Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016
È di oggi la pubblicazione del rapporto sullo stato dell’editoria in Italia nel 2016 da parte dell’Associazione Italiana Editori che, dopo le accese divisioni interne, prova a rimettere ordine al suo interno prima dell’inizio della Fiera del Libro di Francoforte.
Il rapporto, confermando una leggera crescita del mercato editoriale italiano, pone in evidenza alcuni dati interessanti che permettono di tracciare un quadro del settore da vari punti di vista.
Le case editrici
È in lieve crescita sia il numero degli editori ad aver pubblicato almeno un titolo nel corso dell’anno (+0,1% rispetto al 2014) sia quello di chi pubblica tra 10 e 60 titoli durante l’anno scorso.
I libri pubblicati
Nel 2015 si contano 65 mila nuovi titoli su carta e 63 mila ebook, con un aumento delle tirature pari a +6,5% rispetto al 2015.
I settori con maggiore crescita solo quelli dell’editoria per bambini e ragazzi (+16,9%) e della manualistica (+15%), mentre il settore educativo cala del 42,9%. Una leggera flessione, invece, si registra per i tascabili (-3,7%).
Il catalogo di libri di carta in commercio (titoli commercialmente vivi) è di 906.481 (+5,2% sul 2014); quello di libri digitali è ancor più in crescita, con 227mila manifestazioni (+43,4% sul 2014).
Gli ebook
La produzione di ebook cresce del 21% passando dai 51.962 titoli del 2014 ai 62.544 del 2015.
Il mercato ebook copre a fine 2015 una quota del 4,2% dei canali trade e raggiunge quota 51milioni di euro (+25,9% sul 2013).
L’insieme del digitale oggi rappresenta l’11% del mercato – Il digitale (ebook + banche dati e servizi web ad aziende e professionisti) vale nel 2015 qualcosa come 279milioni di euro (+16,9% rispetto al 2014) e rappresenta l’11% del mercato. Nel 2011 questo stesso mercato rappresentava il 5,2%.
Il mercato del libro
Sale a quota 2,530miliardi di euro il fatturato complessivo del mercato del libro nuovo nel 2015, con una crescita del +0,2% sull’anno precedente. Va detto però che, nonostante la crescita rispetto all’anno scorso, la situazione è ancora lontana dai livelli del 2011, quando il fatturato ammontava a 3,1 miliardi.
Anche le vendite dei libri allegati a quotidiani e periodici, non compresi nella stima di cui sopra, è in crescita (+7,3% rispetto al 2014) con un totale di 91,7 milioni di euro.
Se nel calderone inseriamo anche il mercato dell’usato, dei remanider e del non book, la crescita raggiunge il +0,5% sul 2014, cioè pari a 2,680 miliardi.
I prezzi
Anche per questa voce si registra (in questo caso, purtroppo) una crescita. Aumenta del 6% il prezzo di copertina dei libri di carta, mentre quelli degli ebook calano dell’1,6%.
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I lettori
La nota dolente è questa: se infatti si assiste a una crescita (il 42% ha letto almeno un libro durante l’anno) siamo comunque distanti dai livelli del 2010 (46,8%).
Aumentano i deboli lettori (+2,4% nel 2015) e crescono (meno) quelli forti (+1,4% quelli che leggono un libro al mese). La popolazione femminile continua a leggere più di quella maschile (48,8% vs. 35%) e riprende a crescere dopo il lieve calo del 2014. Legge di più anche la fascia della popolazione giovanile e che frequenta la scuola. Tra 2014 e 2015, infatti, si riacquista un +0,8% di lettori nelle età che vanno da 6 a 19 anni.
La classe dirigente, però, continua a non leggere. Nel 2015 il 38,6% di “dirigenti, imprenditori e liberi professionisti” dichiara ancora di non aver letto alcun libro (Fonte: Istat; nel 2014 erano il 39,1%), valore che sale al 44,6% tra i maschi e scende al 25% tra le colleghe donne. E solo l’11,6% legge più di 12 libri. Tra i laureati c’è un 25% (stessa cifra nel 2014) che non legge alcun libro nel corso dell’anno, e il 15,3% ne legge uno al mese.
Anche i lettori di ebook sono in calo, attestandosi intorno ai 5 milioni e rappresentano l’8,2% dei lettori dei libri. Un calo che riguarda anche la fascia giovane della popolazione (tra i 15 e i 44 anni).
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Dove si comprano i libri?
Ancora e soprattutto in libreria (a conduzione familiare e di catena) che rappresenta il 72,2% delle vendite di libri nuovi. Le librerie a conduzione familiare in particolare tornano ai valori del 2013 (31%) anche se molte di esse in un contesto di crisi si erano spostate verso il franchising. L’e-commerce di libri fisici raggiunge lo stesso valore di quota di mercato della grande distribuzione organizzata (il 13,9%; era il 5,1% nel 2010), che continua a calare, per la carenza di grandi best seller di richiamo, per l’attenzione delle famiglie al carrello della spesa, perché l’e-commerce è diventata una competenza diffusa nelle fasce di popolazione.
L’editoria italiana nel mondo
La vendita dei diritti all’estero continua a crescere (+11,7%). Nel 2001 si vendevano all’estero diritti per 1.800 titoli, nel 2010 (anno pre-crisi) 4.217, nel 2015 si arriva a quasi 6mila titoli (5.914: sono più dell’8% della produzione nazionale).
E per il 2016?
Il mercato nei primi sei mesi dell’anno conferma una timida ripresa, crescendo a valore nei canali trade di un +0,2%. Si passa dai 30.961 titoli pubblicati tra gennaio e giugno 2015 ai 32.903 quest’anno nello stesso periodo (+6,3%), anche se la crescita maggiore si registra per gli ebook, che passano da 26.908 a 41.538 (+54,4%), considerando che i primi tre produttori di ebook nel 2015 non erano case editrici tradizionali ma piattaforme riconducibili al self-publishing e che da sole contano 21.902 titoli, cioè il 35% della produzione.
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