"Sono una selvaggia" ma non solo, come stanno cambiando i libri per bambini
Sono una selvaggia (Erickson, 2018) di Irene Biemmi, con le belle illustrazioni di Ilaria Urbinati, rappresenta egregiamente uno dei maggiori cambiamenti in atto da qualche tempo nel variegato mondo della letteratura infantile, che potremmo considerare una sorta di invito all'autocoscienza femminile.
Protagonista di questo allegro volumetto è Anna, una bambina con i capelli rosso ciliegia e uno spirito selvaggio, che le fa compiere in modo spontaneo e irruente tutte le semplici azioni della vita quotidiana della sua età: alzarsi, correre a scuola, giocare con le amiche, farsi coccolare dai genitori.
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Al libro è allegato un poster per i genitori, in cui vengono offerti semplici consigli per aiutare i bambini a esprimere al meglio la loro identità e le loro potenzialità. Questo perché Irene Biemmi, prima di essere autrice di libri per l'infanzia, è una ricercatrice dell'Università di Firenze, docente di Pedagogia Sociale ed esperta di pedagogia di genere e delle pari opportunità, temi su cui ha scritto diversi saggi: in Gabbie di genere. Retaggi sessisti e scelte formative (Rosenberg&Sellier, 2017) scritto con Silvia Leonelli, vengono ad esempio analizzati i percorsi scolastici maschili e femminili, che partono allo stesso modo ma tendono molto spesso a divaricarsi col passare del tempo, perché una mentalità diffusa vorrebbe indirizzare maggiormente le femmine verso gli studi umanistici e i maschi verso quelli tecnico-scientifici, anche se aumentano sempre di più le scelte fatte in controtendenza.
Da qualche anno, Irene Biemmi applica quindi il risultato dei suoi studi universitari scrivendo anche libri per l'infanzia, nella convinzione che il superamento degli stereotipi di genere debba far parte del processo educativo fin dai primi anni di vita.
Bambini e bambine sono stati sempre, con poche eccezioni, cresciuti secondo linee guida ben precise, stereotipi che riservano ai maschi un ruolo attivo, avventuroso, proiettato verso il mondo esterno, mentre alle femmine si impone un modello casalingo, sostanzialmente passivo e subalterno: la non aderenza a questi modelli crea problemi a entrambi i sessi, sebbene siano soprattutto le donne a pagare il prezzo maggiore.
Ben venga quindi una visione diversa del mondo, in cui nessuno debba sentirsi ingabbiato negli stereotipi: a questo proposito si può notare come negli ultimi anni sia nata e cresciuta un'offerta di eroine femminili, le cui storie sembrano invitare soprattutto le bambine, ma poi anche le ragazze più grandi, ad allargare i loro orizzonti e a identificarsi in personaggi decisamente attivi.
Nel mondo dei cartoni animati, ad esempio, sia la Disney che la Pixar hanno offerto al pubblico numerose eroine in grado di vivere da sole le loro avventure: Merida di The Brave ed Elsa di Frozen portano a termine ciò che devono fare senza avvalersi di aiuti maschili.
In campo editoriale, invece, hanno fatto scuola le Storie della buonanotte per bambine ribelli di Elena Favilli e Francesca Cavallo (Mondadori, 2017), che propongono alle bambine come modelli da imitare cento vite di donne che hanno saputo affermarsi come artiste, scienziate, astronaute, atlete e altro ancora. Il successo di questo libro ha prodotto anche un seguito, uscito nel 2018, con altre cento biografie.
Non mancano nemmeno libri dello stesso genere dedicati ai maschi: in Storie per bambini che hanno il coraggio di essere unici di Ben Brooks (Salani, 2018 – traduzione di I. Polli) si raccontano le vite di uomini più o meno famosi che hanno "cambiato il mondo senza dover uccidere draghi".
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La speranza è che le ultimissime generazioni possano veramente crescere libere dai retaggi e dai cliché che hanno spesso condizionato e guastato le vite di chi li ha preceduti, soprattutto di chi ha ritenuto necessario affermare con l'uso brutale della forza un'appartenenza di genere stereotipata, come ci raccontano tristemente quasi ogni giorno le pagine di cronaca nera: un libro per bambini come Sono una selvaggia può aiutare a compiere qualche piccolo passo in quella direzione.
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