Stupirsi delle piccole cose. “Al mattino stringi forte i desideri” di Natascha Lusenti
Stupirsi delle piccole cose del quotidiano, imparare a fidarsi di nuovo di se stessi e del prossimo, provando ad aggiustare le cose è il cuore pulsante di Al mattino stringi forte i desideri, romanzo d’esordio di Natascha Lusenti, giornalista e speaker di Radio2, pubblicato da Garzanti. La storia ha al centro della narrazione Emilia una giovane tornata in una città dalla quale è stata parecchio lontana. Non avendo casa, la ragazza va a vivere nell’appartamento di un’amica, momentaneamente all’estero per lavoro. La protagonista non conosce nessuno e un bel giorno, per far capire agli altri che lei esiste, che è in quel palazzo, attacca sulla bacheca un biglietto con scritto «Questa mattina mi sono svegliata…» Un gesto semplice ma dalla valenza fondamentale per la donna, perché quei biglietti scateneranno una serie di eventi che cambieranno la vita sua e quelle di tutti gli altri coinquilini.
Emilia è sola, arriva con i suoi gattini, ma si capisce subito che sta cercando di lasciarsi alle spalle un periodo esistenziale di grande sofferenza emotiva e professionale (ha perso il lavoro). L’appartamento dell’amica è per lei il primo gradino da scalare per tentare la rinascita. La solitudine che circonda la protagonista è sottolineata anche dal fatto che il locale dove va a vivere è vuoto, non ci sono mobili, se non un divano che nell’arco di breve tempo sparirà. Inoltre, Emilia ha una lunga frangia che le copre il volto e le nasconde gli occhi, come se avesse paura di mostrarsi agli altri, ma prima ancora a se stessa, per come è veramente.
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La protagonista capisce subito di essere in un microcosmo (il condominio) dove non sembra facile crearsi relazioni, per questa ragione scrive. Molti dei vicini di casa snobbano i suoi scritti, anzi qualcuno ne è pure infastidito, ma altri leggono quei messaggi misteriosi nel tentativo di scoprire chi si nasconde dietro di essi.
Il libro di Natascha Lusenti è travolgente, nel senso che quando lo si comincia a leggere ogni pagina, come le ciliegie, tira l’altra, perché la scrittura dell’autrice è qualcosa di simile a un caldo abbraccio che porta il lettore nella vita di Emilia (e viceversa), facendolo vivere accanto a lei e facendogli percepire tutte le emozioni vissute dalla ragazza.
Tra i primi alleati di Emilia c’è il piccolo Nicola, figlio di Michele, separato dalla moglie e spesso troppo impegnato a rispondere ai messaggi al cellulare piuttosto che ad ascoltare il figlio. Nicola ama Tex Willer e Guerre Stellari, i pupazzi, i libri e trova in Emilia la “Principessa Leila” che ha bisogno di essere salvata. Per lui quella ragazza alta con la frangia lunga diventerà un’amica con la quale vivere mirabolanti avventure. Emilia sarà per il bambino l’unica persona della quale fidarsi e dalla quale rifugiarsi quando l’invasore terrestre (Beatrice, una possibile fidanzata del padre) invaderà la “tana” del piccolo e del padre. Per Emilia, Nicola sarà un’àncora di salvezza verso la vita, sarà un piccoletto che in certe occasioni dimostrerà una saggezza più matura di quella che dovrebbero avere gli adulti.
Accanto a Nicola, altra figura importate per Emilia è l’anziana Gina. Questa donna, sola come la protagonista, ha un vissuto di dolore così grande e ingiusto che la sua voglia di vivere si è quasi del tutto azzerata. Saranno i biglietti di Emilia e il conoscersi reciproco che permetterà a entrambe di trovare la forza per ricominciare a sentir ardere il desiderio del vivere.
L’aspetto interessante di Al mattino stringi forte i desideri è che tutti i personaggi sono sì letterari, ma chi conosce e ascolta Natascha si renderà conto che dietro a Emilia, Nicola, Gina, Michele, Lisa, Monica e ai due gatti ci sono persone vere e proprie, che hanno ispirato la creatività narrativa della Lusenti. L’umanità di tutte queste creature, le loro gioie, i timori e le fragilità li rendono simili a noi lettori, e per tale ragione è facile emozionarsi e affezionarsi (con qualcuno anche innervosirsi) a tutti loro. Tanto è vero che arrivati alla fine della storia, si sente da subito la nostalgia di Emilia e di chi le sta attorno. Gli stessi messaggi scritti da Emilia sono gli eredi dei risvegli radiofonici di Ovunque6 il programma condotto dalla speaker dal 2012.
Oltre ai personaggi (gatti inclusi) e al condominio stesso, un ruolo da primi attori lo meritano anche i colori. Il giallo, il rosa, l’azzurro, il rosso, il nero, il bianco e pure il ciclamino che compaiono nelle pagine non sono dei semplici elementi di contorno. Essi incarnano in pieno le aspirazioni, i dubbi e le emozioni della protagonista e del suo animo o, usando una parola di Natascha, “pettarello”.
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Leggendo la storia di Emilia ci rendiamo conto che è una donna adulta, riservata, bisognosa di affetto (leale però!) e sincera, e questo non sempre deve averle reso la vita facile. Il suo modo di vedere e vivere la realtà che la circonda, caratterizzato da un’innocenza a tratti disarmante, ma spontanea, è quell’elemento che potrebbe portare il lettore a pensare che la protagonista viva in una dimensione tutta sua. In realtà, questa è solo apparenza, perché fidandoci, o meglio affidandoci a Emilia, lasciandoci prendere da lei per mano, ascoltando la sua voce e leggendo le sue parole, noi lettori ci renderemo conto che la ragazza è – come molti di noi – alla ricerca del suo nuovo posto del mondo. Saràla sua emotività pura a permetterle di riuscire a cogliere la bellezza in ogni piccola cosa del quotidiano.
La sensibilità di Emilia, un dono raro al giorno d’oggi, è una forza garbata che agisce piano piano trasformando la protagonista e la realtà che le sta attorno e dovremmo imparare a percepire le cose come fa Emilia, perché come scrive Natascha Lusenti in Al mattino stringi forte i desideri: «Quando sei davanti a una scatola vuota e devi decidere come riempirla scegliendo tra tutte le cose che vorresti mettere in salvo, capisci ciò che conta davvero per te».
Per la prima foto, copyright: Omar Lopez.
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