Rivivere un passato dimenticato. “La ragazza con la macchina da scrivere” di Desy Icardi
Sembra impossibile pensare che la nostra stessa mente possa tenerci nascosti ricordi, e possa allo stesso tempo adoperarsi per far sì che poi ci orientiamo alla ricerca degli stessi, per ritrovare un passato ormai dimenticato. Eppure questo è ciò che capita a Dalia, La ragazza con la macchina da scrivere (Fazi editore), alla quale è concesso di rivivere e rigustare la sua stessa vita, grazie all’aiuto di un’amica inseparabile: la sua Olivetti rossa. Desy Icardi ci porta così a riscoprire, assieme a Dalia, le avventure e i sentimenti di una storia intrecciata alla Storia italiana.
La narrazione procede alternando il racconto in seconda persona di un presente in cui Dalia è una signora anziana che è stata colpita da un leggero ictus, e un passato in terza persona in cui la nostra protagonista viene ritratta nel fiore della giovinezza. La storia di una giovinezza che però non si rivelerà lineare e serena, ma turbata e compromessa da un momento storico, quello della Seconda guerra mondiale, che rende tutto più complesso.
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Dalia è una giovane dattilografa, impegnata nel suo lavoro per il ragionier Borio nella cittadina di Avigliana, dov’è cresciuta in semplicità con gli amici d’infanzia e un padre difficile. Le sue giornate passano tra gli impieghi che il ragioniere stabilisce per lei, nell’apprezzamento generale dei cittadini di Avigliana per la sua serietà e bravura, e i momenti d’amicizia a casa della sua amica Ester. Ed ecco che tra i vari compiti che le sono affidati arriva quello di lavorare per lo scrittore Nuto Cerri, per il quale sorge un repentino innamoramento, seppur lui sia molto più vecchio di lei. Dalia si ritrova in men che non si dica in una vita nuova a Torino, sposata a un uomo che non conosce fino in fondo, lontana da suo padre e dal piccolo mondo della cittadina italiana fatto di luoghi sicuri e visi amici. Dopo pochi giorni di convivenza La ragazza con la macchina da scrivere viene gradualmente a scoprire quanto Nuto sia un fascista convinto, e quanto le loro idee differiscano drasticamente. Eppure gli imprevisti e i cambiamenti non si fermano qui, in quanto molte altre vicende l’aspettano: il tentare di sopravvivere alla guerra e ai bombardamenti a Torino, un nuovo (o vecchio) amore destinato all’oblio, e un inaspettato ritorno alle origini. Questi sono solo alcuni dei passaggi che Desy Icardi ci presenta.
Nel via vai emotivo ed affettivo vissuto da Dalia, possiamo rinvenire una sorta di romanzo di formazione, per cui da ingenua ragazzina la nostra protagonista diventerà una donna capace di riconoscere gli errori e di sostenere i pesi che la vita inevitabilmente le offre con fortezza e dignità d’animo. L’unica costante immancabile, l’unica presenza che non la tradisce e che è motivo di conforto e comprensione è la macchina da scrivere portatile, che serve a Dalia nei momenti più difficili come anche in quelli di ripresa, e la guiderà infine, dopo il “piccolo incidente”, a ritrovarsi.
Ecco che un oggetto apparentemente insignificante acquista un valore profondo, diventa una casa a cui tornare, un diario del passato, un contenitore di ricordi, un amico affidabile. Attraverso il tatto, Dalia fa sì che la macchina da scrivere diventi il suo luogo sicuro, quasi un prolungamento di sé. La centralità che essa assume è dovuta al fatto che le viene conferito lo statuto di simbolo, diventa la garante di una storia. Di un passato dimenticato che viene ritrovato grazie all’uso di altri piccoli oggetti che, come dei talismani promemoria, qualcuno le fa ritrovare in giro per la casa. Questo perché ciò che va custodito come un tesoro non venga scordato, perché i sentimenti più strutturali non si assopiscano nell’anima: l’amore, il dolore, l’amicizia, l’origine. Gli oggetti che Dalia ritrova, pur non capendone il perché, sono gli indizi di una trama che non è altro che è la sua vita passata.
La scrittura sensibile e la struttura bipartita della storia ci permettono di entrare a contatto diretto con questa figura quasi fino all’immedesimazione. La ragazza con la macchina da scrivere è anche un reportage fedele della vita italiana prima e durante la Seconda guerra mondiale, dipingendo un mondo fatto di relazioni sociali semplici ma solide, di affetti importanti e di valori oggi talvolta forse dimenticati.
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Desy Icardi ci delizia in ogni pagina con la dolcezza di un racconto che non teme la semplicità, non teme la rappresentazione della vita di una persona comune che però riesce, nella sua “normalità”, in un’impresa straordinaria: quella dell’accompagnare se stessa e il lettore a non scordare il passato e a riviverlo. Un romanzo da leggere per ricordarci di non dimenticare.
Per la prima foto, copyright: Peter Lewicki su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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