Buggio, edito da La Corte Editore. Bisogna dirlo, in questo suo ultimo lavoro, uscito a settembre 2017, Buggio crea un mix perfetto tra romanzo storico, thriller e gothic novel. E proprio come in una pozione magica tutti gli ingredienti sono ben dosati per ottenere l'effetto voluto: tenere il lettore incollato alla pagina.
La storia è ambientata nella Torino di fine Seicento e il contesto è quello delle persecuzioni religiose contro i valdesi e della guerra tra Francia e Ducato di Savoia. Una fase storica forse non molto conosciuta che l'autore, grazie a un attento lavoro di documentazione e al supporto dello studioso Piergiuseppe Menietti del Museo Pietro Micca di Torino, riesce a ricostruire molto accuratamente.
Il romanzo di Buggio, tuttavia, non è il semplice racconto di un'epoca storica, ma anzi una serie di immagini in movimento, un film della Storia che ci coinvolge come se provassimo noi stessi l'ansia per la guerra alle porte, come se potessimo respirare anche noi la stessa aria di magia e mistero che avvolge tutta la vicenda.
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Con la sua scrittura evocativa, infatti, l'autore non si limita a raccontare, ma rende il tutto visibile; fa vedere al lettore tanto la realtà storica, quanto la dimensione magica; tanto gli ambienti esterni quanto i paesaggi interiori dei due protagonisti del suo libro. Sì, perché questo thriller storico gira intorno a due personaggi, molto diversi tra loro, ma ugualmente speciali, le cui strade non si incontreranno che per un brevissimo momento.
Augusto Graziadei, detto Gustìn, è orfano sin da piccolo e ha un passato di delinquenza alle spalle. Pur essendo cresciuto per la strada, è riuscito però a diventare uomo di fiducia del Conte di Gropello, ministro del Duca di Savoia. Laura Chevalier è invece una giovane ragazza, figlia di un profumiere di Nizza, che si trasferisce a Torino per sfuggire all'avanzata dei francesi e per trovare una vita migliore.
Torino però è una città magica e misteriosa e in questo clima di guerra imminente la vita della città è scossa da omicidi brutali compiuti per le strade e da leggende spaventose, come quella che attribuirebbe questi efferati delitti a un misterioso Uomo del Crocicchio, incarnazione del Demonio in continua lotta con il Bene, che cerca le sue vittime tra le giovani della città.
Anche se per motivi e strade differenti, Laura e Gustìn si troveranno coinvolti in questa vicenda, arrivando a scoprire i volti più nascosti e spaventosi di Torino, capitale del Ducato, dimora di nobili e signori, ma anche di streghe e serial killer.
Gran parte della storia è incentrata proprio su Laura e sul suo percorso di crescita interiore. La giovane ha doti speciali di cui persino lei è all'oscuro. Ma questo viaggio verso Torino la metterà in contatto con realtà mai immaginate prima, rendendola sempre più consapevole dei suoi poteri magici. Alcune scene di questo romanzo, soprattutto quelle che ritraggono Laura alle prese con strani personaggi in grado di percepire i suoi poteri, ricorderanno a molti lettori le scene fantastiche dei racconti di E.T.A. Hoffmann.
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Proprio come nelle opere dello scrittore romantico, in molte scene del libro prevale un'atmosfera quasi onirica e così il confine che separa la realtà dalla magia appare difficile da distinguere. Di questo va fatto plauso all'autore che riesce a ricostruire le caratteristiche e la mentalità di un'umanità molto diversa dalla nostra; di un'epoca dominata da fiabe e racconti fantastici, in cui non esisteva il disincanto tipico del nostro tempo e la paura delle streghe era molto più che una semplice invenzione per spaventare i bambini.
Luca Buggio è anche autore di racconti brevi e testi teatrali ed è anzi il teatro ad avere un ruolo centrale nella sua vita, come ha spiegato l'autore in una sua recente intervista. Ha inoltre pubblicato un altro romanzo nel 2008, La danza delle marionette, ma con il suo ultimo lavoro, La città delle streghe, Buggio comincia una vera e propria trilogia. Nell'attesa dei prossimi due capitoli, il giudizio sul primo comunque è sicuramente positivo. Di certo un buon inizio che fa ben sperare.
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