Risorgimento: maiuscolo o minuscolo?
“Risorgimento” o “risorgimento”? La questione delle maiuscole e delle minuscole è oggetto di numerosi dubbi, ma vi diciamo già che per “Risorgimento” è da preferire la forma in maiuscolo. Infatti, con i nomi che indicano specifiche correnti storiche, artistiche, letterarie, o con i secoli, la regola vuole la maiuscola: quindi, oltre al nostro “Risorgimento”, anche, per esempio, “Rinascimento”, “Trecento”, e via dicendo.
C’è da dire che questa è una norma generale, ma, come detto nel paragrafo d’apertura, non è sempre così facile determinare (e con assoluta certezza) se in un dato contesto sia preferibile l’uso della lettera maiuscola o della minuscola: non abbiamo problemi quando si tratta di utilizzare la maiuscola dopo un punto fermo e per i nomi propri, ma per parole come “stato”, per esempio?
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In realtà, anche qui l’uso di una forma o di un’altra può essere utile per evidenziare alcune distinzioni: lo “stato delle cose” può essere scritto in minuscolo, in quanto indica un nome comune, mentre lo “Stato italiano” ha un significato ben più preciso e indica una nazione, ed è quindi preferibile la forma in maiuscolo.
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Anche in questo caso si tratta di una regola generale, in quanto la lingua è estremamente flessibile e, nel tempo, può subire numerose variazioni. Non lasciatevi tuttavia spaventare dalle tante singolarità ed eccezioni dell’italiano: rispetto al nostro caso specifico di oggi, non escludiamo che da qualche parte possiate trovare “Risorgimento” anche in minuscolo, ma non è la forma più corretta. In fondo, “Risorgimento” è il nome proprio di un periodo storico specifico (e di un movimento culturale e politico che ha ispirato l’Unità d’Italia) e, come tutti i nomi propri, è giusta la scrittura in maiuscolo. Infatti, scriveremo sempre “Elena” o “Luca” e non “elena” o “luca”. Se poi in un sms vogliamo digitare i nomi propri in minuscolo, quello è un altro discorso, che risponde a un uso informale della lingua.
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In conclusione, via libera a “Risorgimento”!
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